Scienza e Virgola 2025: Trieste capitale dell’editoria scientifica

TRIESTE\ aise\ Trieste capitale dell’editoria scientifica con la 9^ edizione del Festival Scienza e Virgola, in cartellone da oggi, martedì 6, e sino a domenica, 11 maggio. Il festival è dedicato quest’anno a un tema portante nel quale si identifica il nostro tempo: “Tecnopolitica e altri cambiamenti: il pianeta verso nuovi equilibri”.
Ideato e organizzato dal Laboratorio Interdisciplinare della SISSA, Scienza e Virgola è organizzato con la direzione artistica dello scrittore Paolo Giordano, fisico di formazione, e la direzione scientifica di Nico Pitrelli.
L’edizione ai nastri di partenza schiuderà sei giorni di incontri, dialoghi, spettacoli, laboratori e proiezioni per analizzare e approfondire il cambiamento vorticoso legato alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione che usiamo ogni giorno: dagli algoritmi alle piattaforme social, dai satelliti all’Intelligenza Artificiale. E a come queste innovazioni permettono alle Big Tech che le controllano di esprimere una nuova forma di potere: cognitivo e geopolitico, innanzitutto, quindi economico, culturale e ideologico. L’editoria scientifica, quindi, per leggere la profondità del cambiamento, con 6 anteprime e tante novità editoriali attraverso un festival diffuso in oltre 20 sedi della città, e non solo. A Trieste la scienza incontra i cittadini, dai caffè alle biblioteche, dalle librerie alle scuole, facendo tappa ancora una volta nella Casa Circondariale della città e spingendosi quest’anno in una sede RSA. La scienza in dialogo con le altre arti: dal cinema al teatro, alla poesia. La scienza in rapporto dialettico anche con il cibo e i nostri sensi, per stimolare esperienze tutte da provare e condividere.
Motore di Scienza e Virgola saranno come sempre i libri e i temi che sottendono: con 6 prestigiose anteprime nazionali: quelle dei nuovi saggi di Massimo Recalcati Uno diviso due in uscita per Feltrinelli), di Alessandro Magrini con il saggio Nel segno di Toth (Ponte alle Grazie), di Giorgia Bollati che firma I vagabondi del mare (Codice) e di Martina Ardizzi con L’algoritmo bipede (Egea), insieme alle prime volte in Italia di due autori stranieri, l’irandese Martin MacInnes, Arthur Clarke Award, in arrivo con il bestseller Ascensione e il norvegese Kristoffer Hatteland Endresen con Un po’ come noi. Storia naturale del maiale (e perché lo mangiamo), edito da Codice. E complessivamente al festival ci saranno oltre 40 novità editoriali con le uscite di questi giorni di autori come gli scienziati Antonella Viola e Alessandro Aiuti, lo psicologo Matteo Lancini, il giornalista Luca Misculin, il poeta Franco Buffoni. E Scienza e Virgola 2025 ospita la prima tappa degli incontri con la cinquina candidati Premio Strega Saggistica, 1^ edizione, riunita a Trieste domenica 11 maggio. Sarà un festival diffuso, in oltre 20 sedi della città, e non solo. Con l’edizione 2025 Scienza e Virgola parlerà ai cittadini dai caffè alle scuole, dalla Casa Circondariale di Trieste alle RSA. E la scienza sarà in dialogo con il cinema, il teatro, la poesia, e con il cibo attraverso esperienze sensoriali tutte da provare e condividere.
I dialoghi del direttore artistico Paolo Giordano, scrittore Premio Strega, sono ancora una volta la spina dorsale di Scienza e Virgola: a cominciare dal serrato confronto della serata inaugurale, martedì 6 maggio alle 21 al Teatro Miela di Trieste, quando sul tema Errore di sistema democratico. La resa tecnologica della politica converserà con l’esperta Asma Mhalla, fra i più autorevoli studiosi di geopolitica delle tecnologie a livello globale. Docente alla Columbia University, Mhalla indaga anche le nuove forme di potere tra Stati e Big Tech in ambito civile e militare (guerre ibride), e implicate nell’uso dell’AI. Le tecnologie che usiamo ogni giorno - dagli algoritmi alle piattaforme social, dai satelliti all’intelligenza artificiale - hanno permesso alle Big Tech che le controllano di esprimere una nuova forma di potere: non più solo economico o culturale, ma cognitivo, ideologico, geopolitico. A partire da questo presupposto, Asma Mhalla e Paolo Giordano discuteranno di sorveglianza, di manipolazione cognitiva e libertà, per interrogarsi su come restare cittadini – e non soldati inconsapevoli – nella guerra invisibile del nostro tempo. Maneggiare la paura non basta più e il tumulto di questo inizio secolo e? l’occasione di riaffermare il progetto politico democratico. E? questo il punto di partenza, una combinazione tra l’infinitamente grande e l’infinitamente umano.
A suggello del festival, domenica 11 maggio (Teatro Miela ore 21) Paolo Giordano dialogherà con la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, Premio Strega 2024 per L’età fragile (Einaudi) e con lo psicologo Matteo Lancini, autore del recentissimo e fortunato saggio Chiamami adulto (Raffaello Cortina) delle vulnerabilità nelle età della vita, dalle giovinezze difficili alla fragilità adulta. Un incontro per esplorare il peso dei silenzi nelle famiglie e le sfide comunicative tra genitori e figli, offrendo spunti per riconoscere la fragilità come base per relazioni autentiche e per una crescita resiliente. Stimolante, avvincente e strettamente legato all’attualità del nostro tempo sarà anche il panel in programma sabato 10 maggio, dalle 17.30 al Teatro Miela, focalizzato sul documentario di Riccardo Cremona e Matteo Keffer Come se non ci fosse un domani, prodotto da Paolo e Ottavia Virzì e Marco Belardi, dedicato agli attivisti di Ultima Generazione in azione, generoso di racconti 'dietro le quinte' e di squarci della loro vita privata. Conosciamo le loro proteste e le loro idee. Ma chi sono davvero gli attivisti di Ultima Generazione, che si rifiutano di restare a guardare mentre il pianeta crolla? Paolo Giordano ne parlerà a Trieste con il regista Matteo Keffer e con il filosofo Paolo Pecere, docente all’Università Roma Tre, autore di pubblicazioni dedicate a natura, coscienza e trasformazione.
Eventi teatrali e proiezioni cinematografiche si confermano percorso portante di Scienza e Virgola, a cominciare dal cinema con tre eventi: oltre al panel sugli attivisti di Ultima Generazione con il film Come se non ci fosse un domani, domenica 11 maggio al Teatro Miela, la proiezione del documentario Archive of the future di Joerg Burger, sul dietro le quinte del Museo di Storia Naturale di Vienna. E mercoledì 7 maggio al Teatro dei Fabbri si proietta il film Il teorema di Margherita di Anna Novion. On stage sempre mercoledì 7 maggio ad Hangar Teatri il fisico Roberto Trotta presenta “Cresciuti dalle stelle”, la sua conferenza-spettacolo sulle connessioni fra il firmamento e la storia dell'umanità, mentre al Teatro dei Fabbri, giovedì 8 maggio è di scena il fisico e drammaturgo Andrea Brunello con la lezione spettacolo “Il principio dell’incertezza”. Venerdì 9 maggio il fisico teorico Giuseppe Mussardo, sempre al Teatro dei Fabbri presenta Dio gioca a dadi con il mondo. La storia della meccanica quantistica, dalla recentissima pubblicazione Castelvecchi. Sempre venerdì, al Teatro Miela lo spettacolo “Alt! Studio su Frankenstein, il progresso e la biodiversità”, di e con Laura Bussani e Omar Giorgio Makhloufi. E l’astrofisico Luca Perri presenterà in forma scenica il suo ultimo libro “La scienza di guerre stellari”. Infine sabato 10 maggio al Teatro Miela lo spettacolo ICGEB “Al confine tra pelle e cuore”. E durante il festival spazio ai SISSA express, brevi storie di scienza sui cervelli che sbagliano, intelligenze artificiali messe a dieta, galassie lontane e algoritmi che imparano.
L’EDITORIA SCIENTIFICA, I LIBRI DEL FESTIVAL
La scienza in questa edizione del festival si confronta anche con la poesia: lo farà nel caso di uno dei poeti di riferimento del nostro tempo, Franco Buffoni, del quale Mondadori pubblica il prossimo 29 aprile la raccolta Poesie 1975/2025: mercoledì 7 maggio, alle 20.30 ad Hangar Teatri un evento scenico per raccontare questa novità, con la partecipazione dell’autore e dell’astrofisica e divulgatrice Edwige Pezzulli, e con la moderazione della scrittrice, giornalista e poetessa Mary Barbara Tolusso. Nel tentativo di conciliare la razionalità della scienza con l'emotività della poesia, l’evento esplora il legame profondo tra questi due mondi. La scienza ci offre le risposte attraverso dati, esperimenti e teorie, ma la poesia ci invita a guardare oltre, a sentire l'invisibile, a esplorare l'ignoto con il linguaggio dell'anima. Un viaggio tra rigore scientifico e libertà poetica.
Novità editoriale di questi giorni, correlata a una attualità che tocca insieme la geopolitica, la storia umana e la scienza, è il libro del giornalista de Il Post Luca Misculin, Mare aperto: uscito l’8 aprile per Einaudi, ci racconta il Mare Mediterraneo come non lo abbiamo mai visto, un mare tutt’altro che nostrum dalle coste libiche e tunisine a Pantelleria e Linosa fino a Lampedusa, con tutte le sue contraddizioni, la sua severa spietatezza, la sua straordinaria profondità storica e umana. La riflessione su questo pezzo di mondo, un mare che può essere un ponte ma anche una barriera invalicabile e dice molto di noi, incrocia un’altra analisi urgente, quella di Alfonso Lucifredi che intorno al problema della sovrappopolazione del pianeta, cui dedica Troppi (Codice edizioni), ha deciso di intervistare demografi, climatologi, economisti, giornalisti, medici, biologi, e anche il fondatore del Movimento per l’Estinzione Umana Volontaria: per spiegare che la questione non è se arriveremo a dieci miliardi di persone, dato che con ogni probabilità raggiungere­mo questo traguardo, ma se accadrà senza lasciare nessuno indietro. Il dialogo fra i due autori sul filo rosso Il nodo demografico: sovrappopolazione e le sfide delle migrazioni partirà da Pordenone mercoledì 7 maggio (ore 20.30 ex Convento di San Francesco, conduce Simonetta Venturin) e arriverà a Trieste giovedì 8 maggio (ore 16.30 Caffè San Marco, conduce Valeria Pace).
Di strettissima attualità è anche il confronto intorno al valore della sostenibilità: domenica 11 maggio, alle 17 al Caffè San Marco, un dialogo incrocerà il tema del cambiamento climatico causato dall’uomo, cui Roberto Grossi dedica La grande rimozione (Coconino Press), e l’ultima riflessione di Antonio Galdo, giornalista e scrittore esperto di tematiche ambientali, Il mito infranto (Codice edizioni), analisi lucida e impietosa che stigmatizza la falsa applicazione del concetto di sostenibilità dal cibo all’au­to, dal clima all’intelligenza artificiale. La differenza, spiega l’autore, sta nei nostri stili di vita e nella riconquista del primato della politica sulla tecno-finanza.
Venerdì 9 maggio, al Teatro dei fabbri alle 18 è in programma l’evento dedicato a un altro saggio recentissimo, quello del fisico teorico Giuseppe Mussardo, Dio gioca a dadi con il mondo. La storia della meccanica quantistica (Castelvecchi). La natura della materia ha affascinato e tormentato alcune delle menti più brillanti del XX secolo, da questa indagine è nata la meccanica quantistica, teoria che rivela un universo microscopico governato dalla probabilità. Giuseppe Mussardo ripercorre la storia di questa rivoluzione scientifica attraverso i suoi protagonisti e i suoi luoghi in un racconto emozionante. Il cielo stellato sopra di noi. Storia dell’umanità senza gli astri (Il Saggiatore) ripercorre invece, attraverso l’indagine del cosmologo Roberto Trotta, direttore del Laboratorio Interdisciplinare della SISSA, i molti modi in cui nei secoli l’osservazione e lo studio del firmamento hanno plasmato l’umanità. Che cosa saremmo oggi infatti se fossimo da sempre vissuti in un universo senza stelle? L’autore sarà protagonista della conferenza–spettacolo Cresciuti dalle stelle, legata ai temi del libro, mercoledì 7 maggio ad Hangar Teatri alle 19.30 e insieme al pubblico immaginerà una controstoria dell’umanità su di un pianeta ricoperto da nubi che impediscono la vista della volta celeste.
Ancora alla volta celeste, ma dal punto di vista dell’analisi geopolitica, è dedicato il libro del divulgatore Emilio Cozzi Geopolitica dello spazio (Il Saggiatore) che si presenta sabato 10 maggio alle 17 alla Libreria Lovat: l’autore converserà con Luca Balestrieri, autore di Tecnologie dell’Impero (Luiss) nel dialogo condotto da Francesca Iannelli: la tecnologia, fulcro del potere globale, si spinge oggi nello spazio, dove gli imprenditori più ambiziosi concentrano attenzioni ed enormi investimenti. E c’è poi la Geopolitica dell’Intelligenza artificiale, esplorata dallo studioso Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes, nel recente saggio pubblicato da Feltrinelli: mercoledì 7 maggio, alle 17.30 nella Libreria Ubik l’autore dialogherà con il responsabile della sede ANSA Friuli Venezia Giulia Francesco De Filippo per aiutarci a capire come sono nate e come funzionano le macchine “pensanti”, e soprattutto quali saranno le ripercussioni sugli equilibri mondiali. L’attualità che irrompe nelle nostre vite è al centro, giovedì 8 maggio, della serata – evento in programma alle 21 al Teatro Miela, protagonista la scienziata immunologa e divulgatrice Antonella Viola, ordinaria di Patologia Generale presso l’Università di Padova. In collegamento con Alessandro Aiuti, medico e ricercatore, pioniere della terapia genica per malattie rare, presenterà la pubblicazione che insieme firmano a quattro mani, La rivoluzione della cura (Einaudi), pubblicata in queste settimane. La scienza medica corre così veloce che molti cittadini, senza le basi minime di conoscenza, rischiano di restare esclusi dalle nuove scoperte. Questo rende difficile la realizzazione di un obiettivo importante del sapere medico: la medicina partecipativa, per essere parte attiva nelle scelte che riguardano la propria salute. Conduce l’incontro Annamaria Zaccheddu. Di una cura che ancora non c’è racconterà sabato 10 maggio, alle 18 alla Libreria Lovat in dialogo con Giulia Basso, la giornalista scientifica Agnese Codignola, autrice di Alzheimer S.p.A. (Bollati Boringhieri). In Italia 600.000 persone soffrono di Alzheimer, uno ogni cento abitanti. Ma come è possibile che dopo decenni di studi ancora non abbiamo un farmaco efficace, nonostante le cifre astronomiche spese nella ricerca biomedica e il coinvolgimento dei colossi di Big Pharma? Agnese Codignola unisce i puntini in maniera chiara e racconta questa vicenda, una delle peggiori della scienza biomedica e dell’industria farmaceutica degli ultimi anni.
Un altro genere di attualità è quello legato al senso del tatto, lente attraverso cui leggere la società e la sua evoluzione: nella sua Storia naturale del tatto (UTET), in dialogo con Emily Menguzzato ce lo spiegherà la neuroscienziata Laura Crucianelli, del Dipartimento di Psicologia della Queen Mary University of London dove coordina il corso di Neuroscienze cognitive e affettive, domenica 11 maggio alle 11 alla Libreria Ubik.
Di ricerca intorno all’uomo e alle sue origini tratta un altro saggio uscito quest’anno, L’enigma Denisova (Bollati Boringhieri), firmato con François Savatier dalla paleoantropologa Silvana Condemi, direttrice di ricerca al CNRS dell’Università di Aix-Marseille in Francia. Sabato 10 maggio l’autrice lo presenterà alle 17 al Caffè San Marco, in dialogo con Rudy Bressa, indagando una storia umana che aggiunge un tassello importante alla consapevolezza delle nostre origini. Nel dicembre 2010, infatti, un DNA umano sconosciuto veniva ritrovato in una grotta siberiana, in località Denisova: una falange sicuramente umana denotava materiale genetico che non apparteneva all’Homo sapiens e nemmeno all’Homo neanderthalensis. 50.000 anni fa Sapiens, in una vasta area geografica che va dall’altopiano dell’Altai alle Filippine, ha quindi incontrato Neandertal ma anche un altro umano, il Denisova appunto, una specie definita per la prima volta dai suoi geni e non dai suoi fossili.
C’è un altro modo di guardare, storicamente, all’umano: quello di accoglierlo, oppure di escluderlo in base a un presunto standard di “normalità”: ne parla Fabrizio Acanfora - scrittore, divulgatore e musicista, attivista autistico – nel libro L’Errore (Luiss) mercoledì 7 maggio alle 17 alla Libreria Lovat, in dialogo con Eleonora Degano: dall’“uomo medio” di Quetelet all’eugenetica di Galton, emerge una normalità prescrittiva che discrimina soprattutto le persone disabili, e una narrazione che influenza profondamente la visione della diversità che caratterizza la nostra specie.
Di una Matematica fuori dalle regole, sabato 10 maggio alle 17 alla Libreria Ubik, ci parlerà invece Daniele Gouthier, matematico e scrittore, direttore editoriale di Scienza Express: il suo libro, edito Feltrinelli, offre a ragazzi, ma anche a insegnanti e genitori, le ragioni per appassionare fuori dal labirinto angusto delle regole e delle procedure, svelando il senso profondo della matematica e le sue infinite potenzialità e applicazioni.
FUMETTI, VINO E CAFFÈ: SCIENZA, ESPERIENZE SENSORIALI E ARTE AL CAFFÈ SAN MARCO
L’Antico Caffè e Libreria San Marco si conferma ancora una volta crocevia di arte, esperienze sensoriali e scienza con una serie di incontri imperdibili nell’ambito di Scienza e Virgola 2025. Un viaggio tra fumetti, vino, neuroscienze e caffè, dove la conoscenza si intreccia con il piacere della scoperta. Il primo incontro, mercoledì 7 maggio ore 18, sarà un'immersione nel mondo del fumetto con Cristina Portolano, illustratrice e fumettista di talento. Attraverso un laboratorio pratico e coinvolgente, i partecipanti saranno guidati in un percorso che intreccia teoria e creatività, scoprendo le regole e le libertà del linguaggio del fumetto. Dalla struttura delle gabbie narrative alle diverse tipologie di balloons, fino alla personalizzazione dello stile di disegno, ogni partecipante avrà l’opportunità di trasformare frammenti della propria esperienza in una storia illustrata, dando forma alle emozioni attraverso il segno grafico. Sabato 10 maggio, ore 19, la serata si tinge di suggestioni sensoriali con “Il cervello in un calice”, un percorso affascinante tra neuroscienza e degustazione. Ugo Faraguna, neuroscienziato e docente all’Università di Pisa, dialogherà con Eugenia Fenzi, sommelier e direttrice del Caffè San Marco, per esplorare il profondo legame tra mente e vino. Perché certi profumi ci riportano a ricordi lontani? Come interagiscono gusto, memoria ed emozioni in un singolo sorso? Una degustazione guidata offrirà ai partecipanti l’opportunità di mettere alla prova i propri sensi e comprendere, attraverso una prospettiva scientifica, il modo in cui il cervello interpreta e valorizza l’esperienza del vino. Infine, domenica 11 maggio ore 11, il caffè diventa protagonista con un incontro che svela i segreti della decaffeinizzazione, “Decaffeinizzazione: mito o realtà?” A rispondere sarà Max Fabian, CEO di Demus S.p.A. e insignito del titolo di “Coffee Personality of the Year 2023”, accompagnato ancora una volta da Eugenia Fenzi. Insieme, guideranno il pubblico alla scoperta del processo di decaffeinizzazione, svelando le sfide legate alla qualità, al gusto e alle prospettive future del caffè in un mercato globale in continua evoluzione. Dall’impatto ambientale alle più recenti innovazioni tecnologiche, l’incontro offrirà uno sguardo privilegiato su un settore che continua a reinventarsi. (aise)