"CANOVA’S GEORGE WASHINGTON" A NEW YORK

NEW YORK\ aise\ - Antonio Canova conquista New York. Mentre infatti è in corso all’Istituto Italiano di Cultura la prestigiosa e preziosa mostra "Canova e la Danza", che sino al 28 giugno presenterà per la prima volta al pubblico americano sedici tempere del grande artista italiano, si apre oggi nelle sale della celebre Frick Collection l’esposizione "Canova’s George Washington", dedicata all’unica opera eseguita da Canova per l’America.
La mostra sarà esposta nel museo newyorkese sino al 23 settembre per poi spostarsi in Italia, dal 10 novembre 2018 al 22 aprile 2019, presso Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, da cui proviene il gesso di George Washington il cui marmo originale è andato distrutto.
Nel 1816 il Parlamento della Carolina del Nord a Raleigh commissionò una statua a figura intera di George Washington da collocare nella sala del Senato. Thomas Jefferson, convinto che nessuno scultore americano fosse all’altezza dell’incarico, propose il nome di Antonio Canova (1757- 1822), allora uno degli artisti europei più celebrati. La statua, prima e unica opera eseguita da Canova per gli Stati Uniti, su suggerimento di Jefferson, rappresentava il primo presidente della nazione nelle vesti di un condottiero romano, mentre stilava il proprio discorso di commiato. L’opera venne svelata nel 1821 e il plauso fu tale da richiamare visitatori da ogni dove. Solo un decennio più tardi un tragico incendio divampò nel palazzo del Parlamento riducendo la statua a un ammasso di frammenti.
"Canova’s George Washington" ripercorre la storia del capolavoro perduto, probabilmente il monumento pubblico meno conosciuto fra quelli eseguiti da Canova. La mostra riunisce per la prima volta il modello preparatorio in gesso a grandezza naturale, mai uscito prima d’ora dall’Italia, quattro bozzetti preparatori e i relativi disegni e incisioni. Sarà esposto anche il ritratto a olio di Canova dipinto nel 1816 da Thomas Lawrence, anch’esso prestato dalla Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno – paese natale dello scultore – assieme al modello e ai bozzetti.
La mostra è organizzata da Xavier F. Salomon, capo curatore della Frick Collection, in collaborazione con Mario Guderzo, direttore della Gypsotheca e Museo Antonio Canova, la Venice International Foundation e la Friends of Venice Italy Inc.
Il catalogo include la corrispondenza relativa alla commissione e i saggi di Salomon, Guderzo e Guido Beltramini, direttore del Palladio Museum di Vicenza.
"È un grande piacere per la Frick Collection collaborare con il Museo Canova di Possagno e con la Venice International Foundation alla mostra Canova’s George Washington", ha commentato Xavier F. Salomon, curatore della mostra e capo curatore Frick Collection. "Se non fosse andata distrutta, la scultura di Canova costituirebbe oggi senza dubbio uno dei principali tesori artistici degli Stati Uniti. L’obiettivo di questo progetto è ridare vita a uno tra i più importanti capolavori europei del XIX secolo che raggiunsero l’America quando la storia della nuova nazione era agli albori. La statua incarna uno dei primi rapporti tra Italia e Stati Uniti e attraverso questa mostra ci auguriamo di rinnovare tale amicizia".
Gli ha fatto eco il collega curatore Mario Guderzo, direttore della Gypsotheca e Museo Antonio Canova. "Finalmente questa iniziativa internazionale collocherà il grande scultore italiano Antonio Canova nella posizione che merita: il più grande interprete del Neoclassicismo", ha detto Guderzo. "Lo scultore ha sempre considerato come una costante di riferimento l’arte classica alla quale suggeriva di rapportarsi come un interprete sincero. Essere stato scelto da Thomas Jefferson come "l’anziano Canova di Roma", cioè l’unico scultore italiano del momento in grado di scolpire il monumento a George Washington, sottolinea il valore internazionale di Canova quale interprete della rappresentazione visiva dell’eternità. In questa occasione la Gypsotheca e il Museo di Antonio Canova di Possagno evidenziano il grande valore rappresentato dall’intera opera scultorea conservata nel suo Paese Natale. In effetti questa realtà è indiscutibilmente il più grande museo al mondo che conserva l’intera produzione di modelli originali di uno scultore che utilizzava una metodologia particolare nella creazione di opere in marmo. Appare difficile poter confermare questa evidente realtà, ma è una palese attestazione del valore del patrimonio culturale della terra Veneta che ha dato all’arte e alla cultura eccellenti personalità. Jefferson, il terzo Presidente americano, sosteneva che nessun artista europeo avrebbe osato paragonarsi a Canova e che pertanto, solo lui, poteva essere l’interprete del monumento a George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti. L’affermazione evidenzia la considerazione raggiunta dallo scultore che fu il grande protagonista della valorizzazione e tutela del patrimonio culturale italiano. A lui, infatti, è dovuta la dichiarazione del valore unico di un ‘bene culturale’ quale espressione di una civiltà".
Franca Coin, presidente di Venice International Foundation e Friends of Venice Italy Inc., si è detta convinta che "la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno e la Frick Collection di New York potranno iniziare un grande percorso di valorizzazione dell’importantissimo patrimonio culturale italiano in cui Canova fu un eccellente protagonista. Non va mai dimenticato, infatti, il ruolo fondamentale che egli ebbe nel recupero delle opere d’arte prelevate dall’Italia da Napoleone. Solo lui, secondo papa Pio VII Chiaramonti, possedeva la diplomazia necessaria per convincere i francesi alla restituzione di importantissimi capolavori".
Il George Washington di Canova
Per la prima volta il modello originale realizzato da Antonio Canova nel 1818 della scultura di George Washington (1732-1799), primo presidente degli Stati Uniti d’America, raggiunge New York per l’evento espositivo previsto a partire dal 22 maggio al 23 settembre del 2018. Sarà l’opera di riferimento nella prestigiosa sede del museo americano Frick Collection attorno al quale saranno collocate altre opere celebrative: i modelli di studio del marmo, le incisioni di traduzione, i ritratti e i cimeli del presidente. L’esposizione, successivamente approderà a Possagno, Treviso.
È questa la storia di un ritorno, destinato a celebrare duecento anni dalla realizzazione della grande scultura in terra d’America. Ed è una storia avvincente quella di questo monumento che parte dal lontano 1816 quando il Senato e la Camera dei Comuni dello Stato americano del North Carolina decretarono la realizzazione di una scultura da collocare nella sala di rappresentanza del Campidoglio della capitale Raleigh. Il monumento a George Washington che Canova scolpì gli fu commissionato dall’Assemblea Generale che tramite il governatore William Miller decretò all’unanimità l’erezione di questo monumento celebrativo. Il parere sulla scelta dell’artista che doveva scolpire l’effigie di Washington fu di Thomas Jefferson e di Joseph Hopkinson, che non ebbero dubbi nell’indicare in Antonio Canova l’unico scultore al mondo capace di rappresentare il valore e la gloria del primo Presidente americano. Thomas Appleton, console americano in Etruria, gli trasmise l’incarico. Fu commissionata dopo la fine della guerra contro l’Inghilterra, volutamente, per celebrare la dignità e rivendicare il rispetto del mondo nei confronti della Nazione americana.
Dalla Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno sono stati prestati anche i tre modelli in gesso che lo scultore realizzò a partire dal 1817. Essi sono la conseguenza di una pratica scultorea iniziata con la produzione di disegni e di un bozzetto in terracotta oggi conservato al Museo di Roma di Palazzo Braschi. Per le fattezze del volto Canova ricevette una copia del busto di George Washington scolpito da Giuseppe Ceracchi nel 1795 (Nantes, Musée des Beaux Arts).
La scultura in marmo fu inviata in America e arrivò a Raleigh il 24 dicembre 1821. Con una solenne cerimonia fu collocata nella rotonda della State House su un basamento quadro con dei bassorilievi scolpiti da Raimondo Trentanove. Il Presidente è rappresentato seduto vestito come un condottiero romano con la corazza e la clamide che dopo aver deposto il bastone del comando e la daga si atteggia alla scrittura sulla tavola trattenuta con la mano sinistra nella quale è inciso l’incipit del Farewell Address – il discorso di congedo alla Nazione – "George Washington / to the People of the United States – Friends and Fellow-Citizens".
La storia del monumento prosegue nel tempo e si ferma al 21 gennaio del 1831 quando un incendio alla State House distrusse il capolavoro canoviano che fu rifatto, grazie proprio all’esistenza del modello conservato alla Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno. Nel 1970 lo scultore veneziano Romano Vio fu incaricato di replicare il monumento che fu rimandato a Raleigh.
La critica è sempre stata molto generosa nei confronti di quest’opera e ha messo in evidenza il valore descrittivo della raffigurazione del presidente, probabilmente esemplato sulla statua dell’imperatore romano Claudio, oggi conservata al museo Archeologico Nazionale di Napoli. La richiesta, pertanto, di rappresentarlo come un antico romano, seguendo le indicazioni di Thomas Jefferson, fu rispettata dal Canova che sosteneva di rapportarsi alla classicità quale fedele interprete della storia.
Nello stesso periodo si tiene sempre a New York, presso il Consolato Generale d'Italia, un’altra mostra dedicata ancora una volta ad Antonio Canova. Si tratta dell’esposizione fotografica di Antonio Zonta dedicata alle sculture di Canova, che pure nell’ambito del più ampio progetto di collaborazione tra la Gipsoteca e Museo Antonio Canova e Frick Collection. (aise)