Iniziato lo scambio di studenti e ricercatori tra UniTo e Scuola di Medicina dell’Università di San Paolo

TORINO\ aise\ - Un ponte accademico tra Italia e Brasile: c’è questo alla base del nuovo accordo di cooperazione scientifica e formativa siglato nelle scorse ore dall’Università di Torino e la Scuola di Medicina dell’Università di San Paolo, una delle più prestigiose istituzioni accademiche del Brasile.
A inaugurare concretamente questo percorso è Flavio Panico, specializzando all’ultimo anno della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia di UniTo, partito per svolgere un observership presso la neurochirurgia dell’Università di San Paolo. Panico è il primo di quattro specializzandi che vivranno la stessa esperienza tra l’autunno 2025 e la primavera 2026.
“Sono una persona abbastanza abitudinaria, quindi ovunque mi trovi cerco di ricrearmi una quotidianità – racconta –. Qui ho trovato una cultura nuova e stimolante: è affascinante esplorare una città come San Paolo e, al tempo stesso, vivere la ricchezza di una realtà ospedaliera così ampia”.
Il giovane neurochirurgo sottolinea anche l’importanza professionale dell’esperienza: “dal punto di vista del network è un’opportunità preziosa: sto creando contatti che spero possano diventare collaborazioni future. Ma soprattutto è arricchente confrontarsi con modi diversi di lavorare, non restando sempre nella propria zona di comfort”.
A spingerlo a scegliere San Paolo sono stati la qualità della scuola neurochirurgica brasiliana e la grande varietà di casistica clinica: “la tradizione neuroanatomica qui è fortissima, con molti laboratori di dissezione. L’ospedale della USP è il più grande del Brasile, un punto di riferimento con altissimi flussi di patologie. Sto seguendo in particolare interventi di neurochirurgia dell’epilessia, vascolare e oncologica miei campi di interesse”.
Il risultato è frutto delle relazioni costruite negli ultimi anni tra il rettore di UniTo, Stefano Geuna, il professor Diego Garbossa, direttore della clinica neurochirurgica dell'AOU città della salute e della scienza di Torino, e il rettore dell’USP Carlos Gilberto Carlotti Júnior, a sua volta neurochirurgo di fama internazionale.
“In occasione della prima missione istituzionale dell’università di Torino in Brasile, nell’ottobre 2023 il rettore e l’allora vice rettore alla ricerca biomedica, Alessandro Vercelli, incontrarono la preside della scuola di medicina della USP e un gruppo di colleghi di varie discipline — spiega Garbossa —. Quella fu l’occasione per porre le basi dell’accordo, che è stato poi firmato nel luglio 2024 alla presenza dei presidenti Lula e Mattarella”.
Il docente sottolinea il valore strategico della collaborazione: “le università brasiliane, e l’USP in primis, esprimono un’elevata qualità nella ricerca, dalla medicina alle scienze naturali. L’attuale rettore dell’USP è un prestigioso neurochirurgo, e già a luglio 2024 i due rettori si accordarono per sviluppare collaborazioni specifiche nella nostra disciplina. In parallelo si stanno avviando progetti in oncologia, reumatologia e neuroscienze”.
Gli ambiti clinici di cooperazione sono già delineati: “svilupperemo collaborazioni nella neurochirurgia oncologica, nella chirurgia del basicranio e in quella vertebrale, grazie alle ampie casistiche dell’USP, che rappresenta un punto di riferimento per il Brasile”, aggiunge il direttore della scuola di neurochirurgia di unito.
L’impatto formativo per gli specializzandi è centrale. “UniTo è impegnata in un processo di internazionalizzazione che riguarda tutti i livelli del percorso formativo. Per specializzandi e dottorandi l’esperienza all’estero è fortemente consigliata: serve a formare professionisti capaci di competere a livello globale. Lavorare in contesti diversi, anche culturalmente e ambientalmente, significa preparare specialisti completi a 360 gradi”, afferma Garbossa.
Il professore guarda già al futuro: “Panico è il primo di quattro specializzandi che beneficeranno dell’accordo. Auspichiamo che presto anche colleghi brasiliani possano essere ospitati a Torino e stiamo lavorando alla creazione di percorsi di doppio titolo a livello di dottorato, in linea con le linee guida del programma della rettrice eletta”.
Panico stesso ribadisce lo spirito dell’iniziativa: “volevamo fare da apripista e creare un ponte tra i due reparti e le due università. L’obiettivo è che la collaborazione sia reciproca, arricchente tanto per noi quanto per i colleghi brasiliani, che saremo pronti a ospitare”. (aise)