Gazzetta Italo-Brasiliana/ Carmen Virgolino e l’arte teatrale a Belém nel segno del Maestro Barba - di Paolo Carlucci


BRASILIA\ aise\ - “Carmen Virgolino (dell’Università Federale dello Stato del Para) amministra a Belém un corso d’insegnamento teatrale inspirato al Maestro italiano Eugenio Barba”. È questo l’incipit dell’intervista che Paolo Carlucci ha realizzato alla Dottoressa Carmen Virgolino, dell’UFPA, sulle pagine de “La Gazzetta Italo-Brasiliana” diretta dal Paese sudamericano da Giuseppe Arnò.
“D. Dott.ssa Carmen Virgolino, Lei amministrerà presso il SESC dell’Avenida Castilho França da fine agosto al 20 Settembre un corso inspirato all’insegnamenti del Maestro teatrale Eugenio Barba, ce ne parli.
R. Eugenio Barba, uno dei più grandi drammaturghi e pensatori teatrali ancora in vita, può essere citato come il padre dell'antropologia teatrale dato che ha sistematizzato una serie di principi comuni tra diverse arti performative provenienti da culture diverse. È il fondatore di uno dei più grandi gruppi teatrali attivi oggi, il Teatro Odino è autore delle famose opere “La canoa di carta” e “L'arte segreta dell’attore”, è stato allievo di Grotowski altro grande riferimento del teatro moderno.
D. Dott.ssa Carmen Virgolino quando nasce il suo interesse per l’opera di Eugenio Scarpa e cosa propone il Suo corso d’insegnamento teatrale a lui ispirato qui a Belém?
R. È nato durante i miei anni di studio artistico alla UFPA.
L'anno scorso ho avuto l'opportunità di partecipare ad una residenza artistica a Brasilia in un'immersione con Barba e Julia Varne, ex membri del Teatro Odin, e aggiungendo a ciò il mio percorso di ricerca con le danze nere e la danza indiana.
Ispirato dalla costruzione di drammaturgie che spostano l'importanza del testo sulla corporeità, da alcuni anni sto studiando i concetti principali di Barba, come sottopartita, azione reale e incoerenza coerente, che sicuramente hanno contribuito al mio lavoro, sia come interprete e come regista. come ricercatore...
Dopo la recente discussione di una tesi di dottorato in arti dello spettacolo, propongo ora di frequentare questo laboratorio dove intendo scoprire, secondo le indicazioni di Eugenio Barba, le singolarità del percorso didattico.
Barba sottolinea l'importanza di preparare l'attore come veicolo affinché la magia della presenza fisica si diffonda davanti agli spettatori nello spazio-tempo del teatro, investendo così su quella che lui stesso definisce pre-espressività.
Questo workshop offre una sistematizzazione di conoscenze pratiche e teoriche che convergono nel mio percorso di artista, ricercatore ed educatore popolare.
Ha lo scopo di aiutare attori/attrici e ballerini a trovare metodologie formative che aumentino la loro qualità, performance ed energia nei loro momenti di recitazione; attraverso un training di pre-espressività, voglio condividere cellule di pratiche che ricerco nel mio percorso, dimostrando la possibilità di costruire un teatro fisico in cui una successione di eventi corporei può capitare di generare una narrazione.
Pratico capoeira angolana e danze nere da venti anni e da dieci anni sono praticante del teatro-danza classico indiano, in questo seminario proverò gli esercizi base di queste esperienze corporee extra-quotidiane per dimostrare l'applicabilità di alcuni concetti dell'antropologia teatrale, come l'equilibrio nell'azione, la danza delle opposizioni, la virtù di omissione, equivalenza”. (aise)