Numeri uno: l’editoria periodica dalla Collezione Redaelli in mostra a Milano e Trieste

MILANO\ aise\ - In occasione dell’acquisizione della collezione di Enrico Redaelli - una vita da art director di importanti case editrici di libri e riviste - dedicata ai periodici italiani numero uno dal 1969 ad oggi, la milanese Biblioteca di via Senato dal 2 al 5 dicembre espone in mostra 150 periodici selezionati sui 750 della raccolta. "Numeri uno" il titolo della mostra che proseguirà poi a Trieste dove sarà allestita allo Spazio Trart dal 12 dicembre al 31 gennaio 2026.
Le 750 testate nel loro insieme costituiscono uno spaccato di estremo interesse per la storia del giornalismo e soprattutto per la storia politica, culturale e del costume. È un tuffo in mezzo secolo di carta stampata, in alcuni casi attiva tuttora ma spesso estinta dopo l’inizio delle pubblicazioni.
Il risultato finale è che quei numeri uno raccontano non solo un inedito “come eravamo”, ma la politica, la cultura, il costume e la cronaca dell’Italia meglio di un saggio di sociologia. Leggere gli editoriali, qualche articolo, soffermarsi sulle fotografie e le illustrazioni vuol dire immergersi in mezzo secolo con una freschezza di approccio senza eguali. Emerge con forza il ritratto di un Paese in profonda trasformazione, in particolare nel passaggio dagli anni Settanta agli Ottanta, oltre al ruolo di Milano, capitale indiscussa dell’editoria periodica ancor più di quella libraria.
Nella mostra milanese, a cura del libraio antiquario Andrea Tomasetig, è esposta gran parte delle 150 testate selezionate, suddivise in 18 sezioni tematiche per rendere più leggibile e articolato il percorso espositivo. Ci sono anche alcune rarità di epoca precedente, a partire dal debutto del “Corriere della Sera” (1876).
La mostra vuole essere un omaggio all’altra faccia dell’editoria italiana in un momento difficile di passaggio epocale nelle abitudini di lettura delle nuove generazioni, contrassegnato da un forte calo di lettori e mentre molte edicole chiudono. Forse è il canto del cigno di una stagione intensa di pubblicazioni e di contestuale rinnovamento grafico, come documentano i nomi di Giuseppe Trevisani, Bob Noorda, Giulio Confalonieri, Giancarlo Iliprandi, Gianni Sassi, Massimo Dolcini, Andrea Pazienza, Franco Maria Ricci, Pierluigi Cerri, Gianluigi Colin. Ma vuole essere anche la riaffermazione testarda del valore insostituibile dei periodici nella formazione culturale e politica.
La mostra è arricchita da un catalogo illustrato pubblicato da Luni Editrice in coedizione con la Biblioteca di via Senato, a cura e con introduzione di Andrea Tomasetig, una testimonianza di Enrico Redaelli e le brillanti note alle sezioni di Paolo Fallai, oltre alle riproduzioni di tutte le copertine delle riviste e delle prime pagine dei quotidiani.
LE 18 SEZIONI DELLA MOSTRA
Qualche periodico 1952-1962; Sessantotto, Settantasette e oltre; La grande fioritura: I quotidiani (1976-2020); La grande fioritura: le riviste (1977-2005); Satira e Fumetti; Economia e Finanza; For men; Sport; Universo donna; Gossip; Natura; Viaggi; Gastronomia; Lusso; Vecchi e nuovi media; Sapere e Scienze; Arti; Libri, Lettura, Bibliofilia.
IL CATALOGO
La mostra è arricchita da un catalogo illustrato pubblicato da Luni Editrice in coedizione con la Biblioteca di via Senato, a cura e con introduzione di Andrea Tomasetig, una testimonianza di Enrico Redaelli e le brillanti note alle sezioni di Paolo Fallai, oltre alle riproduzioni di tutte le copertine delle riviste e delle prime pagine dei quotidiani. (aise)