GLI APPUNTAMENTI TARGATI IIC - 1

ROMA – focus/ aise - Molti sono gli appuntamenti degli IIC per questo autunno, vediamone alcuni nel dettaglio. Nuovo incontro con il cinema italiano all’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles che lo scorso 23 settembre alle 19, ha proposto “La ragazza nella nebbia”, film del 2017 di Donato Carrisi, tratto dall’omonimo libro del regista ed autore.
Nel cast Toni Servillo, Jean Reno, Ekaterina Buscemi, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi e Antonio Gerardi.
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi.
Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Andiamo ora in Colombia, dove con il supporto culturale dell’Istituto Italiano di Cultura di Bogotà e dell’Ambasciata d’Italia in Colombia, continua il successo della mostra "Ingenieros e Arquitectos italianos en Colombia" a cura di Olimpia Niglio e Rubén Hernández Molina. La mostra infatti sarà ospitata dal 2 all’11 ottobre presso il prestigioso Centro Cultural Gabriel Garcia Márquez Fondo de Cultura Económico nel quartiere culturale della capitale colombiana.
Il Centro è prossimo al Museo Botero, al Museo di Arte Moderna del Banco della Repubblica Colombiana, alla Biblioteca Luis Ángel Arango e al prestigioso Teatro Nazionale, Cristobal Cólon, progettato nella seconda metà del XIX secolo dall’architetto fiorentino Pietro Cantini che completò anche il Capitolio, palazzo del Governo colombiano in piazza Bolivar.
Quest’esposizione consente di conoscere l’eredità lasciata da tanti architetti, ingegneri e artisti italiani che sin dal XVI secolo hanno contributo a costruire il patrimonio di questa nazione.
La mostra internazionale è il risultato di un progetto di ricerca che nel 2016 si è concretizzato con la pubblicazione di un libro pubblicato a Roma a cura di Olimpia Niglio e Rubén Hernández Molina in collaborazione con studiosi colombiani. L’opera ha ricevuto nel 2017 anche il prestigioso premio letterario Julio Gonzalez Gómez rilasciato dal governo colombiano e dalla municipalità di Bogotà.
Dal 2016 la mostra è stata ospitata in oltre 15 sedi in diverse città colombiane, tra musei, istituzioni pubbliche ed università. Il 2 ottobre, grazie alla collaborazione con l’Universidad La Salle e al prof. William Pasuy, questa mostra torna nuovamente a Bogotà con un’inaugurazione che vedrà la partecipazione di numerosi studiosi e rappresentanti delle principali accademie colombiane, tra cui l’Academia Colombiana de Historia de la Ingegneria y de las Obras Publicas di cui Olimpia Niglio è l’unica donna membro straniero del consiglio esecutivo.
La mostra, ad ingresso libero, sarà accompagnata anche da video e conferenze lungo tutta l’arco temporale dell’esposizione.
Dopo Bogotà, nel mese di novembre la mostra sarà ospitata presso la città di Pasto, nel Dipartimento di Nariño nel sud della Colombia. Andiamo a Goteborg dove “Arcipelago Italia” è il nome dello stand con il quale quest’anno l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma ha partecipato, dal 26 al 29 settembre, alla Fiera del libro di Goteborg, la più importante manifestazione scandinava dedicata all’editoria. Una partecipazione - in collaborazione con l’Ambasciata italiana, con l’Ice e con l’Enit - che vuole presentare una serie di appuntamenti sia legati al tema di questa edizione, la parità di genere, sia le molteplici sfaccettature della letteratura e della cultura italiana. Si va dal seminario “Italian Family Ties”, ad una riflessione sul ruolo dei traduttori, ad un approfondimento sul tema dell’Italia come terra di confine.
Nel primo appuntamento quattro scrittrici italiane - Donatella di Pietrantonio, Viola Ardone, Silvia Avallone e Emma Piazza - si confrontano sui temi della famiglia, uguaglianza e genere con la giornalista della televisione svedese Kristina Kappelin.
Sarà poi la volta delle traduttrici nordiche di Elena Ferrante - Brynja Cortes Andrésdóttir (Islanda), Nina Gross (Danimarca), Helinä Kangas (Finlandia), Johanna Hedenberg (Svezia) e Kristin Sørsdal (Norvegia) - che nel seminario “Our wonderful friends – The Translators” raccontano le sfide superate nel lavoro sulla quadrilogia “L’amica geniale”.
In programma anche un focus su Napoli come palcoscenico di tante storie narrate da altri scrittori contemporanei, come Anna Maria Ortese, o Alessio Forgione, ed un confronto tra Maurizio di Giovanni e Hakan Ostlundh e il ruolo che la città ha nei loro romanzi gialli.
In “Italy a land of border”, Beppe Severgnini, vicedirettore de “Il Corriere della Sera” ed editorialista del “New York Times”, discute con Peter Loewe, corrispondente dall’Italia per il quotidiano svedese “Dagens Nyheter”, su quale posizione abbia l’Italia verso il concetto di confine, se lo veda come un fattore di cambiamento o di vulnerabilità. Verrà proiettato venerdì 4 ottobre alle 18.00 e alle 20.15, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lione, “La Profezia dell’armadillo”, l’adattamento del celebre libro a fumetti di Zerocalcare diretto da Emanuele Scaringi. Zero, interpretato da Simone Liberati, è un graphic designer quasi trentenne che vive nel quartiere periferico di Rebibbia assieme al suo armadillo immaginario, la sua voce della coscienza, che non lo lascia mai solo. Le sue giornate passano tra lavori alienanti, chiacchierate col suo amico Secco, interpretato da Pietro Castellitto, e visite alla madre, interpretata da Laura Morante. L’annuncio della morte di una sua vecchia compagna di classe cambierà la sua routine, facendolo riflettere sulla sua esistenza. (focus\aise)