NIENTE NOMINA DEL COMMISSARIO, LA COMMISSIONE UE AVVIA LA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO LONDRA – di Emanuele Bonini

BRUXELLES\ aise\ - “La Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione contro Londra per la mancata indicazione di un nome da inserire nella squadra del prossimo esecutivo comunitario. In base al Trattato sull’Unione Europea ogni Stato membro ha il dovere di indicare un candidato un commissario, ma il governo britannico non presentato alcun nome prima perché convinto di non far più parte dell’UE e adesso poiché oltre Manica vige una regola pre-elettorale che impedisce di fare proposte o nomine nelle istituzioni internazionali”. A scriverne è Emanuele Bonini su “Eunews”, quotidiano online diretto a Bruxelles da Lorenzo Robustelli.
“Le elezioni in Regno Unito si terranno il 12 dicembre, mentre la Commissione europea vorrebbe iniziare ad esercitare le proprie funzioni l’1 dicembre. I tempi non coincidono. Il punto è che mai prima d’ora la particolare regola britannica si era scontrata con le esigenze europee. Anche in questo caso la Brexit crea un precedente, che però ostacola, e non poco, il lavorio europeo. Non solo, pone una questione di diritto su cui la Commissione, direttamente interessata, non può chiudere un occhio.
“In qualità di custode dei trattati – si legge nella nota ufficiale diffusa dai servizi del team Juncker – la Commissione europea ha inviato oggi una lettera di costituzione in mora al Regno Unito per aver violato gli obblighi previsti dal trattato UE non proponendo un candidato per il posto di commissario europeo”. Le autorità britanniche hanno tempo fino a venerdì 22 novembre per rispondere. Questo breve periodo di tempo “è giustificato dal fatto che la prossima Commissione deve entrare in carica il più presto possibile”.
L’esecutivo comunitario ha dunque fretta di tornare operativo e mette pressione su Londra, applicando scrupolosamente le regole. Oltretutto, nella lettera di accompagnamento, si ricorda la decisione presa in Consiglio dagli Stati membri sull’estensione del periodo di permanenza temporanea, che non può permettere di compromettere il regolare funzionamento dell’Unione e delle sue istituzioni.Tutto questo dimostra la difficoltà in cui versa l’UE, ed in particolare la presidente eletta della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che sta facendo di tutto per riuscire a entrare in carica almeno l’1 dicembre”. (aise)