I sardi in Svizzera tra vecchia e nuova generazione: il workshop a Ginevra

GINEVRA\ aise\ - I Circoli Sardi in Svizzera si sono incontrati tra ieri e l'altro ieri, 27 e 28 aprile. Lo hanno fatto in un workshop organizzato dalla Federazione dei circoli regionali e tenutosi presso l'Associazione sarda di Ginevra. Sotto la guida di Antonio Mura, presidente Circolo di Lucerna, dell'ospitante Lorenzina Zuddas, presidente dell’associazione sarda di Ginevra, e dal Presidente onorario della Federazione nonché vicepresidente della Consulta regionale dell’emigrazione, Domenico Scala, il confronto sul mondo dell'emigrazione ha riguardato anche la vecchia e la nuova generazione e il loro avvicendamento.
Una prima fase di ricambio, come ha sottolineato il coordinatore del workshop, Aldo Aledda, memoria storica dell’emigrazione sarda, era già avvenuta negli anni Novanta con l’avvicendamento della prima generazione di emigrati del Secondo Dopoguerra e che oggi, dopo trent’anni, ha bisogno anche essa di un nuovo ricambio generazionale. Un ricambio forse anche più urgente e oculato perché sull’associazionismo sardo si ripercuotono gli effetti negativi della crisi del fenomeno associativo in genere e migratorio in particolare (difficoltà degli organismi rappresentativi come CGIE e Comites).
Per l’altro coordinatore del workshop, Leonardo Canonico, commercialista di i origine campana ma significativamente integrato nella federazione sarda, l’iniziativa di Ginevra ha messo sostanzialmente in luce e confermato l’esistenza di una nuova tipologia di giovane sardo “glocal”, un cittadino del mondo ma allo stesso tempo attento e interessato al locale. Durante il workshop è stata infatti confermata tutta la disponibilità dei giovani nei confronti della Sardegna e dei coetanei che intendono fare un’esperienza di vita e di lavoro all’estero, oggi esaltata ancora di più dal fatto che una di loro, una expat, Alessandra Todde, sia divenuta Presidente della Regione. Dall’altro canto, però, come spiegato dal dirigente di Ginevra, Luca Pau, esistono notevoli difficoltà di comunicazione con i coetanei rimasti nei centri sardi di origine che si rivelano ancora legati a interessi e a orizzonti molto limitati.
Passando alle associazioni di sardi in Svizzera, si è parlato del loro importante supporto al crescente numero dei coetanei che dall’isola si recano in Svizzera. A parlarne è stata in particolare Elisa Manca, giovane docente dell’università di Bellinzona originaria di Alghero, che ha sottolineato il vuoto di forze giovanili che si sta creando nell’isola che può essere coperto solo da politiche più avanzate e più accorte di quelle attuali.
Durante l'intera iniziativa, poi, si è discusso del filo conduttore dell'incontro: "tornare in una Sardegna che invecchia e perde popolazione? No, grazie! Nessuno ci ha costretti a uscire dalla nostra terra, anzi grazie per averci formati e istruiti, ma dopo abbiamo trovato solo sottoccupazione o nulla da fare nelle cose per cui avevamo studiato. Siamo sardi dentro e ci porteremo la nostra terra ovunque siamo nel mondo. Quando ci manca fisicamente torniamo per incontrare le nostre famiglie e i nostri amici". (aise)