SETTIMANA DELLA CUCINA: ALL’IIC DI AMBURGO IL PANE COME UNA VOLTA E UNA DEGUSTAZIONE "STELLATA"

AMBURGO\ aise\ - Nell’ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, quest’anno alla sua quarta edizione, l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo organizza un incontro e degustazione con Stefano Caccavari, fondatore di "Mulinum", e la giovanissima chef stellata Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo di Strongoli.
L’evento, organizzato in collaborazione con "Mulinum" e il Ristorante Dattilo, avrà luogo domani, 19 novembre, a partire dalle ore 18.00 nella sede dell’IIC di Amburgo.
L’incontro prevede la traduzione simultanea dall’italiano al tedesco e la partecipazione è esclusivamente su invito.
Stefano Caccavari, giovane imprenditore calabrese e ideatore del progetto "Mulinum", ha iniziato il suo percorso con "l’orto di famiglia", un’idea innovativa di agricoltura nata dal bisogno di custodia e tutela di un territorio minacciato dal progetto della discarica per rifiuti più grande d'Europa. Caccavari ha diviso un terreno di sua proprietà in piccoli appezzamenti dandoli poi in affitto per la stagione estiva e invernale e riunendo così, attraverso il passaparola e i social, le famiglie del circondario. Alle famiglie coinvolte è stato proposto in abbonamento un appezzamento di 100mq per la coltivazione di prodotti stagionali. Così a San Floro, al centro della Calabria, al posto di un'isola ecologica da 300 tonnellate di rifiuti al giorno, è nata una BioValley: l'orto di Rita, di Franco, di Greta, di Gianvito, di Marcello e Teresa…
Da questo progetto è nato nel 2016 "Mulinum", che ha coinvolto una vasta community. In un post il giovane imprenditore Caccavari scriveva: "(Urgente) Salviamo l'ultimo mulino a pietra della Calabria". Da qui è scattato il tam tam e in 90 giorni il crowdfunding ha raggiunto 500mila euro. Offerte da tutto il mondo. Chi ha aderito è diventato socio: "Per molti è stato come investire sul futuro", spiega Caccavari: "c'è chi ha intestato le quote ai figli". Così è nato il progetto pilota di San Floro: solo grano Senatore Cappelli e Iermano, pane "brunetto" e pane di segale, ricette antiche, pizza e prodotti da forno da degustare sul posto o nei negozi calabresi (una cinquantina quelli che entro l'estate venderanno il pane a marchio "Mulinum").
Caterina Ceraudo è laureata in Enologia, ha una passione sconfinata per la cucina ed è alla guida della cucina del ristorante di famiglia. Nel 2012, prima di indossare definitivamente la giacca da cuoca e sporcarsi le mani coi galloni di chef nel ristorante di casa, ha frequentato la ormai celebre Scuola di Alta Formazione di Niko Romito a Castel di Sangro in Abruzzo. L’insegnamento più importante che porterà sempre con sé è il rispetto del cibo e della sua provenienza naturale, dalla nascita e crescita di ogni ingrediente fino alla sua trasformazione nel piatto. Utilizza pochi elementi, cercando di esaltare i sapori semplici.
Il ristorante Dattilo nasce in un vecchio frantoio all’interno di un casolare del 1600, circondato dai vigneti, uliveti, agrumeti e dall’orto dell’azienda agricola Ceraudo Roberto. Ha un’architettura tipica rurale e un arredamento semplice e raffinato, un ambiente caldo, piacevole e accogliente che si sposa perfettamente con i colori e la creatività dei piatti. La guida Michelin 2020, presentata nella magnifica cornice della sala ottocentesca del Teatro Municipale di Piacenza, ha visto confermata la stella per il ristorante Dattilo guidato dalla chef Caterina Ceraudo.
La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, progetto ideato e coordinato dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina, è stato sviluppato all’interno di un gruppo di lavoro che coinvolge il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, nonché tutti i principali Enti, Associazioni ed Istituzioni che rappresentano la cucina italiana e l’Italia nel mondo: Regioni, Agenzia ICE, Agenzia ENIT, università, sistema camerale, associazioni di categoria, scuole di cucina, reti dei ristoranti italiani certificati e operatori del settore enogastronomico.
Le oltre 1000 attività programmate dalle quasi 300 sedi diplomatico-consolari e degli Istituti Italiani di Cultura consentono all’iniziativa di coprire in maniera diffusa tutte le regioni geografiche, in sinergia con l’azione di tutela della tradizione culinaria italiana e di promozione di uno stile di vita sano attraverso la Dieta mediterranea.
L’iniziativa si inserisce nel piano "Vivere all’Italiana", lanciato dal MAECI per coinvolgere attivamente attori pubblici e privati in un’azione di promozione integrata del nostro Paese. (aise)