LA SETTIMANA DEL MAECI

ROMA – focus/ aise – Vediamo le recenti attività del Maeci, partendo da Roma. Qui il Vice Ministro agli Esteri e alla Cooperazione Internazionale Emanuela Del Re ha partecipato a Parigi alla Peer Review della Cooperazione Italiana, operata dal DAC (Development Assistance Committee) dell’OCSE. La Peer Review fornisce un esame complessivo del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo a cinque anni di distanza dall’ultima Review del 2014.
Proprio nel 2014, ha ricordato il Vice Ministro, l’Italia ha intrapreso la riforma della Cooperazione allo Sviluppo. “Sono lieta di notare che il rapporto del DAC riconosce gli sforzi e i progressi fatti nell’attuazione della riforma”, ha quindi sottolineato Del Re. “La Cooperazione allo sviluppo rimane al cuore delle priorità italiane”, ha proseguito, assicurando che “si tratta di un impegno basato su un accordo politico ampio”.
In relazione alle raccomandazioni del rapporto sulle politiche migratorie, il Vice Ministro ha sottolineato che l’Italia si concentra sulle cause profonde del fenomeno migratorio, particolarmente in Africa, intervenendo sulle sfide occupazionali dei giovani e creando opportunità economiche e capitale umano. A questo riguardo, ha quindi citato il Fondo Africa, istituito presso la Direzione Generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie della Farnesina.
Con riferimento alle risorse finanziarie della cooperazione allo sviluppo, Del Re ha evidenziato gli sforzi del Governo per accrescerle, anche in vista della prossima legge finanziaria
Tra le priorità della nostra cooperazione, la Vice Ministra ha evidenziato la salute, condizione essenziale per lo sviluppo sostenibile. “Ad esempio, su mia iniziativa personale, l’Italia sta lavorando per aumentare la consapevolezza internazionale sulla diarrea infantile”, ha detto, ricordando la proposta di istituire una giornata internazionale dedicata.
In conclusione, il Vice Ministro Del Re ha sottolineato come, grazie ad una forte volontà politica del governo, la Cooperazione Italiana sia avviata su un nuovo corso, “con l’ambizione di promuovere nel Paese una nuova narrativa sulla cooperazione internazionale”. “L’Agenda 2030 amplifica le nostre responsabilità verso i bisogni di miliardi di persone nel mondo. Le politiche tese al raggiungimento di questi obiettivi - ha concluso Del Re – sono un investimento strategico per l’Italia e siamo felici di lavorare con i nostri partner e con l’OCSE in un processo di mutuo apprendimento, rinnovando il nostro impegno per lo sviluppo”. E restando a Roma, il Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo ha ricevuto oggi nei suoi uffici alla Farnesina Marco Petacco, prossimo Console Generale di Buenos Aires. Petacco, infatti, già Console Generale a Johannesburg, assumerà l’incarico in Argentina a metà dicembre, dove succederà a Riccardo Smimmo.
Tra i temi del faccia a faccia tra l’esponente del governo e il diplomatico, svoltosi proprio in vista dell’incarico a Buenos Aires, l’importanza della presenza italiana in terra argentina, dove esiste ormai più di un milione di cittadini con il passaporto italiano in tasca, oltre a un enorme numero di discendenti.
È necessario, ha ribadito Merlo durante l’incontro con Petacco, prestare massima attenzione a questa vastissima comunità italiana, garantendo servizi consolari rapidi ed efficienti ed assistenza diretta, quando ce ne sia bisogno.
Sui propri canali social, augurando buon lavoro al Console Petacco, il Sottosegretario ha voluto ringraziare anche Riccardo Smimmo, attuale Console Generale a Buenos Aires che si appresta ormai a lasciare quella sede, per l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni, durante la sua gestione. “Un Console di primo livello, efficientissimo, a cui come italiani residenti in Argentina dobbiamo dire grazie – sottolinea Merlo -. Non lo dimenticheremo”. Cambiamo argomento, rimanendo sempre nella Capitale, dove sono rientrate in Italia le salme dei connazionali deceduti in Etiopia il 10 marzo nello schianto del volo ET 302 dell’Ethiopian Airlines poco dopo il decollo da Addis Abeba. Ne dà notizia il Ministero degli Affari esteri.
Le operazioni di rientro sono state coordinate dall’Unità di Crisi della Farnesina e dall’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba, - spiega il Maeci – al termine delle complesse operazioni di identificazione delle vittime, alle quali hanno contribuito anche due team di esperti italiani del Servizio di Polizia Scientifica e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che si sono recati nei mesi scorsi nella capitale etiope.
Fin dal giorno dell’incidente, l’Unità di Crisi della Farnesina si è tenuta in costante contatto con i familiari delle vittime per fornire assistenza ed assicurare il necessario coordinamento tra le strutture coinvolte.
Il 10 marzo 2019 l’ET 302 dell’Ethiopian Airlines precipitò poco dopo il decollo da Addis Abeba provocando la morte di 157 persone, tra cui 8 italiani. L'aereo chiamato “dei volontari”, era decollato da Addis Abeba per raggiungere Nairobi, in Kenya, dove era in programma una conferenza dell'United Nations Environment. L’aereo caduto era un Boeing 737 Max, che da allora è stato fermato in tutto il mondo. (focus\aise)