BOLOGNA\ nflash\ - Il piano come metafora narrativa: questa l’invenzione ideativa del progetto. Il viaggio come figura retorica dell’identità in cammino: l’istante “che mi ha formato”, con il quale confrontarmi per ciò che sono diventata. Le donne come soggetto autodeterminato: che interpreta la storia e muta di segno pure alla geografia. Le soggettività interpellate in questo progetto sono corpi sessuati e situati, necessitano declinazioni molteplici, ed in questa molteplicità rivelano la morfologia diversa – rispetto agli usi maschili – del “piano delle donne”. (nflash)
Speciale Australia al Piccolo Festival delle Spartenze
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