CON LA TRAVIATA E IL TROVATORE, L’ARENA DI VERONA SI CONFERMA PALCO DELLA CULTURA E DELLA BELLEZZA ITALIANA ED EUROPEA

VERONA\aise\ - In periodo di “sovranismo” e tentativi di chiudere le proprie frontiere nazionali, l’arte, la cultura e la musica sono il migliore richiamo ai veri valori europei della nazione Europa. Una “nazione” che, come un mosaico, bisogna vederla da una certa distanza, per apprezzarne la bellezza e la ricchezza dell’insieme delle tante diversità. Seppure racchiuse in una cornice che la rendono unica al mondo, nel suo insieme variegato di bellezza e ricchezza.
Ed è questo un pensiero che mi hanno ispirato due formidabili rappresentazioni operistiche presso l’Arena di Verona: La Traviata, il 19 luglio, e Il Trovatore, il 20 luglio.
Due splendide opere di quella che viene comunemente chiamata Trilogia popolare (assieme al Rigoletto) di Giuseppe Verdi. Un grande italiano ma anche un grande europeo. Anche se le sue opere vanno ben al di là degli stessi ristretti confini europei. Perché appartengono all’umanità.
Ma non si può non dimenticare che l’Arena di Verona, monumento di bellezza europea, oltre che nazionale, resta un’attrazione mondiale, gremita di pubblico internazionale (molti gli asiatici), che viene ad abbeverarsi della cultura europea, e dell’opera lirica. Uno dei più grandi strumenti di divulgazione mondiale della lingua italiana.
Per La Traviata, Verdi, dopo aver esaminato diversi soggetti, fece cadere la sua scelta sul lavoro di uno scrittore e drammaturgo francese, e la stessa opera è ambientata a Parigi.
Mentre la trama del Trovatore, si svolge in altro paese europeo, la Spagna, e più precisamente attorno al palazzo dell’Aliaferia, a Saragozza.
Cultura e costumi, francesi e spagnoli, uniti dal genio, dalla musica e dalla lingua italiana, a Verona sono un eccellente tripudio della cultura europea. La cui identità è molto più forte di quanti tanti credono. E per capirlo bisogna uscire dal nostro continente, e osservare l’ammirazione di chi europeo non è (e sognerebbe di esserlo) per le nostre stupende diversità, unite dai valori comuni, che sono anche quelli della musica, della bellezza e della cultura.
La stupenda regia e le scene di Franco Zefirelli, sono tra le più belle eredità lasciate dal grande Maestro recentemente scomparso. Unico italiano (altro segno dell’unione dei valori europei della cultura) che ha potuto fregiarsi del titolo di Sir, concessogli dalla Regina Elisabetta. Stupende infatti le maestose ed innovative scenografie.
Per la Traviata, il 19 luglio, con l’orchestra Diretta dal Maestro Andrea Battistoni, e costumi e coreografia di Maurizio Millenotti e Giuseppe Picone, Violetta Valérie è stata interpretata dalla brava Irina Lungu. Il ruolo di Alfredo Germont è stato invece ricoperto e cantato da Pavel Petrov, mentre quello di Giorgio Germont dal bravissimo Simone Piazzola.
Per Il Trovatore, invece, il 20 luglio, con l’orchestra diretta dal Maestro Pier Giorgio Morandi, e costumi e coreografia di Raimonda Gaetani e El Camborio, il Conte di Luna é stato interpretato da Alberto Gazale, mentre Leonora da Anna Pirozz, Azucena da Violeta Urmana, Manrico da Murat Karahan, Ferrando da Riccardo Fassi e Ines da Elena Borin.
Perfetta l’organizzazione degli eventi, che hanno riscosso un successo entusiasta del pubblico che ha gremito la splendida e suggestiva cornice: uno spettacolo nello spettacolo.
Almeno una volta nella vita si dovrebbe andare ad assistere ad un’opera all’Arena di Verona. Una splendida città europea, della splendida Italia. E quelli della Traviata e del Trovatore 2019 sono due eccellenti occasioni che non dovrebbero perdersi. (alessandro butticé\aise)