Costruire la pace attraverso la scienza: Mattarella a Ginevra per i 70 anni del Cern

ROMA\ aise\ - "Motore di progresso scientifico, ed esempio di quanto il linguaggio universale della scienza significhi apertura, superamento delle barriere" per "costruire la pace attraverso la scienza". Così, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto ieri, 1 ottobre, a Ginevra, in occasione della cerimonia per il 70° anniversario del Centro Europeo per la Ricerca Nucleare (CERN).
Il Cern, nel tempo, è divenuto secondo Mattarella "oltre che un centro di ricerca di eccellenza, una rete che unisce diecimila ricercatori e centinaia di atenei nel mondo. Uno sguardo al futuro, una scommessa di speranza per un’Europa che, uscita dilaniata dalla guerra, aveva anche visto piegare la scienza al servizio di cause contro l’umanità. Nei lavori preparatori allo statuto del laboratorio, i padri fondatori tennero a sottolineare che nessuna delle ricerche condotte al Cern sarebbe potuta essere motivata da scopi militari, e che ogni risultato sarebbe stato liberamente accessibile a tutti. Il Cern, da allora, ha continuato ad accentuare questa sua caratteristica di luogo di incontro, di scambio e di crescita per scienziati e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo, che qui vengono a studiare, a formarsi, nella consapevolezza che la cooperazione rappresenta reciproco arricchimento".
"Con grande afflizione si è assistito alla scelta della Federazione Russa di riportare la guerra nel cuore dell’Europa, con l’aggressione all’Ucraina, con conseguenze severe sul terreno della cooperazione scientifica - ha aggiunto ancora il Capo dello Stato -. Il Centro Europeo per la Ricerca Nucleare è sempre stato testimonianza della volontà di costruire un futuro comune, non compatibile con chi antepone la forza delle armi al dialogo e alle ragioni del diritto. Costruire la pace attraverso la scienza, questa la vocazione del Cern, punto di riferimento mondiale nella ricerca sulle particelle elementari".
"Con straordinari risultati, che ci aiutano a guardare al mondo e al suo funzionamento in modo più consapevole e che sono, al tempo stesso, determinanti per il nostro progresso e per il nostro benessere: basti pensare alle applicazioni in settori quali la medicina - ha aggiunto Mattarella -. Il merito principale di questa storia di successo va ovviamente ascritto alla comunità dei ricercatori, che opera giorno per giorno in questi laboratori. Una storia cui la Repubblica Italiana ha fornito un convinto contributo. Alcuni grandi fisici italiani hanno partecipato alla sua guida, da Edoardo Amaldi al Premio Nobel Carlo Rubbia, a Luciano Maiani".
Poi, rivolgendosi direttamente alla Direttrice, prima donna chiamata a rivestire questa delicata responsabilità, ha spiegato: "le strutture di ricerca italiane si sono avvalse positivamente del rapporto con il Cern e sono certo che questo dialogo continuerà ad essere fattore di elevato arricchimento reciproco in campo scientifico e in aree di grande specializzazione, quali i magneti superconduttori e le nuove tecniche di accelerazione delle particelle. Questi luoghi recano anche altri segni del contributo italico. Grazie a Renzo Piano, qui, la bellezza architettonica si fa interprete dell’incontro tra scienza e società"
"Signora Direttrice - ha infine concluso il Presidente Mattarella -, nell’esprimere apprezzamento per i risultati che il Centro Europeo di Ricerca Nucleare ha saputo conseguire in questi suoi primi settant’anni, desidero segnalare come il Cern abbia rappresentato – e rappresenti - un virtuoso esempio di cooperazione europea in una realtà globale segnata – anche in ambito scientifico – da potenze di scala molto superiore agli orizzonti nazionali. Progredire significa impegno comune perché il Cern possa continuare a esercitare il suo ruolo di eccellenza, contribuendo alla leadership europea in un settore chiave per l’autonomia strategica del Continente. Anche attraverso scelte coraggiose come quella del nuovo, grande progetto - qui elaborato - indispensabile per mantenere protagonismo scientifico, che tante positive ricadute ha per i nostri concittadini. A tutti voi del Cern, agli scienziati che ne sono parte protagonista, va l’augurio più intenso di un futuro sempre brillante. Siete voi stessi degli acceleratori. Acceleratori di progresso scientifico, di ricerca di un bene comune che sa guardare oltre i limiti ristretti degli interessi locali, proiettato verso il riconoscimento di un destino condiviso dall’umanità". (aise)