GIOVANI NEL MONDO

ROMA – focus/ aise I giovani sono una risorsa inestimabile, non solo per il proprio paese, ma anche per i paesi che li accolgono. Per questo motivo è molto importante, in un’ottica di continuo scambio e multiculturalità, non perdere di vista le inizative che vedono coinvolti i giovani, ovvero il futuro della nostra società: vediamone alcune.
Sabato 28 settembre, a Parigi è stata la “Giornata delle università italiane”. Promossa dal Cap – il Coordinamento delle Associazioni dei professionisti italiani a Parigi – con il Consolato generale e il Comites, la giornata è dedicata a tutti gli studenti liceali parigini per presentare loro l’offerta formativa delle università italiane.
Gli atenei presenti sono stati Luiss, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Ca’ Foscari di Venezia, Università degli Studi di Firenze, Iulm, Università degli Studi di Padova, e l’associazione Bocconi Alumni.
Siamo ora a Mar del Plata, dove è stato presentato ufficialmente il 26 settembre, il 18° Congresso di Giovani di Origine italiana in Argentina. L’iniziativa, organizzata da Feditalia - Confederazione delle Associazioni di italiani in Argentina -, si basa su una due giorni di incontri nazionali tra giovani italiani e italo-discendenti, previsto per il 12 e 13 ottobre a Mar del Plata.
Si tratta di un incontro federale annuale, uno tra i più grandi in Argentina, rivolto ai giovani di tutto il Paese tra i 18 e 35 anni di origine italiana, con l'obiettivo di incontrare, riflettere e partecipare più attivamente alla comunità italiana in Argentina.
Dopo 11 anni di assenza, Feditalia ha dunque deciso di riprendere i congressi dei giovani. Per questa nuova edizione, il tema centrale della due giorni è: identificare quali sono i collegamenti tra i giovani italiani in argentina e l'Italia, al fine di aumentare le aspettative per il futuro in modo aperto e orizzontale.
Parallelamente avrà luogo il 1° Incontro Nazionale tra Leader delle Istituzioni italiane in Argentina per discutere su progetti presenti e futuri delle varie associazioni. FedItalia ha, dunque, invitato a partecipare anche coloro che superano i 35 anni e che fanno parte attiva della comunità italiana, per sviluppare un discorso comune sugli strumenti da utilizzare, buone pratiche, cercando di identificare i problemi comuni delle varie associazioni e provare a trovare soluzioni collettive. Durante la serata, oltre a spettacoli di intrattenimento, ci saranno dibattiti e alcune sorprese. Vediamo ora cosa è stato detto a Triste: "La promozione di attività che rinsaldino il legame dei nostri corregionali nel mondo è di estrema importanza sia sotto il profilo morale sia per lo sviluppo di nuove relazioni internazionali". Sono state queste le parole dell'assessore del Friuli Venezia Giulia ai Corregionali all'Estero, Pierpaolo Roberti, durante un incontro tenutosi lo scorso 26 settembre a Trieste nell'Aula consiliare della Regione, dove sono stati premiati, al termine di percorsi formativi mirati, 15 giovani, provenienti da tutto il mondo, figli o discendenti di emigrati originari del territorio regionale e dell'area istriano-fiumano-dalmata.
I ragazzi hanno ricevuto da Roberti una chiavetta che contiene le immagini più belle e significative del Friuli Venezia Giulia, terra cui risalgono le loro origini.
"Dal punto di vista morale - ha aggiunto Roberti - è doveroso tenere vivi i legami con chi oggi vive lontano perché i genitori o nonni decisero di emigrare a causa della guerra, dell'esodo o delle conseguenze del terremoto. Al tempo stesso siamo impegnati a rafforzare le relazioni dal punto di vista della formazione e della professione, perché questi giovani possano sempre più diventare punti di riferimento internazionale delle imprese del Friuli Venezia Giulia, assurgendo al ruolo di veri e propri ambasciatori naturali".
All'incontro hanno preso parte gli enti dei corregionali con funzione d'interesse regionale di cui fanno parte numerosi sodalizi sparsi in tutto il pianeta, enti che rappresentano l'interlocutore riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Successo a Cleveland, in Ohio, per il progetto presentato da tre studentesse dell’Università di Trento a un concorso di idee per la rigenerazione di una zona residenziale multiculturale del quartiere Old Brooklyn, a sud della città di Cleveland. Tra le 34 proposte selezionate, il gruppo Tetractys di Chiara Pinton, Erica Poli e Silvia Zomelli ha vinto due primi premi per un totale di 2 mila dollari e altri sei gruppi di UniTrento sono arrivati in finale.
Pinton, Poli e Zomelli con il progetto “In_Between” hanno ottenuto sia il primo premio assoluto nella categoria studenti sia quello per il miglior concetto di unità abitativa accessoria nella categoria generale (professionisti e studenti).
È il secondo anno consecutivo che un progetto del corso di Composizione architettonica e urbana 2, coordinato dai docenti Mosè Ricci, Kay Bea Jones, Sara Favargiotti con Silvia Mannocci, nell’ambito del terzo anno del corso di laurea in Ingegneria edile/Architettura del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento, vince un concorso internazionale.
La peculiarità del corso è prevedere l’insegnamento della progettazione attraverso la partecipazione dell’intera classe a un concorso internazionale di architettura. Il successo nel 2018 era arrivato per il progetto di un centro termale nel Caucaso.
Quest’anno la classe ha partecipato al concorso internazionale di architettura e design per studenti e professionisti “Zero Threshold”, bandito dalla Cleveland Foundation, che affrontava la progettazione di alloggi e centri comunitari accessibili. Invece di rendere i dispositivi utili alla fruibilità e accessibilità il più possibile invisibili, questa competizione sfidava i designer a celebrare l’estetica dell’accessibilità. La competizione ha visto studenti e studentesse confrontarsi con nuove costruzioni residenziali, unità abitative accessorie, interior design e retrofit di abitazioni esistenti, spazi pubblici accessibili e progettazione del paesaggio, strategie olistiche di progettazione urbana volte a eliminare le barriere fisiche e sociali nei quartieri urbani di Old Brooklyn a Cleveland.
Sono stati complessivamente 130 i progetti presentati al concorso da venti nazioni (di cui 14 del corso di Composizione architettonica e urbana 2 dall'Università di Trento). Alla finale ne sono stati ammessi 34 (tra cui i sette trentini).
Oltre al team che ha vinto il primo premio, gli altri sei gruppi finalisti erano formati da: Matteo Omilli, Jorda Arbona Miguel Angel e Gloria Zenatti (titres); Luca Franzoi, Arianna Luise e Nicolò Repetto (ALterNative); Nicola Melchiori, Luca Rossignoli e Desirè Vallenari (Keyline); Claudia Benatti e Silvai Beber (wayOUT); Marco Canale e Giacomo Sarti (A2|97); Lisa Dalle Sasse, Sofia Merci e Gabriele Migliorini (Tangram Arhcitects). (focus\aise)