PRESENTATE A BOLZANO LE INIZIATIVE PER I 100 ANNI DAGLI ACCORDI SAINT GERMAIN

BOLZANO\ aise\ - Il 1919 ha rappresentato la fine della Prima guerra mondiale, conclusasi con una serie di accordi di pace. Uno di essi, l’accordo di Saint Germain, ha fissato il confine di Stato al Brennero, sancendo così il passaggio del Sudtirolo all’Italia. Questo atto storico sarà al centro di una serie di iniziative del Centro di competenza storia regionale della Libera Università di Bolzano, presentate questa mattina a Palazzo Widmann, sede della Provincia autonoma di Bolzano.
“Gli accordi di pace di Parigi hanno cambiato l’Europa e il mondo come mai era accaduto in precedenza - ha detto il direttore del Centro, Oswald Überegger - e per l’Alto Adige sono stati momenti di cesura che necessitano ancora oggi di essere ricordati e analizzati tramite iniziative come questa”.
Il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha in seguito sottolineato la volontà di voler “sapere cosa sia accaduto 100 anni fa e il perché, in modo tale da ricostruire la storia di questa terra e trarne le conclusioni”. L’accordo di pace di St. Germain, tra l’altro, sarà anche al centro delle iniziative organizzate dalla Provincia di Bolzano il 5 settembre, in occasione della giornata dell’autonomia, e gli eventi di 100 anni fa saranno analizzati in relazione alle opzioni e alla chiusura del pacchetto.
Assieme alla pubblicazione del volume, curato dallo stesso Überegger, e intitolato “Im Schatten des Krieges. Geschichte Tirols 1918-1920”, in autunno partiranno le iniziative per i 100 anni dell’accordo di Saint Germain con incontri pubblici in grado di analizzare la storia del Tirolo nel contesto internazionale.
A novembre, 20 storici parteciperanno ad un convegno internazionale sull’eredità lasciata dalla Prima guerra mondiale, e proseguirà anche il progetto Historegio realizzato sotto l’egida dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino con la collaborazione delle Università di Innsbruck e di Trento. La presidente della Libera Università di Bolzano, Ulrike Tappeiner, secondo la quale “il Centro di storia regionale rappresenta la cerniera fra i ricercatori del mondo tedesco e di quello italiano”, ha aggiunto che le iniziative proseguiranno nella primavera del 2020 con “History on Tour”, serie di manifestazioni sul territorio pensate per far convivere storia, formazione e cultura. (aise)