“Dovere di memoria: Modelli architettonici; relitti spiaggiati: fotografie e quadri” in mostra all’IIC di Belgrado
BELGRADO\ aise\ - L’Istituto Italiano di Cultura a Belgrado ospiterà dal 20 maggio al 20 giugno, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia, una mostra dei due artisti italiani Stefano Benazzo e Tonino Maurizi dal titolo “Dovere di memoria: modelli architettonici. Relitti spiaggiati: fotografie e quadri”.
Si tratta di una mostra con diversi contenuti: Stefano Benazzo presenterà infatti 21 suoi modelli architettonici e in contemporanea 23 fotografie di relitti scattate in anni di peregrinazioni, accanto ad altrettanti quadri degli stessi relitti, realizzati dal Maestro Maurizi, che si è ispirato dalle fotografie di Benazzo per creare le sue opere.
Nella bipersonale i due artisti dialogano sui resti della nostra storia marinara. Negli scatti straordinariamente evocativi di Benazzo si ascolta l’ardore, la passione, il dolore, la cruda gioia del mare, si ascolta la nostra umanità, la stessa impressa su tela da Maurizi, che anima grazie alla pittura gli scheletri di quei viaggi. Stessi soggetti, ma sensibilità diverse in una duale ricca di fascino ed incanto. I modelli costruiti in scale diverse da Benazzo raffigurano in legno, resina e cartone 21 edifici religiosi e laici di tutte le epoche, in Serbia (San Sava e la Torre del Millennio), in Italia (dall’epoca romana ai tempi recenti), in Russia, Romania, Bulgaria, Francia, Norvegia, alle Isole Orcadi.
Stefano Benazzo, nato nel 1949, vive in Umbria, dopo aver lasciato la carriera diplomatica italiana con il titolo di Ambasciatore d’Italia. Scultore (figurativo e non figurativo: legno, pietra, bronzo), modellista architettonico e navale (10 modelli), si dedica ad una ricerca fotografica sui relitti di navi e barche spiaggiati sulle coste (e nelle acque interne) di tutto il mondo: in mezzo secolo di attività ne ha fotografati più di 450 nelle Americhe, nelle acque antartiche, ai Caraibi, in Africa, in Australia e in Europa, rispettando così il Dovere di Memoria verso i naviganti di tutti i paesi e tutte le epoche.
Nel corso della sua carriera diplomatica (1974-2012), ha servito presso le seguenti Ambasciate d’Italia: 4 anni a Bonn, 8 anni a Mosca, 8 anni a Washington. Consigliere Diplomatico aggiunto del Presidente della Repubblica Italiana, Ispettore del Ministero e degli Uffici all’Estero. Ambasciatore d’Italia in Bielorussia e in Bulgaria. Ha svolto in tutto il mondo più di cinquanta mostre personali di fotografie di relitti spiaggiati, di modelli architettonici e navali, di arte varia ed ha partecipato a numerose collettive. Suoi portfolio fotografici sono stati pubblicati su riviste d’arte navale, annuari e cataloghi d’arte; ha pubblicato quattro libri e nove cataloghi. La sua attività è stata illustrata in più di 350 articoli e interviste sulla stampa italiana e internazionale. Il suo modello in scala 1:100 della Nave scuola Amerigo Vespucci è stato donato alla Marina Militare italiana ed è esposto permanentemente presso il Ministero della Marina a Roma. Fra i riconoscimenti conseguiti: Accademico di merito dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, Premio speciale della Giuria del Premio Carlo Marincovich, Roma, Premio AcquiAmbiente. Benazzo è altresì Presidente della World Alliance of Tourist Trams and Trains (WATTRAIN).
Pittore, scultore, designer, ebanista, imprenditore di successo, Tonino Marizi nasce a Montecosaro nel 1940. Frequenta l’Istituto di Belle Arti di Macerata insieme a Ferretti, Trubbiani, Bonanotte…un gruppo di ragazzi affascinati dal futurismo, dalla sua poetica che con l’esaltazione del movimento aggressivo, dell’insonnia febbrile, il passo di corsa, li porterà a soluzioni stilistiche diverse. L’ansia febbrile, l’amore del pericolo, il coraggio, l’audacia, la ribellione sono gli elementi essenziali di questi anni giovanili. La bottega d’arte del padre diventa una fucina dove creare le prime sculture in legno, oggetti pieni di movimento ben accolti dai vari mercanti d’arte di Milano e Roma. A Milano la frequentazione dell’Accademia di Brera gli permetterà di fare varie sperimentazioni, ma è l’incontro con Pannaggi che trasformerà la sua vita, portandolo lontano dal suo paese, a contatto con gli ideali del Bauhaus: lo stile semplice, geometrico, accurato e l’obiettivo di unificare arte, artigianato e tecnologia riporteranno l’artista alle sue origini, verso forme plastiche, neoclassiche, verso il design industriale e del prodotto, verso la funzionalità dell’oggetto. Il carattere invasivo del suo lavoro lo conduce a sconfinare nella scenografia, nel design di interni, nella moda.
Nelle sue opere troveremo sempre il ricordo del passato che attraversa il presente, il bello armoniosamente fuso con la funzione, la forma con la sua idea. Le molteplici e varie esperienze giovanili, il fermento di idee, le realizzazioni dei grandi maestri del ’900, porteranno Maurizi a fare della falegnameria paterna un’azienda-officina in cui poter pensare, disegnare, progettare e realizzare questo nuovo modo di sentire e vivere la casa, creando mobili, sculture, tele dalle linee pulite, essenziali, piene di colore. Da circa un ventennio ha ripreso un’intensa attività espositiva, soprattutto all’estero: Cina, India, Emirati Arabi, Malesia, Indonesia, Giappone, Spagna, Germania, Libano, USA, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Israele, Singapore, Palestina, Messico. Fra le recenti personali: Gerusalemme, Pechino, Shanghai, Roma. (aise)