MISSIONE IN LIBANO: UNIFIL INTENSIFICA LE ATTIVITÀ DI “FAMILIARIZZAZIONE”

SHAMA\ aise\ - I militari italiani, irlandesi, ghanesi, coreani, malesi e sloveni impegnati in Libano nella missione Unifil stanno incrementando le giornate addestrative teoriche e pratiche sul terreno, con l’obiettivo di confrontare le procedure tecnico-tattiche e operative applicate.
Questa attività di “familiarizzazione”, infatti, nasce per incrementare la reciproca conoscenza delle tecnologie e dei diversi assetti in uso ai diversi contingenti.
Per circa una settimana, spiega la Difesa, una delle Task Force di manovra sviluppa, in simbiosi con una delle Forze di Intervento Rapido (QRF), un percorso di formazione con lo scopo di migliorare ulteriormente non sola la reattività, l'interoperabilità e la flessibilità per la condotta di operazioni congiunte ma anche le relazioni di comando e controllo (C2). Nello specifico, anche alla luce del particolare momento legato all’Operazione Northern Shield, attività di engineer works svolta, tutt’oggi, dalle Israel Defense Forces (IDF) lungo la “Blue Line”, sono stati condotti programmi combined, orientati all’intensificazione del pattugliamento integrato dei circa 51 chilometri della Blue Line, che insistono nel Settore Ovest e che separano il Libano da Israele.
Al riguardo, il Comandante del Sector West, Generale di Brigata Diodato Abagnara, ha affermato che “l’incremento della familiarizzazione ha favorito anche il controllo di una delle aree più sensibili del Medio Oriente, come il tratto della Blue Line del Settore. Le attività condotte hanno evidenziato come la conoscenza delle procedure e la loro integrazione in ambito UNIFIL, anche con la FCR, sia condizione necessaria affinchè le unità sul terreno, che già operano in piena sinergia e aderenza, garantiscano maggiore integrazione e rapidità decisionale". (aise)