Vaccaro (Cgie Svizzera): conflitti e proteste nel primo giorno di plenaria

ROMA\ aise\ - “Che la giornata sarebbe stata tesa si prevedeva già alla vigilia. Tuttavia, il livello di conflittualità e disapprovazione politica ha superato ogni previsione. I toni, a tratti duri, e i comportamenti registrati, tra proteste, abbandoni dell’aula e accuse incrociate, dimostrano quanto siano profonde le fratture tra Governo e rappresentanza degli italiani all’estero”. Così scrive Carmelo Vaccaro, consigliere Cgie per la Svizzera, a commento della prima giornata di lavori del Consiglio generale per gli italiani all’estero riunito a Roma fino al 20 giugno.
Durante la riunione della Continentale Europa-Africa, riporta il consigliere, “il Vicesegretario della Commissione, Giuseppe Stabile, ha informato i presenti dell’approvazione, da parte della Commissione continentale, di un documento critico nei confronti del Decreto Cittadinanza. Questo decreto, nonostante fosse stato approvato da 18 dei 23 consiglieri della Commissione, non è stato pubblicato né inserito ufficialmente tra gli atti della Plenaria. Tale mancata pubblicazione ha generato forti reazioni tra i consiglieri, che hanno sollevato interrogativi sulla gestione interna del CGIE e sulla trasparenza dei processi deliberativi. Alcuni hanno contestato le modalità di comunicazione adottate dal Vicesegretario, auspicando una maggiore collegialità e chiarezza nella gestione dei documenti e delle decisioni”.
Quanto al voto all’estero, aggiunge Vaccaro, “è stato presentato il documento redatto dalla Commissione III - Diritti civili, politici e partecipazione, che si è espressa sul quesito posto dal Governo riguardo alle modalità di voto e alle possibili riforme del sistema. Nel documento si sottolinea l’urgenza di garantire trasparenza, sicurezza, tracciabilità e accessibilità del voto, considerando anche l’introduzione di strumenti digitali, ma senza sacrificare la segretezza del voto. Il parere è stato approvato a maggioranza (7 su 12 componenti della Commissione) e sarà ora trasmesso al Consiglio di Presidenza (CdP) per l’adozione definitiva”. Durante la discussione “sono emerse anche proposte concrete per contrastare le irregolarità nelle elezioni per corrispondenza, migliorare il coordinamento tra consolati e MAECI, e potenziare le campagne informative rivolte ai cittadini italiani all’estero”.
Nel pomeriggio, i consiglieri hanno incontrato il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che è anche il Presidente del CGIE: “l’arrivo del Ministro è avvenuto con notevole ritardo, lasciando i presenti in attesa per oltre un’ora e mezza”, evidenzia Vaccaro. “All’ingresso del Ministro, l’esecuzione dell’Inno di Mameli ha segnato l’inizio ufficiale dell’incontro, ma subito dopo si è registrata una protesta simbolica: alcuni consiglieri provenienti da Svizzera e Germania hanno abbandonato l’aula in dissenso con le politiche del Governo, in particolare contro il Decreto Cittadinanza”.
L’intervento del Ministro, che si è soffermato sulla riforma della cittadinanza, difendendo le ragioni del decreto, “ha provocato reazioni molto critiche, anche da parte dei parlamentari eletti all’estero presenti alla plenaria”.
La giornata, chiosa Vaccaro, “si è conclusa in un clima di forte tensione e incertezza. Appare sempre più urgente un confronto costruttivo e responsabile tra le istituzioni italiane e le comunità italiane all’estero, che continuano a chiedere con forza rispetto, diritti, e partecipazione reale. Mi auguro che cessino questi attacchi alla comunità italiana all’estero e che si riconosca finalmente il valore e la ricchezza che essa rappresenta per la Madre Patria”. (aise)