Varduhi Khachatryan ritorna a Ginevra con un grande omaggio a Gioachino Rossini

GINEVRA\ aise\ - Dopo il trionfo del concerto del 25 ottobre, interamente dedicato a Giuseppe Verdi, il soprano Varduhi Khachatryan è tornata a Ginevra per offrire al pubblico un nuovo appuntamento di altissimo prestigio. L’attesa era forte, e la risposta non si è fatta attendere: la serata dedicata a Gioachino Rossini, tenutasi il 22 novembre presso la sala Studio Gabriele de Agostini del Conservatoire Populaire de Genève, ha confermato ancora una volta il ruolo centrale dell’artista e degli organizzatori nella promozione della cultura musicale italiana all’estero.
Il concerto rappresenta infatti uno dei momenti più significativi del calendario culturale 2025, non soltanto per la qualità degli interpreti, ma anche perché inserito in un più ampio percorso di valorizzazione della grande tradizione operistica italiana. Varduhi Khachatryan, già celebrata per la potenza del timbro e per la sua intensità interpretativa, ha dato voce all’universo rossiniano con una maturità artistica che ha affascinato anche i più esperti appassionati di lirica.
Il Coordinatore SAIG, Carmelo Vaccaro, ha salutato la presenza del Vicepresidente del Comites di Ginevra, Dario Natale, incaricato di donare i fiori a Varduhi Khachatryan; dei presidenti delle associazioni Campani e ACAS, Antonio Vivolo e Vincenzo Bartolomeo; del tesoriere, Gino Piroddi; e dei membri SAIG, Francesco Decicco e Marcello Marano, che hanno donato i fiori a David Webb e Mi-Young Kim e alle diverse personalità presenti.
Accanto a lei si è esibito il tenore britannico David Webb, che ha sostituito con professionalità ed eleganza José Pazos, impossibilitato a partecipare per motivi di salute. Al pianoforte, la presenza raffinata e sensibile di Mi-Young Kim ha completato un trio artistico di eccellente livello. Insieme, hanno saputo esplorare la straordinaria varietà espressiva di Rossini: dal brio virtuosistico del Barbiere di Siviglia alle atmosfere sacre della Petite Messe Solennelle, passando per le tinte drammatiche di Otello e la poesia di Guillaume Tell.
Il programma, concepito come un vero e proprio viaggio nella poetica rossiniana, ha incluso: “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia – V. K.; “Cuias Animam Gementem” dallo Stabat Mater – D. W.; “Una volta c’era un re” da La Cenerentola – V. K.; “Assisa a piè d’un salice” da Otello – V. K.; “Ecco ridente in cielo” da Il barbiere di Siviglia – D. W.; “Selva opaca” da Guillaume Tell – V. K.; “Domine Deus” dalla Petite Messe Solennelle – D. W.; “Bel raggio lusinghier” da Semiramide – V. K.; Encore: “Duetto dei due gatti”.
A rendere l’appuntamento ancora più significativo è stato il suo inserimento nella X Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, una manifestazione di grande prestigio internazionale che celebra il patrimonio gastronomico e culturale italiano. Il concerto, patrocinato dal Consolato Generale d’Italia a Ginevra, ha così assunto una dimensione simbolica, trasformandosi in un ponte culturale tra l’Italia e la Svizzera.
La scelta di dedicare una serata a Rossini non è casuale: il compositore pesarese è infatti tra le figure più influenti dell’Ottocento musicale, capace di coniugare eleganza melodica, ironia, profondità psicologica e innovazione formale. La sua musica, ancora oggi modernissima, rappresenta un pilastro identitario della nostra tradizione artistica.
Ed è proprio questa consapevolezza che ha guidato la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, che ha inserito Rossini tra gli otto grandi protagonisti del progetto “L’anima italiana – I Maestri della Musica Classica” (2025/2026). Un’iniziativa ambiziosa che mira a far conoscere, soprattutto alle giovani generazioni e al pubblico internazionale, l’eredità musicale italiana e la sua incalcolabile influenza sulla cultura europea.
Questo concerto non è stato soltanto un momento artistico di grande livello, ma anche un atto di promozione culturale, volto a diffondere la conoscenza della grande tradizione operistica italiana oltre un’occasione di incontro tra comunità, capace di unire italiani, svizzeri e appassionati di musica provenienti da diverse realtà.
Un contributo al dialogo interculturale, in linea con la missione delle istituzioni italiane all’estero, una celebrazione dell’eredità rossiniana, presentata attraverso interpretazioni raffinate e di forte impatto emotivo, in un tassello fondamentale del percorso artistico 2025, che consolida Ginevra come centro dinamico per la musica classica internazionale.
La serata dedicata a Rossini ha dunque rappresentato molto più di un recital: è stata una dichiarazione d’amore per l’opera italiana, un gesto di diplomazia culturale e un momento di bellezza condivisa che ha rafforzato i legami tra pubblico, artisti e istituzioni. (ca.va.\aise)