Educare ai media online: il progetto dell’Università di Firenze per i più giovani

FIRENZE\ aise\ - Nel mondo contemporaneo, ricco di risorse informative digitali, le opportunità per apprendere si sono moltiplicate. Di fronte a questo nuovo scenario è emersa ormai da tempo la necessità – tanto più urgente per le giovani generazioni – di una nuova alfabetizzazione o, più propriamente, di una educazione ai media online.
In questo ambito si colloca il progetto internazionale “Empowering Schools in Self-Regulation of Media and Information Literacy Processes”, rivolto a studenti e docenti delle scuole medie inferiori e coordinato da un team del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (Forlilpsi) dell’Università di Firenze, guidato da Christian Tarchi.
L’iniziativa, della durata di 18 mesi, si propone di aiutare i giovani nell’uso e nella lettura critica dei media digitali anche attraverso la realizzazione di un videogioco in più lingue, che sarà messo a disposizione gratuitamente alla fine del progetto. Si avvale della partecipazione della cooperativa sociale Anastasis, attiva nello sviluppo di software educativi, dell’Università di Tampere (Finlandia) e della Romanian American University (Romania). Il progetto ha ricevuto complessivamente un finanziamento di circa 400mila euro dall’European Media and Information Fund, gestito dalla Calouste Gulbenkian Foundation in collaborazione con l’Istituto Universitario Europeo.
“L’intento – spiega Christian Tarchi, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, che insieme a Chiara Pecini e Arianna Antonielli forma il gruppo fiorentino – è di stimolare la capacità degli studenti di regolare i propri processi cognitivi durante l’apprendimento online. In particolare, fra gli obiettivi auspicati, posso sottolineare l’inibizione delle notizie/informazioni non importanti, la gestione dell’attenzione rispetto allo scopo prefisso, ma anche la capacità di aggiornare la propria “memoria di lavoro”, cioè il non fermarsi alla prima informazione o impressione”.
“Cercheremo – prosegue Tarchi – di sensibilizzare verso questi temi studenti delle scuole medie inferiori con l’aiuto di un videogioco che permetta di aumentare il controllo cognitivo. Il progetto prevede anche attività proposte dagli insegnanti nell’ambito della sperimentazione, che avrà un orizzonte regionale”.
Il team di Firenze curerà la progettazione didattica, formulando le attività previste dal gioco educativo sulla base di evidenze scientifiche di ambito psicologico, mentre il gruppo finlandese si occuperà della formazione degli insegnanti e quello rumeno studierà come adattare il videogioco agli utenti attraverso tecniche di raccolta e analisi di dati (data mining). (aise)