“Tutta in voi la mia luce. Pittura di storia e melodramma”: l’800 romantico all’Accademia Carrara di Bergamo

BERGAMO\ aise\ - Una mostra da vedere, da sentire e da ascoltare: l’Accademia Carrara di Bergamo si trasforma in un teatro, grazie a un allestimento coinvolgente e immersivo, e mette in scena un grande progetto espositivo, il terzo e ultimo dell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, in cui il pubblico è invitato ad assistere, con emozione, alla scoperta della pittura, della musica, dei protagonisti di un’epoca irripetibile, l’Ottocento.
Tra storia e arte, passioni e musica, eroi e letteratura, amicizia e rivalità, eleganza e inganni, incontri e salotti, applausi e fischi: allestita sino al 14 gennaio 2024, “Tutta in voi la mia luce. Pittura di storia e melodramma” è un racconto dell’affascinante e continua alternanza tra verità e rappresentazione, tra pittura e musica, a cura di F. Mazzocca e M. Cristina Rodeschini.
Sembra di vederli piuttosto in un teatro che sulla grande scena del mondo, in un progetto che abolisce i confini tra tele e scene, per rappresentare quanto più possibile quanto fu un periodo di contaminazione tra le arti, tra ispirazioni, temi e artisti, un momento di sentimenti comuni. L'Ottocento romantico: l'affermazione della pittura di storia, della letteratura e della poesia, dell'opera italiana nel mondo e che in particolare tra il 1815 e il 1848 dischiuse le porte alla modernità. Il titolo dell’esposizione rende omaggio a Gaetano Donizetti: “Tutta in voi la luce mia” è uno dei versi dell’Anna Bolena, una delle composizioni rappresentate in mostra.
Oltre 40 dipinti di artisti come Francesco Hayez, Francesco Coghetti, Domenico Morelli e Giovanni Boldini – giunti a Bergamo attraverso prestiti nazionali, internazionali, raccontano un’epoca che rese l’Italia famosa in Europa e nel mondo. Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi, le loro composizioni, i teatri, gli eroi delle loro opere e, ancora, i personaggi di quel periodo e gli incontri. Il progetto vuole essere per il pubblico un’opportunità per comprendere quanto la lirica sia parte fondante, attraente e presente della nostra cultura. Non esiste in Italia un luogo senza una via, una piazza intitolata ai grandi protagonisti del melodramma, così come sono moltissime le città con teatri lirici a loro dedicati. Questa appartenenza, che va ben oltre la toponomastica, è una stratificazione che il percorso espositivo della Carrara vuole sottolineare come ricchezza, testimonianza dell’Italia nel mondo. Un patrimonio e un’attualità che il progetto rappresenta anche nei temi e nelle emozioni come l’amore, la libertà, l’orgoglio, l’appartenenza a una nazione.
Sorprendenti sono, lungo tutto il corso dell’Ottocento romantico, le interferenze tra quelli che sono stati i due più popolari linguaggi della comunicazione del secolo: la pittura di storia e il melodramma. Non soli i pittori e compositori hanno trattato gli stessi temi, derivati da fonti storiche o letterarie comuni, ma anche il loro modo di affrontarli, pur tenendo conto della specificità di due mezzi espressivi diversi, rivela intenti e modalità simili. Del resto, era il medesimo pubblico che nelle maggiori città italiane, come Milano, Venezia, Torino, Firenze, Roma e Napoli, sedi dei più importanti teatri lirici, si affollava nelle esposizioni di belle arti, davanti ai quadri che proponevano le vicende e i personaggi applauditi sulle scene. (aise)