“Appunti per una biografia. Pepe Espaliú, attraverso gli archivi” in mostra a Palermo

foto di Frank Martin
PALERMO\ aise\ - L'Instituto Cervantes di Palermo, diretto da Juan Carlos Reche, e il Sicilia Queer Filmfest presentano la mostra “Appunti per una biografia. Pepe Espaliú, attraverso gli archivi” a cura di Juan Vicente Aliaga, realizzata in collaborazione con il Centro de arte Pepe Espaliú de Córdoba.
In occasione dei trent’anni dalla scomparsa dell’artista Pepe Espaliú (1955-1993), l’esposizione - ospitata nei locali della Chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani (via Argenteria, 33) - mira a farne conoscere la vita e l'arte utilizzando una documentazione ricca proveniente da diversi archivi.
Riproduzioni fotografiche, video di alcune sue opere d'arte tra sculture, dipinti e disegni, performance, articoli di stampa sui suoi progetti e sulle sue mostre nonché ritratti dello stesso Espaliú realizzati nel corso della sua carriera che danno vita alle tre sezioni in cui è articolata la mostra: Gli inizi, Ancora sull'identità e Metafore di un corpo ferito.
Nella prima sezione si esplorano i progetti d’esordio di Espaliú nella Barcellona degli anni Settanta; nella seconda, attraverso la rappresentazione del volto e della maschera, l'artista cerca il senso della propria esistenza e del desiderio sessuale; nella terza, Espaliú trasforma l'abisso dell'Aids in un messaggio di solidarietà nei confronti dei malati e degli esclusi.
“Espaliú è uno di quegli artisti che non possono essere tralasciati in nessun resoconto dell'arte spagnola di fine secolo”, dichiara Juan Carlos Reche, direttore dell’Instituto Cervantes Palermo. “Il suo contributo etico, morale e civile è tanto necessario quanto esteticamente marcato. Per questo le sue opere sono riconoscibili a prima vista. L'arte spagnola di fine secolo non può essere compresa senza il suo contributo, che trascende e completa la movida madrilena. D'altra parte, è motivo di particolare soddisfazione co-organizzare questa mostra, la prima in assoluto che sarà dedicata all'artista nel 2023, a trent’anni dalla sua morte”.
Pepe Espaliú è stato uno degli artisti più importanti degli anni ottanta e novanta in Spagna. Il suo lavoro si è sviluppato in varie discipline, dalla pittura e disegno alla scultura, performance o poesia.
Nato a Cordova, in Andalusia, dove ha trascorso l’infanzia e la prima adolescenza, è la morte della madre a segnare la sua crescita, persa all’età di quattordici anni. Dopo un breve periodo a Siviglia spostò a Barcellona all’inizio degli anni Settanta.
In questo periodo, caratterizzato dal tardo franchismo, nacquero in Catalogna buona parte delle esperienze artistiche concettuali che custodivano i primi semi di quei cambiamenti sociali, riconducibili alla sfera dell’identità di genere, che avrebbero dato i loro frutti nel 1977 dopo la morte del dittatore. A Barcellona venne a contatto anche con la psicanalisi lacaniana partecipando al seminario diretto dall’argentino Oscar Masotta.
Qualche tempo dopo a Parigi, dove rimase per una decina d’anni, Espaliú mise da parte le pratiche concettuali e si immerse nella pittura. La questione dell’identità di genere fu sempre al centro delle sue inquietudini trovando forma in alcuni autoritratti ermetici e nell’ideazione di maschere.
Nel corso degli anni Ottanta, ispirandosi all’opera e alla biografia dello scrittore Jean Genet, emerse la pulsione omosessuale espressa tramite sottili segni e la realizzazione di sculture in cuoio e in bronzo. Gli ultimi anni di Espaliú furono influenzati dall’enorme impatto della malattia del secolo, l’Aids. Considerando il poco tempo che gli rimaneva da vivere l’artista si dedicò a un’attività intensa sia in Spagna che in altri paesi, provando a risvegliare la coscienza sociale e la solidarietà nei confronti dei malati, all’epoca esclusi.
Due performance su tutte, Carrying (San Sebastián e Madrid, 1992) e El Nido (Arnhem, Olanda 1993), condensano la ricchezza del suo linguaggio e la trascendenza della sua poetica artistica.
La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta al pubblico fino al 14 luglio. (aise)