LE COMUNITÀ ISTRIANE NEL SEGNO DELLA “NUOVA COESIONE EUROPEA”: RESPINGIAMO I TENTATIVI DI PROVOCAZIONE A FIUME

TRIESTE\ aise\ - “Rammarico e sorpresa”. Così l’Associazione delle Comunità Istriane commenta in una nota le azioni promosse da gruppi di cittadini italiani a Fiume - oggi Rijeka - tese a “suscitare tensioni politiche e diplomatiche sul confine orientale in occasione del centenario dell’entrata a Fiume di Gabriele d’Annunzio alla testa dei suoi legionari il 12 settembre 1919”.
Le Comunità Istriane, prosegue la nota firmata da David Di Paoli Paulovich, Presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane e Vice Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, “ricordano che il mondo della diaspora degli esuli istriani-fiumani e dalmati da sempre ricorda nel suo quadro storico gli eventi fiumani, che sono parte della Storia d'Italia e d'Europa. Confidano che la natura goliardica delle azioni di provocazione non sia valutata dalle istituzioni croate al pari della serietà di costante impegno che negli ultimi decenni ha visto gli organismi degli esuli favorire e promuovere il pacifico dialogo tra esuli e rimasti, croati e italiani, mondo della cultura italiano e croato nel rispetto delle reciproche memorie e delle piene legittimità e sovranità delle Istituzioni della Repubblica di Croazia, la cui fedeltà europea è misurata anche dall'applicazione sempre più uniforme dei principi di diritto”.
La Repubblica Italiana, continua David Di Paoli Paulovich, “dovrebbe ancora con maggior forza assegnare ruolo alle associazioni degli esuli istriani-fiumano e dalmati, uniche realtà a conoscere a fondo i complessi rapporti etnico-culturali nell'Adriatico orientale: esse possono essere oggi autentici strumenti di coesione e interlocuzione tra gli Stati nazionali per le vicende storiche-nazionali del Novecento, che tanta sofferenza hanno causato alle popolazioni di questi territori, tutte desiderose di prosperità, fraternità, verità e giustizia. Anche nell'Esecutivo della Federesuli tenutosi ieri a Mestre alla presenza delle associazioni A.N.V.G.D., dei fiumani, dei polesani e dei dalmati si è ribadita nettamente e all'unisono la presa di distanza da cotali iniziative provocatorie e sostanzialmente inutili in un condiviso discorso di progresso e di pace tra i popoli dell'Unione Europea in quella che – conclude la nota – è ormai seconda patria comune”. (aise)