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La Cultura del Martedì

Atlas: Giacomo Rizzo dona la sua scultura all’IIC di Lima

  • 24/01/2023 18:29

LIMA\ aise\ - Nel corso di una cerimonia che si terrà il 31 gennaio, alle ore 18, presso il cortile dell'Istituto Italiano di Cultura di Lima, lo scultore italiano Giacomo Rizzo donerà allo stesso IIC una delle sue opere d'arte presentate in occasione della mostra “In the land”, che si è chiusa il 21 gennaio scorso negli spazi dell’Istituto.
Rizzo donerà all'IIC la scultura intitolata Atlas, fatta con materiali che abbondano a Lima e Callao, come il ferro, il legno, triplay e finiture in cemento. In un modo molto particolare, l'elemento metallico che richiama la forma di una clessidra e separa il conglomerato superiore sull'asse verticale dai blocchi inferiori è leggiadro e trasparente, paragonabile alle forme delle muse o ai manichini di Giorgio de Chirico, nella sua tarda pittura metafisica, intorno al 1917.
Giacomo Rizzo è un affermato artista che, oltre alla attività creativa, si dedica anche all'insegnamento presso l'Accademia di Belle Arti della sua città, Palermo. Ha all'attivo numerose esperienze internazionali, tra le quali, recentissima, l'installazione a Cusco “Pachacutec: el sol negro” e la stessa esposizione “In the land”, creata nell'aprile 2022 negli spazi di Casa Fugaz, attivissimo laboratorio di arte e creativitá contemporanea ubicato nel cuore del quartiere chiamato Monumental Callao, che si è poi spostata nell’ottobre scorso nel centro di Lima, negli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura.
Il lavoro di Giacomo Rizzo mette al centro della riflessione creativa la natura, insieme all'urbanizzazione delle città. L'artista considera che niente è inutile e tutto abbia un valore; parte del suo personale processo creativo risiede, quindi, nella ricerca e nella selezione di residui urbani e del riutilizzo di tali reperti nelle sue opere. Rizzo ritiene che ogni oggetto abbia un’impronta, una memoria di qualcosa che è stato e che può racchiudere in sé un altro scopo.
La mostra all’IIC di Lima è stata curata dal riconosciuto critico d'arte contemporanea Jorge Villacorta. (aise)