IIC: una panoramica

ROMA – focus/ aise - Dal 1° al 5 giugno prossimi si svolgerà la XXIIª edizione del Guitar Art Festival di Belgrado, una delle manifestazioni musicali più interessanti della scena serba. Il Festival si propone di sviluppare nel campo musicale la cooperazione culturale in Serbia collegandola ai circuiti europei e internazionali, attraverso collaborazioni, iniziative di formazione e concorsi destinati a giovani artisti e ai professionisti del settore musicale.
Tra loro anche gli italiani del quartetto 40 Fingers, che parteciperanno al festival con l’Istituto Italiano di Cultura a Belgrado.
40 Fingers è composto da quattro eccellenti chitarristi triestini, Matteo Brenci, Emanuele Grafitti, Enrico Maria Milanesi e Andrea Vittori; il quartetto si esibirà in concerto martedì 1° giugno alle ore 20.00 presso la Kombank dvorana.
Fondato nel 2017, il quartetto 40 Fingers riesce sempre ad emozionare e stupire il pubblico proponendo un vasto repertorio sia di brani originali sia di cover abilmente arrangiate per quattro chitarre - da Piazzolla ai Beatles, dai Dire Straits a Eric Clapton, dai Queen al jazz e alla musica latina. Imperdibili dal vivo, offrono sempre uno spettacolo autentico, caratterizzato da un suono potente e una forte energia.
Con il motto “la cultura non isola”, dal 1° gennaio 2022 Procida sarà per un anno la capitale italiana della cultura. E in attesa di staccare il biglietto per Procida nel 2022, l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv ha invitato i connazionali e non solo ad un percorso di avvicinamento alla scoperta di alcuni dei mille aspetti e segreti della cultura napoletana, attraverso una serie di incontri online, che prenderanno il via il prossimo 31 maggio alle ore 18.00, su Napoli, Procida e la napoletanità condotti dal giornalista e scrittore Nello Del Gatto. Gli incontri saranno condotti in italiano.
Avete mai sentito parlare del munaciello? E della bella ‘mbriana? Conoscete le storie del capitano, di donna Concetta, del monaco e degli altri teschi delle anime pezzentelle del cimitero delle Fontanelle? E sapete che quello di San Gennaro non è l'unica liquefazione del sangue che avviene a Napoli? Dal palazzo costruito dal diavolo alla chiesa sui cui mattoni esterni segni strani sembrano comporre una melodia angelica; dai cunicoli della Napoli sotterranea alla cappella San Severo; dall'uovo sul quale poggerebbe l'omonimo castello alla tomba di Virgilio: la città della sirena Partenope ha una vita al di là dello stereotipo del sole, del mare, della pizza e del mandolino, più cupa, più nascosta, più sconosciuta. Un viaggio nella storia e nella tradizione, nei luoghi e nella vita di una Napoli insolita.
Fare in modo che gli scarti tornino a essere materie prime, porre il riciclo e il riuso alla base di un’economia circolare, ripensare la progettazione e la produzione in funzione non solo della sostenibilità ambientale, ma anche di una nuova socialità basata sulla condivisione, la responsabilità e il rispetto per le generazioni future. Sono questi alcuni dei tratti connotativi di quella tendenza sempre più marcata nel nuovo design italiano che va sotto il nome di Ecodesign e che ha come obiettivo primario quello di contribuire alla costruzione di una nuova ecologia dell’artificiale.
Per fornire una panoramica su come il design italiano si stia muovendo in questa direzione, l’Istituto Italiano di Cultura di Praga, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e col sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito del piano di promozione integrata “VivereALL’Italiana”, ha organizzato nei propri spazi espositivi la mostra “3CODESIGN_3R_Ridurre_Riciclare_Riutilizzare“, a cura di Silvana Annicchiarico.
In esposizione, da oggi 27 maggio e sino al 2 luglio 2021, oggetti innovativi che segnano, in funzione delle nuove esigenze di sostenibilità ambientale, una vera e propria inversione di tendenza rispetto ai modi di produzione e alle strategie di progettazione applicate nel corso del ’900. Un nuovo modello che si traduce nella ridefinizione di tutte le fasi della progettazione e della produzione, pensando da subito a oggetti che siano riparabili, riutilizzabili, condivisibili e riciclabili, conservando un valore e una capacità d’uso duraturi.
I prodotti sono realizzati da giovani emergenti e da designer di fama internazionale che operano per affermate aziende del settore. In mostra: Massimiliano Adami, Luca Alessandrini, Alessi, Giuseppe Arezzi, Antonio Aricò, Artemide, Alessandra Baldereschi, Mariapia Bellis, Guglielmo Brambilla, Anna Castelli Ferrieri, Carraro Chabarik mosaico contemporaneo, Valentina Carretta, Acqua Chiarella, Citco, Lorenzo Damiani, Da a Italia, Rodolfo Dordoni, Pablo Dorigo, ECAL, Errepi technology e Pepo con Allard, Assenza, Ferretti, Paniccià e Marin, Favini, Salvatore Ferragamo, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Fonderia Artistica Versiliese, Doriana e Massimiliano Fuksas, Piero Gatti Cesare Paolini e Franco Teodoro, Gervasoni, Luca Gnizio, Grado Zero Group, Kanesis Mkr Lab Bilcotech, Keep Life, Konstantin Grcic, Martí Guixé, Giulio Iacchetti, It’s Great Design, JoeVelluto Studio, jpeglab, Kartell, Marta Laudani, Piero Lissoni, Roberto Lucchinetti, Magis, Manerba, Enzo Mari, Antonio Marras, Luciano Marson, Issey Miyake, Mosaicomicro, Myop, Paola Navone, Nerosicilia Group, NestArt s.r.l., Lorenzo Palmeri, Pieces of Venice, Matteo Ragni, Sapiens Design, Seletti, Silk hi-tech classical instruments, Slamp, Sovrappensiero Design Studio, Philippe Starck, Martina Taranto, Teraplast, Tipstudio, Toiletpaper, Toiletpaper loves Seletti, Paolo Ulian, Zanotta, Zava Illuminazione, Marco Zito e altri.
La mostra itinerante, che a Praga chiuderà il 2 luglio, subito dopo la V Giornata del design italiano nel mondo, rientra nel quadro delle iniziative per la 26° Conferenza delle Parti sulla Convenzione ONU sul cambiamento climatico (COP26), nell’ambito della partnership tra il Regno Unito e l’Italia. Patrocinio di Praga capitale, del municipio di Praga 1 e della Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca (CAMIC). (focus\ aise)