FERMENTO CULTURALE IN AMBASCIATA

ROMA – focus/ aise Le ambasciate si sa, sono luogo di scambio culturale e civile, molte sono state le iniziative culturali che hanno caratterizzato l’ultimo periodo di settembre, vediamone alcune delle più rilevanti.
L’Ambasciata d’Italia a Sofia, nell’ambito delle iniziative del #vivereallitaliana, ha ospitato la scorsa settimana la terza edizione della “Serata Belcanto 3”, che ha visto come protagonisti sette dei giovani cantanti lirici partecipanti alla XIX Masterclass internazionale della Raina Kabaivanska School presso la New Bulgarian University.
I giovani talenti, provenienti da Bulgaria, Italia, Corea del Sud, Brasile si sono esibiti in un programma che – rimarca l’ambasciata – ha evidenziato non solo le loro grandi doti canore, ma anche la bellezza e l’attualità dell’opera italiana, come hanno dimostrato le arie di Rossini, Leoncavallo, Puccini e Verdi. I tre bravissimi cantanti italiani erano Eleonora Filipponi, Giuseppe Infantino e Cristin Arsenova (italo-bulgara).
Dal 2002, Raina Kabaivanska ha costituito presso la New Bulgarian University l’omonimo fondo che sostiene con borse di studio la crescita professionale di giovani cantanti bulgari e di tutte le nazionalità.
“La Signora Kabaivanska rappresenta anche uno degli esempi più alti della continua collaborazione culturale fra Italia e Bulgaria”, sottolinea l’Ambasciata che le indirizza “un ringraziamento speciale per la splendida serata. I nostri complimenti a tutti i cantanti che mantengono alta la tradizione lirica nel mondo”.
La serata – sostenuta da Unicredit Bulbank e Generali Bulgaria – ha anche rappresentato il quadro ideale per la consegna dell'onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia a George Tekev, direttore esecutivo della New Bulgarian University, a riconoscimento della sua “incessante attività in favore della cultura e della tradizione musicale italiana”.
Tra gli ospiti della serata, oltre ad una folta rappresentanza del corpo diplomatico, anche numerosi esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e culturale bulgaro. Voliamo a Buenos Aires, dove quest’anno la rappresentanza italiana in Argentina celebra il 500° anniversario della morte di un genio, Leonardo Da Vinci, con il ciclo "InGenio Italiano. L’arte di innovare e costruire il futuro". È in questo contesto che l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires si unisce alla prima edizione del ciclo "Grandi Pensatori Italiani" per ricordare la figura di Norberto Bobbio, giurista, politologo e filosofo italiano che ci ha lasciato, tra le altre, preziose riflessioni sulla democrazia, i diritti umani e la pace.
Giovedì 26 e venerdì 27 settembre presso la Facoltà di Diritto dell’Università di Buenos Aires si sono tenuti una due-giorni di conferenza per valorizzare il genio del suo unico e prezioso pensiero e i suoi apporti al dibattito politico e sociale.
"Dibattendo la democrazia a 110 anni dalla nascita di Norberto Bobbio: politica, filosofia e diritto" è il tema dell’iniziativa organizzata dal Centro Italo Argentino di Alti Studi (CIAAE) dell’Università di Buenos Aires.
Le due giornate hanno avuto l’obiettivo di istituire uno spazio di riflessione e dibattito sulle principali sfide che affronta la democrazia contemporanea. Un dialogo che conduce alle principali caratteristiche e problematiche delle nostre società democratiche, attraverso lectio magistralis e presentazioni da parte di autorevoli intellettuali, scienziati sociali, filosofi e giuristi argentini e italiani, che recupereranno l’opera di Norberto Bobbio per riflettere sul futuro della democrazia.
La conferenza si è aperta alle ore 8.30 di domani nel Salon Azul dell’Università con l’intervento di Gianfranco Pasquino, professore emerito dell’Università di Bologna e già senatore italiano, nonché autore di più di 40 pubblicazioni e dottore Honoris Causa all’Università di Buenos Aires, quella di La Plata e quella Cattolica di Cordoba.
è seguita il panel "Bobbio y la filosofía política", che, coordinato da Claudia Marsico, vedrà l’intervento in qualità di relatori di: Alberto Filippi su "Repensar a Bobbio y el legado de la Constitución italiana: la filosofia juridicopolitica de la Justicia", Miguel Rossi "Acerca del diálogo entre Democracia y República en la tradición de la Teoría y Filosofía Política a partir de la hermenéutica de Norberto Bobbio" e Andrés Rosler "Bobbio y la filosofía política del positivismo".
Nel pomeriggio lavori sono proseguiti presso il SUM dell’Istituto Gioja della Facoltà di Diritto con la prima parte del panel dedicato a "Bobbio, Argentina y América Latina". Coordinati da Sara De Santis, prenderanno la parola: Sebastián Mauro su "Liberalismo reformista en Argentina: una imagen a 36 años de la transición democrática", Ariadna Gallo "Democratización partidaria, representación política y equidad electoral: las falsas promesas de las reformas politico-institucionales en América Latina" e Federico Montero "Democracia, antagonismo y autonomía de la política en el Cono Sur. La experiencia de los gobiernos populares del siglo XXI".
La prima giornata di conferenza si è chiusa con l’intervento di María Isolina Dabove su "La filosofía como autobiografía", presentata da Rodrigo Illarraga.
Venerdì i lavori si sono aperti alle 10.00 con la conferenza di Tommaso Greco "Entre libertad y justicia: el dialogo de Norberto Bobbio con los clasicos de la democracia".
A seguire la seconda parte del panel dedicato a "Bobbio, Argentina y América Latina". Coordinati da Elsa Llenderrozas, interverranno: Santiago Leiras su "Pensar desde Norberto Bobbio los socialismos realmente existentes en América Latina", Miguel de Luca "Norberto Bobbio y la ciencia política en la Argentina" e Luis Tonelli "Las promesas incumplidas de la democracia, 35 años después".
"Bobbio, género y aborto" è il tema del quarto ed ultimo panel della conferenza. Coordinati da Lucia Capozzo, saranno relatori: Debora Lopreite su "El Individualismo Liberal y el Debate por el Aborto: Reflexiones desde Bobbio" e Inés Tula, parafrasando Bobbio, su "Las promesas incumplidas de las cuotas de género y paridad".
La conferenza si è chiusa con i due approfondimenti di Alberto Castells su "La Democracia y su representación social según Norberto Bobbio. Un modelo analítico operacional" e Antonio Martino "Dialogando con un Maestro", che sarà introdotto da Juan Bautista Bardi.
La due giorni gode del sostegno, oltre che dell’Ambasciata d’Italia, anche dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, dell’Associazione Argentina di Filosofia del Diritto, del Centro di Studi in Cittadinanza, Stato e Affari Politici, del Laboratorio di Teoria Politica - Cattedra Illarraga e dell’Editoriale Astrea.
Siamo pora a Teheran. Qui, per un anno, ogni due mesi, due artisti di strada, uno italiano e uno iraniano, esporranno sulla facciata esterna della residenza dell'ambasciatore d'Italia a Teheran. È questo il progetto "Urban Art Unites", inaugurato con le opere di Paolo Bordino (nome d’arte PAO) e l’iraniano Mehdi Ghadyanloo, autore di molti murales a Teheran.
La facciata esterna della residenza dell’ambasciatore è stata trasformata per l’occasione in una tela en plein air che ospita due opere distinte ma concepite come la continuazione l’una dell’altra, volte a reinterpretare, utilizzando il linguaggio e le forme avanguardistiche della street art, l’antico e inteso legame culturale tra Italia e Iran. Le opere resteranno esposte e fruibili al pubblico per due mesi, per poi essere rimpiazzate da due nuove opere di un altro artista iraniano e uno italiano. Il processo proseguirà così con la presentazione di nuovi lavori ogni due mesi fino alla conclusione del progetto nel settembre 2020.
Il progetto "Urban Art Unites", come ha spiegato l’ambasciatore d'Italia, Giuseppe Perrone, inaugurando l'esposizione, "mette insieme artisti iraniani e italiani che si cimentano in un’avventura artistica di 12 mesi per esprimere, attraverso il linguaggio creativo dell’arte urbana, un senso di appartenenza comune ed una visione unitaria del mondo, della natura e dei rapporti tra le persone, a testimonianza del valore universale dell’arte e del suo messaggio di fratellanza e solidarietà tra i popoli".
"Teheran", ha aggiunto Perrone, concludendo, "è oggi una città di una vitalità artistica eccezionale e quindi sede naturale per un’iniziativa di tale portata e significato". (focus\aise)