Merlo (MAIE) a San Paolo: la battaglia contro la nuova legge di cittadinanza continua dal Brasile

SAN PAOLO\ aise\ - Il presidente del MAIE, Ricardo Merlo, ha presieduto ieri, 17 luglio, l’incontro del Coordinamento MAIE San Paolo, tenutosi nella città dove risiede il maggior numero di connazionali in Brasile. Sul tavolo, inevitabilmente, il tema della cittadinanza italiana di cui San Paolo “è la città al mondo più colpita dal decreto”.
Insieme a Merlo, la coordinatrice MAIE nazionale, Luciana Laspro, il coordinamento locale, composto da Mauricio Chiosini, Fabio D’Urso, Daniela Bortolotti, l’ex parlamentare Fausto Longo, Rodrigo Mauro e Daniel Pavarin.
Con loro, Merlo ha valutato la strategia futura da mettere in campo per “cercare di migliorare questa nefasta legge in Parlamento, renderla meno drammatica per i discendenti degli italiani all’estero”.
Nel frattempo, ha spiegato l’ex Sottosegretario, “attendiamo con trepidazione ciò che dirà la Corte Costituzionale sulla nuova legge, che noi come MAIE consideriamo assolutamente incostituzionale”.
Nell’agenda del Movimento Associativo Italiani all’Estero c’è il Congresso nazionale del MAIE Brasile, che si terrà il 23 agosto a Vittoria, Spirito Santo, proprio dove Ricardo Merlo, da Sottosegretario del governo italiano, aprì un nuovo consolato.
All’appuntamento saranno presenti coordinatori e delegati MAIE da tutto il Paese sudamericano: arriveranno da Porto Alegre, San Paolo, Curitiba, Belo Horizonte, Rio de Janeiro, Recife. Parteciperanno anche tante associazioni italiane locali; il Presidente Merlo sarà accompagnato dall’On. Franco Tirelli e dal Coordinatore MAIE per le Americhe, Antonio Iachini. L’argomento principe del Congresso sarà sempre la cittadinanza italiana, come si evince dal titolo: “La battaglia contro il decreto Tajani continua, non l’abbandoneremo mai”.
Il presidente Merlo, davanti al coordinamento MAIE San Paolo, ha assicurato che la battaglia del Movimento, fuori e dentro il Parlamento, andrà ancora avanti: “Contiamo sui nostri parlamentari per migliorare questa legge assurda, incostituzionale, che uccide l’italianità all’estero. Siamo pronti per agire, in particolare in Senato, per rendere la legge più equilibrata e meno penalizzante nei confronti dei nostri discendenti. Ora più che mai – ha concluso – vale il nostro motto: se hai sangue italiano sei italiano. Nonostante ciò che pensa Tajani”. (aise)