ITALIA – CILE: RINASCITA E PROIEZIONE DELLA CAMIT

SANTIAGO\ aise\ - Si è tenuta nei giorni scorsi a Santiago l’assemblea che ha rinnovato il direttivo della Camera di Commercio Italiana in Cile. Alla presenza dell’Ambasciatore Mauro Battocchi sono estati eletti i nove membri del Consiglio direttivo che sarà presieduto da Luciano Marocchino (Gruppo Falabella, Retail). Gli altri membri del consiglio – che rimarrà in carica fino al 2022 – sono Simone Tripepi (Vice-Presidente - Enel), Eduardo Couyoudman (2° Vice-presidente - Assicurazioni, Reale Mutua), Marco Marini (Tesoriere - ABB, Electromovilidad), Alessandro Micheli (Laboratorio farmaceutico Labomed-Ital farmaco), Claudia Candiani (Avvocato), Vincenzo Palladino (Imprese gruppo Forestale e Petrolifero Arauco e Copec) e José Luis Granese (Globe Italia, importazioni di prodotti alimentari Italiani).
La Camera di Commercio Italiana del Cile (Camit), nata a Valpariso nel 1917, é un simbolo della capacità associativa degli imprenditori italiani ed italo-cileni. 100 e piú anni di storia che hanno visto scenari diversi, ma con il denominatore comune di unire il mondo economico e commerciale italiano del Cile alle realtà socio economiche italiane, andando oltre i governi di turno, locali ed italiani. Le contingenze che sono proprie della politica sono state sempre affrontate con lungimiranza, proprio perché l’obiettivo delle imprese socie è stato sempre quello di allargare lo spettro della cooperazione economica tra i due Paesi. Indubbiamente questo negli ultimi anni è avvenuto su una scala certamente più diversificata di prodotti e settori di scambi e cooperazione.
Agli inizi degli anni ’80, con l’avvento di internet e della rete, anche le Camere di commercio italiane nel mondo hanno visto “minacciato” quel tradizionale ruolo di mediazione e di articolazione di rapporti. Ruolo rivendicato da Assocamerestero, che associa tutte le Camere di Commercio italiane nel mondo e che fa da trait d’union tra queste, Unioncamere e i Ministeri italiani. Ciò nonostante le ripercussioni si sono fatte sentire anche in Cile ed il numero di soci si va riducendo sempre più, tanto da aver messo in discussione – in particolari momenti – la continuità d’azione della stessa Camit.
Grazie ad uno sforzo comune delle autorità diplomatiche e degli imprenditori italiani in Cile qualche hanno fa è iniziata la fase di rilancio della Camit che aveva essenzialmente due obiettivi: da una parte mantenere unito il tessuto tradizionale italiano locale e, dall’altra, creare un ambiente di accoglienza per le imprese italiane che dagli inizi degli anni ’90, dunque nella nuova era della globalizzazione, sono arrivate e sono ancora oggi interessate al Cile.
Questa nuova fase si è fatta ancora più esplicita all’ultima assemblea, quando il Presidente Marocchino, nell’aprire i lavori, ha confermato l’obiettivo di dare “centralità alla Camera come punto di incontro della business community italiana in Cile”, così da farne “un ponte visibile delle relazioni economiche tra l’Italia ed il Cile e viceversa”.
Il Consiglio, ha aggiunto, lavorerà per “aumentare la partecipazione degli associati così da arricchire questo network”. Ad oggi, ha ricordato, “i soci della Camit sono 105, con aumento del 40% rispetto agli ultimi anni”.
“Essere stati riammessi al contributo del Ministero dello sviluppo economico italiano – ha quindi sottolineato Marocchino – è segno del riconoscimento delle attività svolte e della programmazione strategica per i prossimi anni. 20.000 euro che non vanno solo a beneficio di nuove iniziative, ma che ci danno anche la certezza di essere parte delle dinamiche di internazionalizzazione delle aziende italiane nel mondo”.
La Camera, ha aggiunto, vuole farsi vicina alla collettività nelle diverse località cilene: per questo, insieme al Comites e al Cgie, ha organizzato incontri con le comunità di Iquique, Temuco, Capitan Pastene, la Serena e prossimamente anche Valparaiso e Concepción.
Presente all’assemblea anche l’ambasciatore Battocchi, Presidente Onorario del Direttivo, che, nel suo intervento, ha detto di apprezzare il lavoro della Camera che è “parte del Sistema Italia” e che, quindi, proprio per questo ha anche una sua “responsabilità diretta nella presentazione dell’immagine dell’Italia di oggi nel mondo”. Nel solco di una tradizionale collaborazione, l’Ambasciatore ha rinnovato l’invito ai partecipanti all’assemblea ad essere parte attiva nell’ambito del programma per i 500 anni della morte di Leonardo Da Vinci. Una occasione in cui la cultura e la storia italiana si mettono insieme anche al mondo commerciale e sociale per rendere ancora più efficace quella capacità di innovazione e di realizzazione di cui Leonardo è modello e del quale la società italiana potrá sempre piú farne tesoro. E di cui, mai come oggi, l’Italia ha bisogno. (nello gargiulo*\aise)
* consigliere Cgie Cile