Grazie all’ambasciatore Talò l’Italia protagonista alla Nato nel Giorno della Memoria

BRUXELLES\ aise\ - Il Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico, Ambasciatore Francesco Maria Talò, è noto per avere sempre lasciato un’impronta indelebile in tutte le sedi diplomatiche ove ha prestato servizio. Da Tokyo a Bonn (prima dell’unificazione tedesca), come a New York (prima alla rappresentanza presso le Nazioni Unite e poi come Console Generale) e poi a Tel-Aviv come Ambasciatore d’Italia. E il suo passaggio in Israele, che gli ha fatto meritare il grande apprezzamento sia dalla locale comunità italiana che da quella ebraica in Italia, lo ha particolarmente toccato, imponendogli di non dimenticare la tragedia della Shoa neppure nel suo attuale incarico di supremo rappresentante italiano presso la Nato. Fino a prima del suo arrivo a Bruxelles, quanto ripetuto oggi poteva sembrare impossibile. Una celebrazione tutta italiana e polacca in occasione della “Giornata della Memoria”, con la partecipazione del Vicesegretario Generale della NATO Mircea Goana.
Secondo Talò si tratta di “un modo per sottolineare come un’Alleanza di valori debba ribadire l’impegno a ricordare ed a combattere l’antisemitismo affinché la maggiore tragedia generata dall’uomo contro altri uomini non si ripeta”, ha detto. “La NATO è stata istituita all’indomani della seconda guerra mondiale proprio per cementare un nuovo tipo di alleanza, basata su valori da difendere, non contro qualcuno ma per qualcosa. Ecco la chiave del successo dell’Alleanza. Sta a noi coltivare questi valori”.
E la nostra Rappresentanza Permanente lo ha fatto anche attraverso un’opera dell’artista Carla Chiusano presentata alla sede della NATO in una cerimonia in streaming. In questo modo l’Italia, grazie a Talò ed al suo staff, ha preso l’iniziativa di inserire anche l’Alleanza Atlantica nel contesto delle attività che si svolgono in ogni parte del mondo nel Giorno internazionale della memoria dell’Olocausto.
““C'è sempre luce, se siamo abbastanza coraggiosi da vederla. Se siamo abbastanza coraggiosi da esserlo". Alcuni di voi ricordano queste parole della giovane poetessa americana Amanda Gorman. Stava parlando davanti al Campidoglio degli Stati Uniti il 20 gennaio” ha detto in esordio del suo discorso dinanzi a tutti gli Ambasciatori dell’Alleanza ed al Vice Segretario Generale della Nato. “Bene, oggi penso che queste parole siano rivolte a ciascuno di noi. A ciascuno di noi. Ci ricordano le nostre responsabilità personali”.
“Nonostante il Covid, siamo tutti qui insieme per rendere omaggio ai milioni di vittime dell'Olocausto e per ricordarli ma anche per ricordare a noi stessi che il sonno della ragione ha generato atrocità indicibili non molto tempo fa. Noi non dormiremo, possiamo essere sentinelle ed essere la luce del coraggio. Questa è la ragione stessa della fondazione della nostra Alleanza. Un'Alleanza unica nella storia dell'umanità, non una coalizione temporanea contro qualcuno, ma un'Alleanza permanente, la più riuscita nella storia, per qualcosa, per i nostri valori”.
“Sono grato al mio collega polacco, l'ambasciatore Szatkowski”, ha proseguito Talò “per essersi unito a noi in questa iniziativa di riflessione collettiva. La Polonia e i suoi cittadini ebrei è stato uno dei paesi che ha sofferto di più l'orrore della guerra e dell'Olocausto, e infatti oggi celebriamo anche il 76° anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau.
Inoltre, molte grazie a te, caro Mircea, per essere con noi”.
L’ambasciatore italiano ha poi voluto sottolineare come la responsabilità dei diplomatici sia anche quella di essere abbastanza coraggiosi da decidere di fare la cosa giusta, ogni singolo giorno.
“Noi come diplomatici, noi come soldati, possiamo fare la differenza. Migliaia di ebrei sono stati salvati grazie al coraggio di diplomatici e soldati che si sono presi la responsabilità in tempi terribili. Diplomatici che hanno rilasciato visti a vita che hanno agito per salvare gli ebrei come hanno fatto diversi soldati nei territori occupati. Il giapponese Sugihara, il portoghese Aristides de Sousa Mendes, l'italiano Perlasca che si finse diplomatico spagnolo, Wallenberg e poi il re e il popolo danese, tutto il popolo albanese, in Albania si salvarono tutti. Il futuro Papa Giovanni XXIII Giovanni Roncalli e l'arcivescovo greco Damaskinos, la Bulgaria che era dalla parte sbagliata della storia, come l'Italia, ma rifiutò di deportare 50.000 ebrei”, ha proseguito.
Durante la Shoah molti diplomatici e militari si sono dimostrati responsabili e abbastanza coraggiosi da fare la cosa giusta e opporsi alle orribili atrocità che furono perpetrate contro il popolo ebraico di molte nazionalità.
“L'Italia porta un carico speciale di responsabilità”, ha ricordato Talò, “ed è proprio questo il motivo per cui ritengo così importante promuovere questa cerimonia di commemorazione. Inoltre, la commemorazione di quest'anno ha anche un significato speciale per il mio paese perché il 2021 segna il ventesimo anniversario da quando il Giorno della Memoria è stato sancito da una legge formale del luglio 2000 in Italia come giornata di lutto nazionale. Significa che ovunque, dal palazzo del Presidente al Quirinale a un piccolo municipio in Sardegna, dal Campidoglio a Roma a una scuola elementare sulle Alpi, dal nostro Consolato a New York ai quartieri generali della Nato, dobbiamo avere le bandiere a mezz'asta, dobbiamo ricordare. Ricordiamo, ma non è mai abbastanza”.
Il Generale della riserva della Guardia di Finanza Alessandro Butticé, Delegato per il Belgio, l’Ue e la Nato dell’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), della quale l’Ambasciatore Francesco Talò fa parte, si è detto “orgoglioso e onorato che l’Italia sia rappresentata presso la Nato da un diplomatico che sappia esprimere così chiaramente e intensamente il sentimento collettivo del nostro Paese”.
“Non lo dico assolutamente perché all’Ambasciatore Talò mi legano, oltre che la sua appartenenza all’ANCRI, anche un rapporto di grandissima stima da oltre quattro decenni, quando entrambi frequentavamo il Comitato Atlantico e la SIOI. Lo dico, esprimendo anche i sentimenti dei miei Presidenti Nazionali, Ufficiale Tommaso Bove, e Generale Umberto Fava, perché i valori da lui ricordati sono quelli delle Associazioni che ho l’onore di rappresentare in Belgio: quella dei Benemeriti della Repubblica e quella dei Finanzieri d’Italia. E mi piace per questo ricordare che proprio oggi, tra gli eroici diplomatici e militari ricordati dall’Ambasciatore Talò, vi sono anche i tanti italiani in uniforme che sono stati deportati e imprigionati assieme ai nostri fratelli ebrei. Quegli italiani in uniforme deportati e imprigionati che il delegato ANCRI per i rapporti Istituzionali, Prefetto Francesco Tagliente, ha ricordato oggi, e tra i quali vi era anche suo padre Donato. Ma anche quelli che hanno offerto generosamente la propria vita nel tentativo di risparmiare quella di tanti civili innocenti, durante eccidi nazisti come quello di Bergiola Foscalina. Tra questi il Maresciallo della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice, Medaglia d’Oro al Valor Militare, alla cui memoria proprio oggi, a Firenze, il Sindaco Dario Nardella ed il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana hanno scoperto una targa che dedica al suo nome uno spazio cittadino”. (aise)