La Giornata della Memoria ad Hannover con il Consolato Generale e il Comites

HANNOVER\ aise\ - Momento di riflessione ad Hannover in occasione della Giornata della Memoria con l’evento organizzato dal Consolato Generale d'Italia insieme al Comites. Lo stesso Consolato ha ospitato il 27 gennaio, alle ore 18.00, la celebrazione dell’annuale ricorrenza dedicata alle vittime dell’Olocausto, durante la quale è stato presentato anche il libro “Abbiamo detto NO – Dieci Internati militari italiani nei campi nazisti 1943-1945”, scritto per conto del Comites di Hannover da Susanne Wald ed Enrico Iozzelli. Il libro è frutto di un progetto coordinato da Giuseppe Scigliano, presidente uscente del Comites, e finanziato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Dopo i saluti del console generale David Michelut, ha preso la parola il vicepresidente del Comites di Hannover, Francesco Bonsignore, il quale, ricordando la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz il 27 gennaio 1945 per mano dei soldati della Armata Rossa, ha osservato: “Auschwitz rappresenta simbolicamente l'assassinio di milioni di persone, soprattutto ebrei; ma ricordare e commemorare le vittime della Shoah (sterminio del popolo ebraico) non significa in alcun modo trascurare altri genocidi, ad esempio quello dei Rom, né stabilire inutili priorità tra lo sterminio e le sofferenze di un popolo e quelle di altri popoli”.
D’altra parte, ha sottolineato Bonsignore, Primo Levi, che scrisse un capolavoro assoluto della memoria e della riflessione, lo intitolò “Se questo è un uomo”, non “Se questo è un ebreo”. “Ricordiamo le persone”, ha dunque invitato Bonsignore. “Ricordiamo le vittime del nazionalsocialismo, ma anche le vittime delle leggi razziali italiane. Oggi ricordiamo anche gli internati militari italiani e tutti coloro che hanno resistito e aiutato le vittime delle persecuzioni”.
“Perché la commemorazione della Shoah sia utile”, ha proseguito il vice presidente del Comites, essa “non deve limitarsi all'indignazione e alla condanna morale dei crimini nazisti come industrializzazione dello sterminio. Affinché la commemorazione sia utile, è particolarmente importante considerare ciò che è accaduto da una prospettiva storica”.
Proprio in quel periodo storico tantissime furono le vittime, tra cui molti italiani, ha ricordato Mariella Costa e Giuseppe Scigliano, che hanno così introdotto la presentazione del libro “Abbiamo detto No” dedicato alle biografie di dieci internati militari. Una di queste, quella di Giuseppe Monaldi, è stata letta in lingua tedesca, vista la presenza di un pubblico prevalentemente germanofano.
In chiusura c’è stato un collegamento per via telematica con l’orfano di guerra Pierino Monaldi, figlio di Giuseppe Monaldi. Il suo intervento ha commosso tutti i presenti, che hanno voluto salutarlo e ringraziarlo con un lunghissimo applauso. (aise)