ALBERTO SAVINIO AL CIMA DI NEW YORK

NEW YORK\ aise\ - Il Center for Italian Modern Art (CIMA) di New York è ospita sino al 23 giugno la prima mostra da oltre vent’anni negli Stati Uniti sulle opere di Alberto Savinio (1891–1952).
Lodato dal poeta e critico Guillaume Apollinaire come "genio multiforme del Rinascimento moderno", Savinio non fu solo un eccezionale artista visivo e un attivo membro dell’avanguardia Parigina, ma anche un importante pianista, compositore, musicologo, scenografo, critico e scrittore. Nonostante la sua eccezionale bravura, Savinio, fratello minore di Giorgio de Chirico, è oggi di fatto sconosciuto al di fuori dall’Italia.
La mostra, che si è aperta lo scorso mese di ottobre, espone 25 opere di Savinio, concentrandosi sui dipinti creati dall’artista dopo il suo arrivo a Parigi nel 1926, quando decise di dedicarsi prevalentemente alla pittura. Realizzati tra la seconda metà degli anni ’20 e i primi anni ’30, i dipinti sono accompagnati da alcune sculture e stampe dell’artista franco-americana Louise Bourgeois (1911–2010), rivelando comuni suggestioni di matrice surrealista, il loro interesse per l’inconscio, e la profonda influenza che i rapporti familiari ebbero sul loro immaginario artistico.
Il direttore del CIMA, Heather Ewing, si è detto "orgoglioso di presentare Alberto Savinio al pubblico internazionale grazie a questa mostra e una serie di attività correlate, che esploreranno il suo eclettismo artistico. Nonostante i successi di Savinio nel contesto dell’avanguardia parigina e l’influenza che il suo lavoro ebbe tra i Surrealisti e più tardi, su movimenti come la Transavanguardia e il Postmodernismo", ha proseguito Ewing, "egli rimane una figura in gran parte sconosciuta al pubblico contemporaneo, sia negli Stati Uniti che in generale al di fuori dall’Italia. Le sue opere non sono presenti in nessuna collezione pubblica americana e raramente sono state esposte negli USA. Questa mostra, dunque, promette di essere una vera scoperta perché riporterà alla luce la genialità di Alberto Savinio. Il progetto è completato da alcune opere di Louise Bourgeois, allo scopo di affiancare artisti di differenti generazioni che ebbero una formazione e una ispirazione comune".
Alberto Savinio con il suo lavoro pittorico esplora due temi principali: la suggestione di paesaggi immaginari - sognati, ricordati o mitologici - e l’ambiente domestico gravido di emozioni negative.
La sala principale del CIMA è dedicata a quadri nei quali Savinio evoca viaggi in città immaginarie, isole, e luoghi magici o mitici. Con colori irreali e forme geometriche, queste opere evocano ricordi d'infanzia, visioni fantastiche od oniriche, come Monumento ai giocattoli del 1930, oppure Les rois mages (I re magi) del 1929. Altre opere sono popolate da personaggi della letteratura antica o mitologica, attingono alle storie che plasmarono l’infanzia dell’artista in Grecia, come in Prometeo o Le songe d’Achille (Il sogno di Achille), entrambi del 1929. In particolare, due dei dipinti esposti - La cité des promesses (La città delle promesse) e L’Ile des charmes (L’isola incantata) - furono commissionati nel 1928 dal famoso commerciante d’arte Léonce Rosenberg per la sua residenza privata a Parigi, dove vennero esposte accanto a opere di de Chirico, Max Ernst, Fernand Léger, Francis Picabia e di altri artisti nella collezione di Rosenberg. L’appartamento di Rosenberg sarà il tema di una delle Giornate di Studio organizzate dal CIMA, in aggiunta ad una seconda giornata dedicata esclusivamente a Savinio in primavera.
La mostra prosegue nel corridoio e nel salotto sud del CIMA con una serie di quadri che esplorano la famiglia come luogo di riflessione. In queste opere i personaggi sono spesso confinati in spazi immaginari, quali interni che rievocano quinte scenografiche o palcoscenici, oppure allusivi a complessi paesaggi fantastici. Il tema della metamorfosi uomo-animale è spesso utilizzata da Savinio in termini simbolici ed è evidente in opere come I genitori del 1931 e Autoritratto del 1936.
Una ristampa anastatica di nove incisioni di Louis Bourgeois del 1947, intitolata He Disappears into Complete Silence (Lui scompare nel silenzio assoluto), è installata nella sala da pranzo del CIMA insieme ad una litografia di Savinio, I miei genitori del 1946, anche conosciuta come Poltro-mamma, poltro-babbo. L’accostamento mette in risalto l’interesse comune dei due artisti nell'esplorare il proprio passato e tradurlo in linguaggio artistico in cui la parola affianca l’immagine.
Le altre opere esposte di Bourgeois includono sculture come Untitled (Senza titolo) del 2002 e l’iconica Nature Study (Studio della natura) del 1984.
"Come il precedente accostamento di Cy Twombly a Medardo Rosso, oppure quello di Fabio Mauri a Fortunato Depero", nota la presidente del CIMA Laura Mattioli, "la giustapposizione delle opere di Louise Bourgeois a quelle di Savinio permette di creare nuovi percorsi per comprendere l'opera di Savinio".
Ogni anno, il programma di borse di studio del CIMA permette a dottorandi provenienti dagli Stati Uniti e da altri Paesi di soggiornare a New York per condurre ricerche inerenti alla mostra e per presentarla al pubblico attraverso visite guidate. In questo modo il CIMA promuove uno straordinario mix di idee e punti di vista sulle opere d’arte esposte, sostenendo al contempo una nuova generazione di studiosi. Per Alberto Savinio i dottorandi del CIMA indagheranno, insieme ad altri argomenti, il rapporto tra il Savinio scrittore/critico e l'arte fantastica; le fonti visive dell’iconografia di Savinio; l’influenza di Savinio sugli artisti delle generazioni più giovani.
Alberto Savinio si contraddistinse perché intellettuale multiforme e poliedrico: oltre a dipingere, stampare e disegnare, l’artista italiano scrisse composizioni musicali, sceneggiature teatrali e opere letterarie in diverse lingue. Durante questa stagione i programmi pubblici del CIMA presenteranno molti aspetti del notevole repertorio di Savinio attraverso conferenze, letture, discussioni, eventi per famiglie e serate con gli artisti, oltre alle note Giornate di Studio di primavera.
Fondato nel 2013, il Center for Italian Modern Art (Centro per l’Arte Moderna Italiana) è una istituzione non profit dedita a promuovere l’arte italiana contemporanea e moderna presso il pubblico internazionale. Attraverso mostre molto apprezzate dalla critica, diversi programmi pubblici e il sostegno di nuove ricerche accademiche. CIMA colloca l’arte moderna italiana in nuovi e più ampi contesti storici e culturali, in cui essa si distingue per il suo continuo contributo allo sviluppo della cultura contemporanea. CIMA si propone infine come incubatrice di proposte curatoriali per altre istituzioni culturali. Collocato in un loft pieno di luce nello storico quartiere di SoHo a New York City, il Center for Italian Modern Art offre un ambiente intimo per godere le opere d’arte. Le visite guidate con i borsisti, che contraddistinguono il CIMA, iniziano con la degustazione di un caffè espresso e sono seguite da una visita guidata della mostra basata sulle domande dei visitatori. Access Louise Bourgeois, Nature Study, 1984.
Il CIMA è aperto al pubblico ogni venerdì e sabato; è necessario prenotare. Le visite guidate con i borsisti sono, in entrambi i giorni, alle 11.00 e alle 14.00. Per meglio rispondere alle richieste del numeroso pubblico, sono stati aggiunti nuovi orari per visitare la mostra liberamente dalle 13.00 alle 18.00. Il CIMA è accessibile con la sedia a rotelle. Dal lunedì al giovedì la mostra è visitabile da parte di gruppi e degli "amici del CIMA", sempre su prenotazione. (aise)