Unaie: il decreto sugli ingressi degli oriundi positivo anche per l’Italia, ma va esteso ad altri paesi

ROMA\ aise\ - Un impatto positivo per l’Italia e per gli italiani all’estero. Così, Oscar De Bona, presidente dell’UNAIE – Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati – ha commentato il nuovo decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che permette ai discendenti di cittadini italiani di entrare e soggiornare in Italia per lavoro subordinato al di fuori delle quote previste dal decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. Si tratta di un provvedimento atteso, che apre nuove possibilità di mobilità professionale per migliaia di cittadini italiani residenti all’estero.
De Bona ha quindi espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa, sottolineandone il valore nel favorire il ritorno di competenze e risorse nel Paese. De Bona ha tuttavia ribadito l’importanza di includere anche i Paesi suggeriti dal CGIE, auspicando un ampliamento della misura da parte del Ministero.
I Paesi inclusi nel decreto sono Argentina, Brasile, Stati Uniti d’America, Australia, Canada, Venezuela e Uruguay. Non è stata invece accolta la proposta del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) di estendere la misura anche a Sudafrica, Messico, Perù e Cile.
Secondo De Bona, il decreto potrà contrastare lo spopolamento e la carenza di personale in diversi settori. L’UNAIE si è quindi dichiarata pronta a mettere a disposizione la propria rete per supportare l’attuazione della misura e facilitare l’inserimento dei discendenti italiani nel mercato del lavoro. (aise)