Filosa (Maie): eco perché un italiano all’estero dovrebbe scegliere il Maie

ROMA\ aise\ - “Perché MAIE? Perché un italiano nel mondo dovrebbe scegliere il Movimento Associativo Italiani all’Estero e non una forza politica tradizionale? Questo è il vero interrogativo a cui sarebbe utile rispondere. E allora sarà chiaro a chiunque che il MAIE è davvero l’unica alternativa per noi italiani residenti oltre confine”. È quanto sostiene Ricky Filosa in una nota. Il coordinatore per l’Europa del Movimento fondato da Ricardo Merlo, sostiene che “i partiti romani non si occupano di italiani all’estero, non conoscono il mondo dell’emigrazione, ne ignorano completamente le difficoltà, le necessità, le dinamiche. A loro interessano solo i nostri voti, nient’altro. Ecco perché si fanno sentire solo in occasione di appuntamenti elettorali. Per il resto del tempo, spariscono”.
“Come MAIE, invece, noi siamo presenti sempre, sul territorio e nel dibattito politico sui media; pronti a dare assistenza e a raccogliere le richieste dei nostri fratelli italiani all’estero”, continua Filosa. “Siamo costantemente impegnati a Roma, in Parlamento, nella difesa dei diritti e degli interessi degli italiani nel mondo. Anche essere un eletto all’estero in un partito romano serve a poco o nulla. Chi viene eletto in quei partiti dovrà sempre e comunque rispondere ad ordini ben precisi di scuderia: siamo ormai stufi di vedere eletti all’estero di destra o di sinistra votare in Aula contro l’interesse di coloro che dovrebbero rappresentare”.
“Scegliere di dare la propria fiducia al MAIE – continua Filosa – vuol dire dare priorità a tutto ciò che è Italia nel mondo; significa comprendere la peculiarità di un Movimento che ha nel proprio Dna gli italiani all’estero e il Sistema Italia oltre confine. Un movimento autonomo e indipendente, presente col proprio simbolo in Parlamento da oltre 12 anni, che non ha padrini né padroni a cui rispondere, se non i propri elettori. Certo, non è facile comprendere la filosofia e la visione politica di un Movimento liquido, orizzontale, che nasce dall’associazionismo, dalla base. Spesso, come italiani, quando siamo all’estero ci portiamo dietro le ideologie e le divisioni tipiche della partitocrazia romana. Ma è un errore di prospettiva. Non possiamo restare afferrati a partiti romani quando una volta varcato il confine nazionale quegli stessi partiti si dimenticano di noi. E questo vale per l’italiano che vive in Svizzera, per quello che sta in Australia, in Argentina o in Canada. L’indifferenza delle forze politiche romanocentriche nei confronti di chi vive all’estero è totale, indipendentemente dalla latitudine”.
“Di certo – osserva Filosa – non è un caso che il primo eletto all’estero ad arrivare al governo sia stato il presidente del MAIE, Sen. Ricardo Merlo. Anzi, è la naturale conseguenza di tante battaglie portate avanti e vinte nel corso degli anni, dell’impegno e della passione con cui uomini e donne del MAIE ogni giorno dedicano del proprio tempo agli altri. Noi ci crediamo davvero. La nostra è una missione. Una rivoluzione. Che continua”. (aise)