QUANDO L’EMIGRAZIONE SI FA MATERIA DI STUDIO

ROMA – focus/ aise – È ormai cosa nota l’iniziativa sposata dalla Regione Veneto, che da quest’anno ha inserito la storia dell’Emigrazione in tutti i programmi scolastici di ogni genere e grado, ma – se non bastasse – la scorsa settimana è stato finalmente firmato il protocollo tra il presidente della regione Luca Zaia e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che rende il tutto ufficiale. L’intesa tra Ministero dell’istruzione e della Ricerca e Regione Veneto prevede percorsi di formazione rivolti a docenti a studenti su temi e didattiche al fine di sviluppare lo studio e la conoscenza della storia e della cultura del Veneto e della storia dell’emigrazione veneta in tutte le scuole del territorio regionale, di ogni ordine e grado. Con questo protocollo, il Ministero si impegna a mettere a disposizione 5 insegnanti, scelti con procedure trasparenti nell’ambito della quota di potenziamento del corpo docenti, che dovranno elaborare il “piano di lavoro” annuale di proposte formative, in ambito letterario e umanistico, da offrire alle scuole.
Obiettivi del piano congiunto è far conoscere e studiare – come si legge nel protocollo - “il patrimonio storico-culturale nelle sue dimensioni nazionali e locali”, “sviluppare le competenze degli alunni attraverso approfondimenti integrati e interdisciplinari inerenti il patrimonio storico e culturale del Veneto”, valorizzare l’orientamento verso professioni in grado di contribuire allo sviluppo del turismo culturale, sostenere attività di ricerca-azione in musei, biblioteche, archivi, enti ed istituzioni culturali, innovare la didattica e incentivare i rapporti tra didattica e ricerca storico-documentale”.
Ma non è solamente il Veneto a prendere iniziative di questo tipo: è infatti online il bando 2018-2019 rivolto ai Dipartimenti delle Università della Regione Emilia-Romagna per la concessione di contributi a Università con sede in Emilia-Romagna. I contributi, per un massimo di 20 mila euro, verranno concessi per la realizzazione di progetti che abbiano l’obiettivo di migliorare la conoscenza del fenomeno migratorio e mantenere l’identità della memoria emiliano-romagnola attraverso l’affidamento a ricercatori ed esperti di indagini e ricerche.
In particolare saranno finanziati progetti di ricerca, della durata massima di 12 mesi, che vertano sui seguenti temi delle forme di integrazione e aspetti della nuova emigrazione del XXI secolo (in particolare dopo il 2008) nelle sue dimensioni comunitarie, continentali ed extra-continentali; degli spazi pubblici e delle forme di integrazione come forma di riconoscimento identitario delle comunità emiliano-romagnole all’estero; dell’analisi del fenomeno migratorio emiliano-romagnolo in termini quantitativi e qualitativi; di storia, memorie, rappresentazioni e autorappresentazioni delle comunità emiliano-romagnole all'estero; degli aspetti economici dell’emigrazione: ricerche sui rapporti fra le imprese fondate dai nostri emigrati nei paesi di destinazione e quelle della nostra regione, nel passato e oggi.
La scadenza per partecipare è fissata al 15 novembre, fino alle 15. Iniziative come queste, oltre che virtuose, dovrebbero essere adottate da tutte le Regioni, per non disperdere l’immenso patrimonio sociale, culturale e, perché no, economico rappresentato dagli italiani all’estero o dagli italo discendenti. (focus\ aise)