MATTEO NUCCI ALL’IIC DI SAN PIETROBURGO

SAN PIETROBURGO\ aise\ - L’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo in collaborazione con lo storico teatro Alexandrinskij di San Pietroburgo presenterà domani, alle 20, presso la Nuova scena del teatro Alexandrisky, il saggio di Matteo Nucci “L’abisso di Eros. Seduzione” (Ponte alle Grazie). Con l’autore sarà presente la celebre attrice Oksana Obukhovič, che leggerà alcuni brani del saggio.
La presentazione si inserisce nella serie di eventi, organizzati dall’Istituto di Cultura, per promuovere la letteratura contemporanea in Russia, che hanno portato a San Pietroburgo i maggiori autori italiani tra i quali Gianrico Carofiglio, Dacia Maraini, Lia Levi, Helena Janeczek.
Matteo Nucci è nato a Roma nel 1970. Cultore del pensiero antico, ha pubblicato saggi su Empedocle, Socrate e Platone. Ha esordito nel 2009 con il libro Sono comuni le cose degli amici (Ponte alle Grazie), romanzo che deve il titolo a un detto greco antico citato più volte nei dialoghi di Platone. Il libro ha avuto un buon successo di critica ed è entrato nella cinquina dei finalisti al Premio Strega 2010.
Nel 2011 è uscito Il toro non sbaglia mai (Ponte alle Grazie), un romanzo-saggio che racconta, sulla scorta di grandi interpreti – da Hemingway a Bataille, da García Lorca a Michel Leiris –, il mondo della tauromachia moderna: la corrida.
Al mondo antico Nucci ha dedicato i suoi studi, lavorando principalmente su Platone e le origini del pensiero. Oltre ai saggi pubblicati su riviste specialistiche, una sua edizione del Simposio di Platone è uscita per Einaudi nel 2009. Nel 2013 sempre Einaudi ha dato alle stampe Le lacrime degli eroi, un saggio romanzato che, ripercorrendo la storia del pianto nel mondo omerico, racconta l'evoluzione della civiltà greca dal mondo arcaico a quello classico, intrecciandola con ciò che di quella civiltà è rimasto nel mondo greco di oggi, da poeti come Konstantinos Kavafis e Giorgos Seferis a registi come Michael Cacoyannis.
Nel 2017 è uscito È giusto obbedire alla notte (Ponte alle Grazie), romanzo che ancora una volta prende il titolo da un verso greco antico che ricorre nell'Iliade di Omero. Finalista al Premio Strega 2017 è una storia ambientata sulle rive del Tevere nella comunità degli ultimi fiumaroli romani, dove già da qualche anno hanno accolto un uomo in fuga.
L’abisso di Eros (Ponte alle Grazie), l’ultimo libro di Matteo Nucci, ha per sottotitolo: Seduzione. È un libro sapiente, colmo di suggestioni, adatto per chi per qualche ora vuole perdersi in quei paesaggi incantati, rivedere quel mare azzurro, riascoltare le parole dimenticate sepolte nel cuore.
“Chi ama davvero non può che essere riamato”. “Chi ama davvero ama per sempre”. Stanno così le cose o queste due leggi dell’amore non sono altro che un sogno cui tutti vorremmo credere? Dobbiamo tornare molto indietro nel tempo per trovare una risposta. Sono storie famosissime quelle che possono aiutarci. Elena e Menelao; Pericle e Aspasia; Saffo e le sue ragazze; Socrate e i suoi ragazzi. Tutti i grandi amanti dell’antichità seppero conquistarsi amori eterni. Quale fu il loro segreto? In un libro in cui lo studio e i racconti si uniscono al viaggio nei luoghi dove tutto accadde, Matteo Nucci narra la potenza invincibile di Eros, il dio oscuro delle origini, maschile e femminile assieme, capace di squarciare
il petto di coloro che incontra pur di penetrarne l’anima e sovvertire ogni regola. Scopriremo che, con inarrivabile chiarezza, i greci – poeti e filosofi, narratori e storici, scienziati e politici – seppero cogliere l’irresistibile potere della forza che come nessun’altra può muovere gli esseri umani, costringendoli a calarsi nelle loro profondità abissali. Soltanto Eros infatti riesce a spingere tutti noi alla ricerca inesauribile di quella sconcertante bellezza che ci fa tremare le gambe. Una bellezza che solo chi sa arrossire e provare vergogna può cogliere. La bellezza che brilla quando siamo noi stessi. E che, proprio per questo, unica può renderci felici. (aise)