LAVORATORI DISTACCATI: DAL PARLAMENTO EUROPEO PRIMO PASSO VERSO LA RIFORMA

ROMA\ aise\ - La Commissione Occupazione del Parlamento europeo ha approvato il testo di riforma delle regole sul lavoro distaccato. Punto cruciale della riforma – spiega il Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consilgio – è combattere lo sfruttamento dei lavoratori distaccati in un altro Paese, che spesso guadagnano considerevolmente meno delle loro controparti locali, assicurando quindi il principio della parità di trattamento a partire dal salario per applicarsi poi anche a tutta un'altra serie di tutele.
Ora il testo sarà discusso e votato dal Parlamento europeo, il 26 ottobre, e successivamente potrà cominciare il negoziato con il Consiglio al quale partecipa anche la Commissione (il cosiddetto 'trilogo').
La libertà di fornire di servizi in tutti gli stati membri dell'UE è uno dei pilastri del mercato unico. In termini concreti, la "libera circolazione dei servizi" comporta che le imprese possano fornire un servizio in un altro stato membro senza doversi stabilire in tale paese. A tal fine le imprese devono poter inviare i loro dipendenti in un altro stato membro per effettuare il lavoro richiesto.
Il lavoratore "distaccato" è inviato dal datore di lavoro a prestare un servizio in un altro stato membro per un periodo limitato. La presenza di lavoratori distaccati in un altro stato membro è strettamente collegata alla prestazione del servizio. I lavoratori distaccati rimangono quindi alle dipendenze dell'impresa che li invia e il loro soggiorno è temporaneo. Per questo i lavoratori distaccati non si integrano nel mercato del lavoro del paese che li riceve e rimangono coperti dal sistema di sicurezza sociale del paese d'origine.
Nel 2015 sono stati registrati circa due milioni di lavoratori distaccati nell'Unione Europea. Fra il 2010 e il 2014 il loro numero è aumentato del 41,3%. Tuttavia i lavoratori distaccati restano una minoranza nel mondo del lavoro, non arrivando a rappresentare l'1% dei lavoratori totali nell'UE.
I lavoratori distaccati in Italia sono lo 0.3% della popolazione attiva italiana.
L’86% dei lavoratori distaccati si trova in 15 paesi. Germania, Francia e Belgio ricevono il numero più alto di lavoratori e da sole ospitano circa il 50% di tutti i lavoratori distaccati. I paesi che più inviano lavoratori distaccati all’estero sono la Polonia, la Germania e la Francia. (aise)