Messaggero Sant’Antonio/ Scrittura e… bollicine – di Andrea D’Addio

PADOVA\ aise\ - “Organizzare incontri di scrittura creativa in italiano a Vienna: è questa una delle attività della brindisina Francesca Romana Cordella, dal 2009 nella capitale austriaca: “Ho iniziato insegnando presso alcune associazioni di volontariato cittadine. Però lo facevo in tedesco. Per l’italiano, invece, ho dovuto creare ex novo un gruppo. Ora i corsi sono sia online che in presenza e costituiscono solo una delle tante iniziative nate recentemente in città per i nostri connazionali”. Secondo l’ufficio austriaco di statistica, gli italiani a Vienna sono saliti costantemente negli ultimi dieci anni, passando da 10 mila a 15 mila, mentre sarebbero circa 40 mila in tutta l’Austria”. Ad intervistarla è stato di Andrea D’Addio per il “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero” di settembre.
““Se un tempo arrivavano soprattutto persone per il settore della gastronomia, ora il titolo di studio è mediamente alto – prosegue Cordella –. Ha contribuito il fatto che Vienna, per diversi anni, è stata nominata la capitale europea dove si vive meglio. Tanti sono arrivati da soli, ma una volta ambientati, si sono fatti raggiungere da familiari o amici. Grazie ai social, non solo lo scambio di informazioni importanti è diventato più facile e immediato, ma è più semplice anche fare gruppo tra connazionali: tra passeggiate fuori porta, serate culturali e tanto altro, ci si ritrova molto più spesso di prima a parlare la propria lingua. Anche chi, come me, che quando è arrivata non cercava altri italiani, ma voleva integrarsi velocemente, ora gode di questa sempre più grande comunità”.
Francesca si era trasferita inizialmente per un tirocinio di tre mesi all’Università di Economia: “pensavo di saper parlare il tedesco grazie alla laurea in lingue per il commercio e dieci mesi di vita universitaria già passati in Germania. Mi sbagliavo. L’austriaco, quando lo ascolti, è una lingua diversa da quella che si apprende sui libri. Poi mi sono abituata e mi sono innamorata della città. All’epoca, viverci costava meno che a Roma o a Milano. Era facile trovare lavoretti con cui sostenersi e, nel frattempo, studiare. Così ho deciso di seguire un master in Pubbliche Relazioni e provare una carriera nell’ambito del marketing, partendo da ciò che mi piace. Il vino è una mia grande passione. Mio nonno e mio padre avevano dei vigneti. Per anni, dopo il trasferimento, ho tenuto un blog dal nome Vino Servus in cui parlavo di Vienna, viaggi e vino. Ho unito tutte queste mie passioni e ora lavoro nel marketing di un e-commerce di vini”.
A quasi quindici anni dal trasferimento in Austria, nonostante le forti radici messe a Vienna, Francesca non esclude nulla se parla del suo futuro.
“Quando sono partita, pensavo che sarei tornata. Da ragazza, prima al liceo e poi all’università, ho sempre pensato che il tedesco mi sarebbe servito per lavorare nel turismo in Puglia. Ora, invece, quando penso alla mia terra, al di là dell’aspetto emozionale, non vedo ragioni per tornare. Allo stesso tempo, non sono sicura di voler vivere qui per sempre””. (aise)