Sicurezza per la rete consolare/ Tajani: rafforzate tutte le misure

ROMA\ aise\ - “Usando la forza della legge stiamo rispondendo a chi usa la violenza delle molotov e degli attentati”. Così il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che questa mattina, insieme ai colleghi della Giustizia Nordio e dell’Interno Piantedosi, ha fatto il punto con la stampa sulle misure prese dal Governo alla luce del crescendo di atti violenti o intimidatori rivendicati dagli anarchici, sia in Italia che all’estero, per protestare contro il regime del 41bis comminato ad Alfredo Cospito.
Annullata la cabina di regia per l’internazionalizzazione, prevista oggi alla Farnesina, Tajani ha, in particolare, riepilogato la serie di atti subiti dalle sedi diplomatico-consolari all’estero dal novembre scorso a ieri.
“Si è registrata a partire dall'inizio del mese di dicembre un crescendo di attacchi terroristici o solamente dimostrativi contro personale dello Stato e questo è odioso, perché si tratta di servitori dello Stato che sono stati minacciati”, ha detto il Ministro.
L’attentato più grave, per le conseguenze che avrebbe potuto avere, è quello subito il 2 dicembre da Susanna Schlein, consigliera all’Ambasciata ad Atene: due molotov sono state lanciate contro la sua abitazione, ma solo una esplosa evitando così quella che poteva essere “una tragedia”.
Il 12 dicembre a La Paz un ordigno è esploso nel palazzo dove si trovano anche gli uffici dell'Ambasciata; il Consolato generale a Lugano è stato oggetto di un atto vandalico il 23 novembre e di un'azione dimostrativa il 10 gennaio: l'IIC ad Atene ha subito due atti vandalici prima dell'attentato alla Schlein: il 10 e 28 novembre; due le manifestazioni all'Ambasciata a Santiago del Cile, il 30 novembre e il 27 gennaio, sempre organizzate dagli anarchici; il Consolato Generale a Barcellona ha subito due atti vandalici, il 9 e il 27 gennaio; il Consolato generale a Buenos Aires un'azione dimostrativa il 6 dicembre; quello a Basilea il 15 dicembre; il 9 e il 16 gennaio ci sono state manifestazioni all'Ambasciata a Madrid, con un’altra azione di protesta annunciata per oggi pomeriggio, mentre il 29 dicembre è toccato a Stoccarda e il 30 dicembre a Porto Alegre.
Lo scorso 27 gennaio, come noto, la vettura di un funzionario diplomatico dell’Ambasciata a Berlino è stata data alle fiamme e ieri, ha riferito Tajani, il Consolato a La Plata ha informato la Farnesina di un atto vandalico contro l'abitazione di una dipendente.
“Questa è la sequenza degli atti più o meno gravi, da attentati veri e propri ad atti vandalici che hanno contrassegnato questi ultimi 40 giorni”, ha proseguito il Ministro. “Abbiamo dato un’allerta immediata; ai primi segnali che sono arrivati sono state innalzate le misure di sicurezza in tutta la rete diplomatica e consolare. Abbiamo rafforzato tutto il sistema difensivo della rete, attraverso i Carabinieri all'estero” cominciando dalle “sedi che ritenevamo più a rischio” per poi proseguire con tutte le altre.
“Abbiamo chiesto a livello locale un aumento dei controlli da parte delle autorità dei Paesi dove sono le nostre Ambasciate. In diverse sedi – ha ricordato Tajani - ci sono funzionari della Polizia di Stato che operano per collaborare alla lotta contro il crimine e ci sono anche ufficiali della Guardia di Finanza, impegnati per collaborare alla lotta contro il crimine legato ai flussi finanziari: anche loro si sono mobilitati affinché ci sia una maggiore azione di controllo”.
“Abbiamo anche dato vita ad una campagna costante di sensibilizzazione e di allerta per tutto il personale”, ha detto ancora il Ministro, spiegando che periodicamente “il responsabile della sicurezza svolge riunioni per dare indicazioni al personale su come tutelare l’incolumità fisica e quella della sede”. Il tutto “in costante dialogo con le autorità locali”.
Infine, “abbiamo chiesto alla prefettura di Roma di rafforzare le misure a tutela del palazzo della Farnesina. Naturalmente all'interno sono state rafforzate tutte le azioni di controllo da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza”.
Insomma, ha concluso, “abbiamo innalzato il livello di sicurezza” per dimostrare che “lo Stato, con la forza della legge, non si piega alle minacce dei violenti di qualsiasi gruppo siano appartenenti”. (m.c.\aise)