MARCINELLE: LA TESTIMONIANZA DELL’EX MINATORE AMEDEO GRILLO ALLA COMMEMORAZIONE DELL’ABM

BELLUNO\ aise\ - Una cerimonia semplice, ma significativa quella organizzata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo per commemorare il 62.mo anniversario della tragedia di Marcinelle e la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Mercoledì 8 agosto, davanti al monumento all’emigrante presso la sede Abm in via Cavour 3 a Belluno, erano presenti le Famiglie Ex emigranti, diversi primi cittadini del Bellunese, per la Regione Veneto il consigliere Franco Gidoni, il vescovo emerito mons. Giuseppe Andrich e la sezione ANA di Belluno.
Il presidente Abm, Oscar De Bona, oltre a ringraziare il numeroso pubblico presente, ha voluto ricordare le vittime italiane, e in particolar modo quelle venete, che perirono in questa immane tragedia del lavoro all’estero: “Siamo qui per ricordare e non dimenticare il sacrificio di centinaia di migliaia di italiani che hanno dato la loro vita per il futuro della nostra nazione”. Il lavoro in miniera è stato uno dei lavori più massacranti dell’emigrazione italiana.
“Quante vedove bianche ci sono state - ha proseguito De Bona – e quanti figli orfani che sono cresciuti senza la propria figura paterna. A loro va questa giornata”. Sempre nel suo intervento De Bona ha letto anche due lettere a firma del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dell’assessore Regionale Manuela Lanzarin impossibilitati a essere presenti.
Migliaia di emigranti italiani partirono alla fine della Seconda guerra mondiale per andare in Belgio a lavorare in miniera. “Uomini in cambio di carbone” questo era l’accordo che fu firmato tra l’Italia e il Belgio. “Uomini in cambio di pomodori è l’accordo dei nostri giorni - ha rimarcato il consigliere regionale Franco Gidoni - pensando allo sfruttamento degli immigrati nel sud Italia per la raccolta del pomodoro”.
A portare i saluti dell’Amministrazione comunale di Belluno l’assessore Maurizio Busatta, che ha voluto ricordare il sacrificio degli italiani all’estero: “un sacrificio che ha permesso lo sviluppo dell’Italia e anche della provincia di Belluno”.
Momento toccante della cerimonia la testimonianza dell’ex minatore bellunese Amedeo Grillo: “lavoravo in una miniera a 40 km di distanza da Marcinelle e l’8 agosto 1956 vidi con i miei occhi, in lontananza, il fumo nero che fuoriusciva da quella miniera. Lavorare in miniera era pericoloso - ha continuato Grillo - e appena potei mi trasferii in Svizzera per lavorare in tutt’altro ambiente lavorativo”.
Per l’occasione intorno al monumento all’emigrante erano stati posizionati 136 garofani, realizzati dal consigliere Abm Luciana Tavi, a testimoniare le vittime italiane di Marcinelle. Una di queste era bellunese, Dino Della Vecchia nato e cresciuto a Sedico.
Dopo i saluti si è passati allo scoprimento di un modellino, che rappresenta una miniera, realizzato dallo stesso Amedeo Grillo. “Grazie Amedeo - il pensiero del presidente De Bona - per questo dono che posizioneremo all’interno del MiM Belluno”.
A conclusione monsignor Giuseppe Andrich ha benedetto la corona dall’oro, posizionata dallo stesso, con l’accompagnamento dell’Inno di Mameli, davanti al monumento all’emigrante. (aise)