DE PALO (CTIM LIBIA): NUOVA ENTRATA A GAMBA TESA DELLA FRANCIA SULLA LIBIA

ROMA\ aise\ - “La notizia della “nuova” entrata a gamba tesa della Francia nel dossier Libia (dopo le bombe sganciate in solitaria) potrebbe portare altro sale sulle ferite libiche, anziché essere fisiologico antibiotico alla malattia che ha colpito Tripoli e le tribù”. Così un post apparso su Rete Libia, il blog curato dal giornalista Francesco De Palo reggente del Ctim Libia.
“La decisione del presidente Macron di invitare a Parigi per un vertice il presidente libico Fayez Serraj (sostenuto da Usa e Ue) e il generale Khalifa Haftar (appoggiato da Egitto ed Emirati Arabi Uniti) ma senza la presenza di un rappresentante italiano è, se fosse confermata, un autogol”, sostiene De Palo, perchè, spiega, “si inserisce in quel filone decisionale che, fino ad oggi, e procedendo in ordine sparso, non ha permesso di individuare una soluzione unitaria e potabile al caso. Non è continuando ad andare avanti con iniziative slegate e senza una regia d'insieme che si potrà, da un lato fermare l'emorragia di migranti diretta verso le coste italiane e, dall'altro, ricominciare a fare business, in una cornice di normalizzazione istituzionale”.
E ancora: “Addirittura, secondo quanto scritto da Repubblica, del vertice parigino Roma sarebbe stata informata non dall'Eliseo ma dal Governo di Accordo Nazionale di Tripoli e dai consiglieri per generale Haftar a Bengasi. Un preciso controsenso, dal momento che Roma, forse per la prima volta davvero, ha assunto il ruolo (meritato e logico) di attrice principale in quota Ue e Stati Uniti e non può essere oggetto di un atteggiamento simile, che tra lato è foriero di personalismi più che di oggettiva utilità”.
Secondo de Palo, “sino a quando non maturerà la piena consapevolezza, anche e soprattutto fra i paesi membri dell'Ue, che è l'Italia questa volta a recitare un ruolo primario, allora non sarà possibile compiere quei passi necessari all'armonizzazione del contesto libico in cui, è bene ricordarlo, le premesse per il nostro paese ci sono tutte. Il possibile volo diretto tra Italia e Libia – conclude – sarebbe un ottimo viatico, qualora venisse meno il divieto di sorvolo dello spazio aereo italiano per voli libici”. (aise)