MARCINELLE: IL RICORDO DELLA POLITICA

ROMA – focus/ aise – 8 agosto 1956. La tragedia di Marcinelle, causata da un incendio divampato nelle miniere di carbone Bois du Cazier, provocò la morte di 236 minatori, provenienti da 12 paesi diversi, dall'Europa e dal Nord Africa. In questa tragedia sono morti belgi, polacchi, olandesi, francesi, maghrebini e russi. In Italia la ricordiamo per 136 nostri connazionali, emigrati da molte regioni per lavorare. Oggi, nel 63° anniversario di quell’ecatombe, in occasione della Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, la politica ha fatto sentire la propria vicinanza con messaggi di cordoglio e con la propria presenza per la cerimonia che come ogni anno si tiene sul luogo del disastro.
In primis ricordiamo il messaggio di vicinanza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Nel giorno in cui si commemora il sacrificio del lavoro italiano nel mondo, desidero riaffermare la più partecipe vicinanza ai familiari delle vittime di Marcinelle e degli altri tragici eventi che hanno coinvolto i nostri connazionali all’estero, morti o feriti sul lavoro, prestato in condizioni difficili, per un futuro migliore per le proprie famiglie”. Così Mattarella, nel 63° anniversario della tragedia. Al Bois du Cazier, in rappresentanza della Farnesina sono stati il Vice Ministro degli Esteri Emanuela Del Re e il Direttore generale per gli italiani nel mondo Luigi Vignali. Presenti alla cerimonia, oltre alle autorità locali, anche l’Ambasciatrice in Belgio, Elena Basile, il Console generale a Charleroi David Michelut, i senatori Laura Garavini e Raffaele Fantetti, esponenti della collettività italiana e locale e delle associazioni dei minatori. All’Ambasciatrice Basile il compito di leggere il messaggio del Presidente Mattarella, mentre Del Re ha riportato ai presenti quello del Ministro Moavero Milanesi.
“La tragedia di Marcinelle, in particolare, è parte della memoria collettiva dell’Italia e dei Paesi che ne furono colpiti”, sottolinea il Presidente. “Il sacrificio di duecentosessantadue lavoratori, di cui centotrentasei connazionali, ci esorta a promuovere, oggi come in passato, migliori opportunità di lavoro e massime garanzie di sicurezza per tutti i lavoratori, in Italia, in Europa e nel mondo”.
“La tutela di tutti i lavoratori e la incessante promozione dei loro diritti costituiscono principi di civiltà irrinunciabili per ogni Paese e – conclude Mattarella – sono un obiettivo fondamentale nel processo di consolidamento della comune casa europea e dell’intera comunità internazionale”.
E ancora: “Il disastro di Marcinelle è stata una delle più tremende sciagure sul lavoro della storia dei popoli. […] Un dramma dell’emigrazione che il nostro Paese non potrà mai dimenticare”. Così la Presidente del Senato Elisabetta Casellati: “Una memoria che va coltivata e tramandata a chi verrà dopo di noi, per non far cadere nell’oblio i sacrifici patiti da quelle generazioni che si sono sacrificate per costruire un mondo migliore”.
Un altro lungo messaggio, di cui diamo una sintesi, è arrivato dal Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi:
“Il disastro resta impresso nella memoria collettiva di noi italiani, perché i compatrioti che vi persero la vita sono stati 136, più della metà del totale. […]
Una ricorrenza solenne e importante, celebrata “nel giorno della sciagura di Marcinelle, che rende omaggio ai tanti italiani, lavoratrici e lavoratori, che hanno onorato e onorano la nostra Patria, ovunque nel mondo, con il valore della loro opera e del loro ingegno, animati da dedizione e desiderio di affermarsi nei paesi in cui si trovano”.
“Morire sul lavoro è un’eventualità tristissima che dobbiamo impegnarci a scongiurare con ogni mezzo. Per questo è necessario agire in via prioritaria, a livello nazionale, europeo e internazionale, per rafforzare il quadro normativo in materia di tutela della sicurezza e di prevenzione degli incidenti sul lavoro. Non dimentichiamo che, proprio dopo quanto accadde a Marcinelle, l’Alta Autorità della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), fondata cinque anni prima, iniziò ad affrontare anche le questioni relative alla sicurezza sul lavoro, in precedenza trascurate. Del resto, ancora adesso, nell’Unione Europea, l’effettiva attuazione di un quadro omogeneo e coerente di politiche sociali resta carente. Non per nulla continua a comparire fra gli obiettivi da conseguire nell’appena adottata Nuova Agenda Strategica UE 2019-2024”. “Poiché l’Unione si trova alla vigilia dell’apertura di un nuovo ciclo di legislatura, - annota Moavero – penso sia davvero importante che le Istituzioni UE indichino, rapidamente, le iniziative che intendono portare avanti, scadenzate in un calendario preciso. Le idee e le dichiarazioni d’intenti abbondano, ma di rado sono state concretizzate. Sono convinto che occorra, invece, predisporre un efficace tessuto di normative europee che affrontino, in modo organico, i profili di rilievo sociale più urgenti e indispensabili a ridurre le non più accettabili, anacronistiche asimmetrie tra gli Stati UE. […]
Trovo che questo sia un modo tangibile per guardare avanti e stringerci al simbolo di Marcinelle in maniera fattiva e forte. Lo dobbiamo a chi morì nella miniera 63 anni fa, al lacerante dolore dei famigliari, alle tante vittime sul lavoro. Lo dobbiamo alla Costituzione della Repubblica, che la battezza “fondata sul lavoro […]”.
L’8 agosto presso il cimitero dei Caduti, alla presenza delle autorità belghe e italiane, era presente una delegazione PD guidata da Nadia Buttini, vice-presidente dell’Assemblea PD estero, che ha deposto le corone della Federazione del PD Belgio e dell’Assemblea del PD Mondo.
“Altissimi sono stati i costi pagati dall’emigrazione italiana nel mondo”. Così i vertici del Ctim, il Segretario Generale Roberto Menia e il Presidente Vincenzo Arcobelli, ricordano la tragedia di Marcinelle, mettendo l’accento sull’omaggio da dedicare ai nostri connazionali che persero la propria vita tragicamente in quella miniera.
“Una tragedia immane per la storia dell’emigrazione italiana. Ma, allo stesso tempo, una testimonianza di orgoglio per un popolo, quello italiano, che si è distinto per la dedizione al lavoro e allo spirito di sacrificio”. Con queste parole Paolo Borchia, europarlamentare e coordinatore federale di Lega nel Mondo, ha voluto ricordare il triste anniversario. (focus\ aise)