Turismo radici/ Tajani: Farnesina in prima linea per rivitalizzare i borghi d’Italia

ROMA\ aise\ - Quello del turismo delle radici è un progetto, finanziato nell’ambito del Pnrr, che la Farnesina “ha fortemente voluto” anche per dare “un segnale importante di attenzione per i quasi 7 milioni di italiani all’estero e per le decine di milioni di persone di origine italiana nel mondo”. Uno “strumento pensato per valorizzare le aree interne e i piccoli borghi per favorire una presenza turistica in comuni che non sono al centro dell’attenzione”. Così il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che oggi ha ospitato alla Farnesina una conferenza dedicata in particolare al bando per i comuni al centro del progetto del “turismo delle radici” gestito dalla Direzione generale per gli italiani all’estero, rappresentata oggi dal consigliere Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto.
La Farnesina, ha ricordato il Ministro, ha iniziato a lavorare al bando per i Comuni nel gennaio 2023: “abbiamo inviato una lettera ai sindaci invitandoli ad aderire alla rete di questo progetto”. Quindi, in autunno “sono iniziati gli incontri durante i quali abbiamo discusso le migliori strategie”. In quattro diversi incontri sono stati ascoltati “quasi 300 sindaci”. Il bando è stato presentato lo scorso dicembre ed ora sia ha la graduatoria dei progetti che saranno finanziati.
“Si tratta di attività culturali, di promozione del territorio”, ha detto Tajani, precisando che la Farnesina punta “soprattutto sui comuni più piccoli, quelli con meno di 6mila abitanti”. Il finanziamento è di 5 milioni di euro.
“I piccoli borghi sono 5.500, abbiamo ricevuto 845 proposte, 822 quelle ammissibili, dunque – ha calcolato il Ministro – il 15% dei piccoli comuni riceverà un finanziamento”. Le domande sono arrivate “da tutte le regioni” e propongono iniziative “di vario tipo: culturali, culinarie, folkloristiche”.
“È mia intenzione – ha annunciato – di allargare il progetto cercando di ottenere altri finanziamenti da destinare al miglioramento delle infrastrutture e alla riqualificazione dei piccoli borghi, ma per ora è solo un’idea che bolle in pentola”.
L’obiettivo è di “favorire la crescita turistica”, ecco perché “accanto al Pnrr, stiamo stringendo accordi per dare ulteriore facilitazioni ai turisti iscritti all’Aire e ai tanti cittadini di origine italiana, così da farli venire a riscoprire le loro origini”, ha detto ancora il Ministro. “Come ha fatto papa Francesco quando è andato a trovare i cugini in Piemonte”. Il primo accordo di questo tipo è quello con Ferrovie dello Stato, presentato lo scorso mercoledì, che garantisce sconti sui biglietti per l’alta velocità agli iscritti Aire. “Stiamo studiando un pacchetto per i viaggiatori delle radici”.
Inoltre, il progetto potrebbe anche rivelarsi come “strumento per favorire investimenti: non è detto che qualche italiano all’estero che ha fatto fortuna non decida di investire nel suo paese di origine”. L’obiettivo è “contribuire alla crescita economica e dell’occupazione nelle aree interne e valorizzare il patrimonio culturale lì presente”.
Nell’ambito del progetto, inoltre, “abbiamo selezionato e formato un gruppi di giovani professionisti dell’ospitalità - guide turistiche, agenti di viaggio, esperti di comunicazione, che, grazie al Pnrr, potranno migliorare l’offerta turistica del territorio”, ha detto ancora Tajani prima di ringraziare i sindaci Corsi e Tombolini che “hanno contribuito al progetto, aiutando la Dgit e me per fare in modo che il progetto raggiungesse più comuni possibile”. Una dimostrazione “della grande attenzione ai problemi dei territori di solito lontani dai riflettori”, ha evidenziato il Ministro, prima di ricordare che la Farnesina “è il secondo miglior Ministero per l’efficienza nell’uso dei fondi del Pnrr”.
Fondi che Tajani ha confermato di voler incrementare, anche per rispondere alle esigenze rappresentategli dai sindaci: infrastrutture, ma anche sanità. “Molti ci hanno detto che mancano i collegamenti con la rete ferroviaria o le autostrade o con il porto”. Quanto agli ospedali, la Farnesina è a lavoro con Fs “anche per assistere i turisti. Per questo stiamo sostenendo il progetto che prevede di trasformare alcune stazioni dismesse in presidi per la medicina di territorio”.
Con più fondi – da concordare col Ministro Fitto – si potrebbe intervenire anche sui centri storici da riqualificare o sulle strade da sistemare, senza dimenticare “il digitale”, perché, ha spiegato Tajani, “un piccolo comune non può essere oggetto di investimento se non ha collegamento digitale”.
Da qualsiasi lato lo si guardi, insomma, il turismo delle radici intende “favorire un rientro che non sia solo occasionale”, ma, al contrario , mettere in moto un “circuito virtuoso da incentivare”, che all’estero sarà amplificato dalla rete diplomatico-consolare: “mobiliteremo ambasciate e consolati per far conoscere tutte le opportunità”, che saranno “riassunte” nel “passaporto delle radici”, una sorta di “documento con tutte le agevolazioni a disposizione”.
Quanto al rapporto con gli altri Paesi e a ipotetiche intese bilaterali con quelli che ospitano le comunità di italodiscendenti più numerose, Tajani ha detto: “non escludiamo nulla”. Per far conoscere il progetto verranno utilizzati tutti i canali: oltre alla rete diplomatico consolare anche quella dei comuni perché “loro sanno chi sono e dove vivono i loro compaesani all’estero”.
Il passaporto delle radici, ha chiarito il consigliere De Vita, “consentirà una serie di benefici come ad esempio far scoprire i prodotti locali, presentare i servizi turistici, gli itinerari”. Si tratta di “una iniziativa rivolta anche ai grandi partner nazionali: oltre a Fs siamo in contatto con Ita e Poste, pensando alle spedizioni all’estero di prodotti locali acquistati dai turisti”.
Il programma è “aperto. Abbiamo già più di 150 sottoscrizioni e siamo sicuri che desterà l’interesse dei soggetti locali che potranno contare su una vetrina importante dedicata ad una comunità ampia come quella degli italodiscendenti”.
In questa prima fase del programma, ha concluso il consigliere De Vita, “abbiamo provveduto a costruire l’offerta. Ora partiremo con la campagna di comunicazione e di pubblicità” per raggiungere più turisti delle radici possibile. “È la sfida cui stiamo lavorando”. (m.cipollone\aise)