Docenti italiani all’estero/ Crisanti (Pd): bocciata la proroga del mandato

ROMA\ aise\ - “Bocciato il nostro emendamento che chiedeva di estendere a tutti i docenti all’estero la proroga del mandato. Ancora una volta il governo non considera gli italiani all’estero”. Così il senatore Pd Andrea Crisanti, dopo il voto di ieri nell’Aula del Senato dove con 98 voti a favore, 70 contrari e un astenuto, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl “Disposizioni urgenti in materia di sport, sostegno agli alunni con disabilità, avvio a.s. 2024/2025 e norme su università e ricerca”, che contiene anche una norma sul personale impiegato all’estero nelle Scuole europee.
“Nel decreto su cui il governo ha posto la 66esima fiducia, - spiega Crisanti – si propone di dare la possibilità al personale impiegato all’estero nelle Scuole europee che è al sesto anno di servizio (e quindi in scadenza) di prorogare il rapporto di impiego per altri tre anni. L’emendamento che ho presentato per estendere tale proposta anche agli altri docenti che operano nel Sistema della formazione italiana nel mondo, che sono di gran lunga più numerosi, è stato inspiegabilmente bocciato dal governo”.
Il Senato, stigmatizza il senatore, ha approvato “un provvedimento che interessa poche persone, invece di affrontare i reali problemi del Sistema della formazione italiana nel mondo, costretto a fare affidamento su strutture e risorse neanche lontanamente sufficienti. Non ci dobbiamo poi stupire se il 60% degli oltre 6 milioni di italiani residenti all’estero non parla italiano e non conosce la nostra cultura”.
“Queste misure – conclude Crisanti – dimostrano che a questo governo dei nostri connazionali residenti all’estero non importa nulla, come evidenziato già dalla decisione di escludere consapevolmente oltre un milione di italiani residenti nel Regno Unito e in Svizzera dal voto per le elezioni europee. Mi auguro che questa maggioranza esaurisca presto la lista degli amici e parenti da privilegiare e passi a interessarsi e risolvere i problemi degli italiani e dell’Italia”. (aise)