RUE DE LIVOURNE/ RIFONDAZIONE COMUNISTA BELGIO: SERVE LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI!

BRUXELLES\ aise\ - “La comunicazione del ministro Alfano sembra avere messo uno stop, almeno temporaneo, alla vendita dei locali di Rue de Livourne, che al momento ospitano i locali dell'agenzia consolare e dell’istituto italiano di cultura di Bruxelles. Nel frattempo pare che lo Stato italiano abbia già acquistato dal Monte dei Paschi di Siene una struttura per circa 20 milioni di euro con lo scopo di razionalizzare tutte le sue strutture di rappresentanza presenti a Bruxelles, incluso il consolato e l’istituto di cultura. Auspichiamo che l’insediamento della nuova ambasciatrice possa portare definitivamente chiarezza su questa vicenda e che la comunicazione e il coinvolgimento della cittadinanza possa migliorare di conseguenza”. È quanto si legge in una nota di Rifondazione Comunista Belgio sul piano di razionalizzazione degli immobili all’estero della Farnesina che quest’anno coinvolgerà anche Bruxelles ma non – è stato ribadito più volte durante la plenaria del Cgie – la sede dell’IIC a rue de Livourne.
Per Rifondazione Comunista Belgio è “sicuramente lodevole l’idea di razionalizzare le strutture di rappresentanza, essendo l’Italia uno degli ultimi paesi dell’ EU a Bruxelles ad avere circa 6 diversi luoghi per le ambasciate presso i diversi organismi dell’ Unione Europea e della NATO, ma – si osserva nella nota – dismettere i locali di rue de Livourne sarebbe un pessimo servizio per la cultura e la storia degli italiani in Belgio.E’ innegabile che urgono interventi di manutenzione sul sito di rue de Livourne, ma prima ancora manca un progetto complessivo sulla cultura e sulla sua comunità italiana di Bruxelles e del Belgio”.
“Come Partito della Rifondazione Comunista, crediamo che la partecipazione dei cittadini sia sempre preferibile alle scelte verticistiche, quindi – conclude la nota – proponiamo la costituzione di un comitato civico, aperto ad associazioni, singoli cittadini, gruppi informali, Comites, rappresentanti del mondo dell’impresa e del sindacato, che possa rappresentare un luogo di riflessione collettiva dove pensare,discutere e proporre un’idea sull’utilizzo futuro di questi storici locali”. (aise)