“Italia ponte geopolitico fra Europa e Stati africani”: a Roma incontro fra istituzioni e aziende
ROMA\ aise\ - Si è tenuto la sera di mercoledì, 18 settembre, l’incontro “L’Italia, ponte geopolitico fra Europa e Stati Africani” che ha visto ambasciatori, ministri, segretari e rappresentanti istituzionali di numerosi Stati africani confrontarsi con le istituzioni italiane e i rappresentanti di alcune delle principali aziende del nostro Paese coinvolte in importanti progetti di investimento in Africa.
Il summit, ideato da Fondazione Articolo 49, in collaborazione con l’Ambasciata del Regno del Marocco, è stato organizzato con l’obiettivo di rilanciare la cooperazione tra l'Unione Europea e l'Africa, in particolare nei settori dell'energia e degli investimenti per lo sviluppo. Presente anche il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un messaggio letto in apertura ha espresso apprezzamento “per l'impegno di dialogo, confronto e cooperazione” che ha contraddistinto l’iniziativa e ha auspicato che i lavori congressuali “sapranno tradursi in una preziosa opportunità per confermare il ruolo centrale del nostro Paese e dare impulso a nuove e efficaci collaborazioni tra Europa e Nazioni africane”.
Numerosi gli interventi istituzionali: oltre al messaggio del presidente La Russa, anche i contributi dell’Ambasciatore del Regno del Marocco presso l’Italia e rappresentante permanente presso le agenzie Onu a Roma, Youssef Balla. E poi: il presidente di Fondazione Articolo 49 Andrea Poli; il ministro degli Affari Esteri della Repubblica Unita della Tanzania Mahmud T. Kombo; il presidente della Commissione Esteri del Senato Stefania Craxi; l’ambasciatrice della Repubblica dell’Uganda e vice decano del Gruppo degli Ambasciatori africani in Italia Elizabeth Paula Napeyok; il responsabile relazioni pubbliche dell’ufficio del Parlamento europeo Fabrizio Spada; e il già citato ambasciatore e segretario generale del Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale Riccardo Guariglia. Ha presenziato anche Massimo Riccardo, inviato speciale del Ministero degli Esteri per il Piano Mattei.
“Dal primo momento del rilancio del Piano Mattei abbiamo manifestato grande interesse, con una presenza di gran peso anche del presidente del Governo”, ha detto Youssef Balla, ambasciatore del Regno del Marocco presso l’Italia e rappresentante permanente presso le agenzie Onu a Roma. “Il Marocco, infatti, è stato riconosciuto come prioritario nel Piano Mattei in materie di energie rinnovabili e, in effetti, è già leader nel mondo in questo settore: oggi produciamo il 42% dell’elettricità grazie alle rinnovabili e arriveremo al 52% nel 2030. Ma puntiamo anche ad altri tipi di energie, come l'idrogeno verde. Il nostro Paese è una grande promessa per l'energia verde perché può arrivare a coprire anche il 4% della produzione mondiale”.
“Grazie al rapporto che negli anni si è creato tra Italia e Tanzania, ci sia un grande spazio oggi per far crescere questa relazione, anche attraverso progetti come il Piano Mattei”, ha sottolineato Mahmud T. Kombo, ministro degli Affari Esteri della Repubblica Unita della Tanzania. “Credo che, in vista di quanto l’Italia ha proposto all’Africa per il Piano Mattei, la Tanzania possa essere un buon modello. Quando abbiamo avuto in Tanzania la comitiva italiana per il Piano Mattei, io ero ambasciatore. Insieme, abbiamo identificato cinque settori chiave in cui i due Paesi avrebbero potuto lavorare insieme. Questi sono: il settore agroalimentare, quello dei minerali, il turismo, l’import/export e, infine, l'educazione e il training sulla costruzione e la guida di pmi di successo. L'Italia ha mostrato al mondo come fare, la Tanzania può replicare questo modello”.
Per Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri del Senato, “il Mediterraneo nella sua accezione allargata è parte imprescindibile della nostra proiezione esterna. Bene ha fatto il governo a rimettere nell’agenda europea il tema del Mediterraneo e dell’Africa, che è la naturale proiezione dello sviluppo europeo. È questa la valenza del Piano Mattei. In questi anni abbiamo fatto l’errore di guardare all’Africa in termini securitari, è il momento di cominciare a guardare a questo continente in termini di opportunità e di sviluppo condiviso”.
“Siamo qui per consolidare il legame tra l'Africa e l'Italia, in modo particolare nel campo dell'energia”, ha detto Elizabeth Paula Napeyok, ambasciatrice della Repubblica dell’Uganda e vice decano del Gruppo degli Ambasciatori africani in Italia. “Il nostro intento è quello di rafforzare una partnership essenziale, una collaborazione che ha fondamenta solide e promettenti, di cui la partnership energetica rappresenta la massima espressione. Non si tratta solo di dare una risposta alle crescenti esigenze energetiche dei due Stati, ma di farlo promuovendo uno sviluppo sostenibile”. E ha aggiunto “L'Africa, con le sue abbondanti risorse naturali, offre un potenziale immenso per la produzione di energia rinnovabile in Italia, un Paese che con il suo know-how e le sue tecnologie avanzate, riveste un ruolo fondamentale nel sostenere il nostro impegno per sfruttare le risorse in maniera sostenibile ed efficace”.
“La nostra posizione al centro del Mediterraneo e i tradizionali legami di amicizia tra i nostri popoli ci rafforzano nella convinzione che l'Italia sia effettivamente il ponte tra l'Europa e il continente africano”, le parole di Riccardo Guariglia, ambasciatore e segretario generale del Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale. “Un ponte che rende il nostro Paese un hub energetico per l’UE, con positivi dividendi innanzitutto per il continente africano. Infatti, come il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea molto spesso, l’Africa va guardata attraverso lenti africane, instaurando col continente un dialogo paritario. Questo è fondamentale e questa è pure l’impostazione del piano Mattei”.
“L’Europa per investimenti pubblici è il partner principale dell’Africa”, ha detto Fabrizio Spada, responsabile relazioni pubbliche dell’ufficio del Parlamento europeo, annunciando: “investiremo nei prossimi anni 150 miliardi e naturalmente a questi si aggiungono tutti gli investimenti delle imprese private che sono estremamente importanti. Si sta evolvendo il rapporto fra Unione Europea e Africa in maniera molto positiva, sta diventando un partenariato in cui viene sottolineata anche la dimensione sociale, energetica, la cooperazione allo sviluppo e questo deve tenere conto anche delle evoluzioni demografiche che ci saranno nei prossimi decenni: oggi nell'Unione Europea ci sono 450 milioni di persone, in Africa 1 miliardo e 300 milioni di persone, se l'attuale trend demografico continuerà, nel 2100 viene calcolato che l'Unione Europea avrà diminuito leggermente i propri abitanti - saremo 420 milioni - mentre l'Africa avrà più di 4 miliardi di persone e, naturalmente, diventerà un partner sempre più importante per l’UE. Il Piano Mattei secondo me si sposerà molto bene con i fondi comunitari che vengono erogati già attualmente. Anche questo convegno è utile nell'ottica di riflettere sull'evoluzione della cooperazione tra Europa, Italia e Africa nei prossimi anni”.
Vittorio Oreggia, direttore di Gea, Green Economy Agency, agenzia di stampa dedicata ai temi della sostenibilità, che ha moderato l’incontro, ha sottolineato l’importanza di questo genere di eventi capaci di creare momenti di incontro su temi centrali per la competitività del nostro Paese inseriti in scenari sempre più complessi. “È un motivo di orgoglio per me, per la fondazione e per Gea riunire la maggior parte degli stati africani e delle aziende di vertice italiane per un prezioso confronto sul Piano Mattei e sugli sviluppi pratici nell’immediato futuro”, ha detto Oreggia. “Fondazione Articolo 49 e Gea sono ponti per connettere Africa, Europa e aziende italiane nel rispetto dei reciproci interessi. La speranza è che questo possa essere il primo di una lunga e profittevole serie di incontri”.
L’evento si è svolto in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Ue in Italia e ha ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica, del Ministero degli Esteri, del Ministero dell’Ambiente, della Sicurezza Energetica, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di ENEA. (aise)