MIGRAZIONI DELLA LINGUA: DANTE E MAECI A PERUGIA

PERUGIA\ aise\ - Saranno il magnifico rettore Giovanni Paciullo, il vice ministro agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Mario Giro, e il segretario generale della Società Dante Alighieri, Alessandro Masi, ad aprire la due-giorni di convegno internazionale "Migrazioni sulla lingua. Nuovi studi sull’italiano fuori dall’Italia", che si terrà giovedì 3 e venerdì 4 maggio in Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri di Perugia.
I lavori si apriranno alle 14.30 con una riflessione su "L’italiano? Meglio se certificato. Proposte per una politica linguistica: la CLIQ e le buone pratiche del sistema". Seguiranno poi le relazioni di Emanuele Banfi su "I fanarioti, "mediatori" greci dell’italiano sulle rive del Bosforo e nei Principati danubiani", Marco Impagliazzo "Mare nostrum: l’Italia nel Mediterraneo", Carla Marcato "Recenti ricerche sugli italianismi specie in area anglofona", Daniele Baglioni "Attestazioni precinquecentesche della lingua franca? Pochi dati, molti problemi" e Laura Minervini "La diffusione dell’italiano nelle comunità ebraiche del Mediterraneo orientale".
Chiuderà la prima giornata di lavori il concerto "Le arie da Camera di Rossini, ovvero Il cantar che nell’anima si sente" eseguito dai Giovani Concertisti in collaborazione con l’Associazione Giovanile Musicale (A.GI.MUS) di Perugia in occasione del 150° anniversario della morte di Gioacchino Rossini.
Il convegno proseguirà la mattina seguente, a partire dalle ore 9.00, sempre in Palazzo Gallenga con gli interventi di Egidio Ivetic su "I limiti orientali d’Italia: una prospettiva storica", Luca Vaglio "Italianismi nell’autobiografia di Dositej Obradovic", Sanela Mušija "Sulla presenza dell’italiano nell’area slavo-meridionale: alcune testimonianze epistolari settecentesche", Camilla Granzotto "Scritture italoromanze a Spalato nel Quattrocento: primi sondaggi", Antonio Venturis "La rivista greco-italiana "Il telegrafo greco": un’analisi storico-linguistica" e Davide Basaldella "Testimonianze primocinquecentesche del toscano a Malta".
Nel pomeriggio la discussione riprenderà con le relazioni di Roberto Vetrugno su "Lingua ed epistolografia cortigiana in Europa", Elena Pîrvu "Intorno all’influenza dell’italiano sul romeno", Marco Carmello "Modello di un modello: strategie di gestione del caos nella normazione linguistica fra Italia ed Europa", Elisabetta Lombardo "L’italiano come lingua immigrata in Australia oggi: il caso di Brisbane" e Mario Capaldo "Come quando e perché muore una lingua. Dialogo tra un contadino (Senofonte) e un filosofo (Aristotele), dopo Mantinea (362 a.C.)".
A chiudere la conferenza sarà Francesco Bruni che presenterà il volume di Emanuele Banfi "Italiano e altre varietà italo-romanze in Europa e nel Mediterraneo nel secolo XIX" (Firenze, Franco Cesati 2017). (aise)