"UN TESORO DI LINGUA": FAUSTO RASO E L’ITALIANO DILUITO IN PILLOLE

FIRENZE\ aise\ - Chissà quante volte, mentre scriviamo, siamo stati assaliti da dubbi sull’esatta grafia di una parola o sulla giusta collocazione di un termine nel contesto di una frase. E chissà quante volte ci siamo stupiti e arrabbiati nel vedere errori grossolani mentre leggiamo articoli di giornale o sentiamo pronunciare frasi durante un servizio televisivo. Per dissipare dubbi grammaticali, ortografici e sintattici ci vengono in soccorso le preziose perle sulla lingua italiana, raccolte nel libro di Fausto Raso "Un tesoro di lingua". Lo ha pubblicato la casa editrice fiorentina Nuove Direzione, che ha però deciso di renderlo disponibile in libera consultazione.
"Un tesoro di lingua. Perle preziose per conoscere, conservare e usare al meglio l’italiano" si può dunque scaricare direttamente e gratuitamente on line ed è inoltre ormai fuori commercio. È per questo ancora più prezioso.
Vittorio Alfieri definí la nostra lingua "idioma gentil, sonante e puro". Per Fausto Raso "un idioma, al di là dell’evoluzione della lingua e dei mutamenti sociali, tecnologici ed economici (vedi globalizzazione, uso del computer, passaggio dall’analogico al digitale e quindi comunicazione multimediale, crisi dell’Unione Europea e dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo) deve conservare la propria unicità, la propria identità culturale attraverso lo studio della sua struttura grammaticale, logica, sintattica e del suo lessico".
Raso ha raccolto e pubblicato in un unico volume alcuni suoi articoli dedicati alla lingua italiana, articoli già pubblicati su riviste e su blog, che nell’intento dell’autore sono "un piccolo contributo che mira a divulgare l’uso corretto della lingua italiana". L’italiano "diluito in pillole", spiega.
Ogni "perla" raccolta nel volume è una storia a sé, non c’è un ordine di lettura, si può iniziare dall’inizio, dalla fine, andare a caso, saltare paragrafi, rileggerli. Il consiglio è comunque quello di tornare sui banchi di scuola, con un nuovo spirito disinteressato, curioso e più consapevole. Perché la lingua è la principale forma di relazione sociale, amarla e conoscerla profondamente vuol dire mettersi in intima comunicazione con noi stessi e con gli altri.
"Tutti", è l’invito di Raso, "dobbiamo fare uno sforzo per conservare la nostra cultura, di cui la lingua è una delle espressioni migliori per noi e per le generazioni future, trovando un punto d’incontro tra le nuove tecnologie multimediali e la lingua del passato. Questa la sfida che ci attende nel XXI secolo e i libri dovranno essere il tessuto di congiunzione tra gli uomini del presente e le nostre radici". (aise) 

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