“TIME IS OUT OF JOINT”: CATALOGO E SIMPOSIO DOMANI ALLA GNAM

ROMA\ aise\ - La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma presenta domani, 24 marzo alle 11.30, il volume “Time is Out of Joint”, un importante lavoro che documenta il processo di trasformazione che ha dato esito all’attuale allestimento della collezione storica del museo, avviato nel 2016 con la direzione di Cristiana Collu.
La presentazione avrà la veste di un simposio, una tavola rotonda alla quale prenderanno parte con un proprio contributo diverse figure del mondo della cultura chiamati a restituire le proprie visioni, ognuno dal punto focale della propria esperienza e del proprio sentire.
Cristiana Collu, Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Emanuele Becheri, Enrico Bellini, Ilaria Bussoni, Massimo Carboni, Saretto Cincinelli, Roberto Cotroneo, Marisa Dalai Emiliani, Giorgio de Finis, Bettina Della Casa, Nicola Di Battista, Mihaela Gavrila, Martí Guixé, Giacomo Marramao, Nicolas Martino, Marco Mazzeo, Pietro Montani, Arabella Natalini, Anton Giulio Onofri, Giulio Paolini, Cecilia Ribaldi, Marco Senaldi, Carla Subrizi, Stefano Velotti e Patrizia Zappa Mulas i protagonisti di una conversazione a più voci, che rimanda ad una forma di partecipazione di natura performativa e al tempo stesso alla pratica filosofica di una conversazione che concede tutto il tempo necessario all’argomento, al di fuori da ogni fretta.
Il Catalogo di “Time is Out of Joint” è infatti un dispositivo corale nato per ospitare le voci di filosofi, antropologi, scrittori e curatori che hanno deciso di accogliere le suggestioni teoriche ed estetiche poste dalla scelta curatoriale di una nuova museologia.
Sotto il principio guida di “Time is Out of Joint”, frase pronunciata da Amleto nel dramma di Shakespeare, è stato condotto un lavoro di riallestimento della collezione della Galleria che esce dai cardini di un ordinamento cronologico e di una disposizione delle opere tutta interna a un impianto storicista e cerca una propria collocazione nel presente, a partire da una riflessione sulla funzione dell’istituzione museale, la sua relazione con il pubblico e la sua missione conservativa. Un gesto radicale volto a ripensare le condizioni della percezione e gli infiniti usi possibili delle opere, così sottratte – anche grazie a una generale ristrutturazione degli spazi nei quali l’elemento centrale è la luce – a una loro destinazione fissata dai cardini della storia dell’arte e ricollocate nel contesto di uno specifico interrogativo estetico rivolto all’arte.
L’occasione della pubblicazione del catalogo, dunque, è quindi un modo per riprendere le fila, ad una certa distanza dalla polemica che ne è scaturita, di un’operazione culturale inedita per un museo italiano e che ci riguarda tutti, come destinatari di un valore comune e come fruitori d’arte a cui viene riconsegnato un ruolo attivo nella capacità interpretativa. (aise)