Francesco Borromini, dalla Svizzera a Roma: Dario Galimberti in conferenza alla Dante di Ginevra

GINEVRA\ aise\ - Si intitola “Francesco Borromini, dalla Svizzera a Roma” la conferenza che Dario Galimberti terrà il 24 maggio alle 18.30 nella sede della Dante Alighieri a Ginevra (Rue du Perron 16).
Dell’architetto Francesco Borromini, nato a Bissone nel Cantone Ticino, il 27 settembre 1599, e morto a Roma il 2 agosto del 1667, si è scritto ormai tutto e le biblioteche sono piene delle sue biografie redatte dai più illustri studiosi e ricercatori. La sua vita è nota soprattutto da quando a Roma rivelò il suo genio, costruendo quelle opere che ancora oggi stupiscono per la qualità e suscitano emozioni agli innumerevoli visitatori. Si ricorda la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, conosciuta come il San Carlino, edificata a partire dal 1634, e con molta probabilità la più significativa opera prima mai costruita da un architetto.
Oppure la chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza iniziata nel 1643 e consacrata nel 1660, mirabile composizione geometrica al servizio dell’architettura e della simbologia. Della sua infanzia ticinese e della gavetta milanese si conosce ben poco se non alcuni sporadici episodi riportati dai suoi due biografi più famosi: Filippo Baldinucci (1625 - 1696) e Giovanni Battista Passeri (1610 - 1679).
L’incontro sarà un’occasione per parlare delle sue due opere più famose, della rivalità con Gian Lorenzo Bernini ma soprattutto del convento e dell’oratorio dei Filippini, ben descritto nell’Opus architectonicum, e da sempre un testo fondamentale per l’analisi dettagliata delle invenzioni del Borromini.
Dario Galimberti è architetto e vive a Lugano. È stato responsabile del corso di laurea in Architettura della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e professore in progettazione architettonica.
Nel 1991 ha ricevuto per la sua attività di architetto il prestigioso Premio internazionale di architettura Andrea Palladio e nel 2010, per quella accademica, il premio Credit Suisse Award For Best Teaching. Ha pubblicato scritti specialistici su riviste di settore e alcuni testi professionali, ma è anche un romanziere di successo. Nel 2014 è uscito il suo romanzo d’esordio: Il bosco del Grande Olmo e l’anno dopo Lo chiameremo Argo, entrambi con Robin Edizioni.
Con Libromania/Dea Planeta Libri ha pubblicato Il calice proibito (2015) e la serie del delegato di polizia Ezechiele Beretta: L’angelo del lago (2017); Un’ombra sul lago (2019), vincitore del premio “Fai viaggiare la tua storia” del 2019 e del premio “Laghi” del 2020; La ruggine del tempo (2021), finalista nella sezione Giallo Storico al concorso Garfagnana in giallo del 2021. La serie del delegato di polizia Beretta è stata ripubblicata dalla casa editrice Indomitus Publishing con l’aggiunta del quarto capitolo: Il dubbio del delegato (2024). (aise)