In Italia e nel mondo anche l’Ancri celebra la Giornata della memoria

BRUXELLES\ aise\ - Anche l’ANCRI, l’Associazione Nazionale degli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nonostante la pandemia, ha celebrato in modo virtuale, in Italia e nei 18 paesi del mondo dove è rappresentata, il “Giorno della Memoria”, “al fine di ricordare la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, ma anche tutti coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Lo ha detto il Prefetto Francesco Tagliente, Delegato Nazionale ANCRI per i rapporti istituzionali, in un significativo post su Facebook. “Ho deciso di celebrare questa ricorrenza, come ho fatto lo scorso anno, andando all’Altare della Patria , nella sala dedicata agli IMI, internati Militari Italiani, nell’ala destra del Complesso del Vittoriano, dove è stata collocata una lastra commemorativa in marmo in ricordo dei 650.000 militari Italiani che, dopo l'8 settembre del 1943, furono catturati, deportati in Germania e detenuti nei lager fino alla fine della guerra”, ha detto l’ex questore di Roma e di Firenze, ed ex Prefetto di Pisa Tagliente.
“Quei Militari vennero posti davanti a una scelta obbligata: continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, di essere deportati. Di fronte a quella difficile e terribile scelta molti decisero di non venire meno ai loro doveri e al loro giuramento. Rifiutando l'arruolamento, furono internati nei campi nazisti in condizioni disumane e sottoposti a privazioni di ogni sorta. In quelle condizioni circa 60.000 persero la vita.”
Tra quei deportati sono pochissimi quelli ancora in vita. Tra questi Tagliente ha voluto ricordare Michelangelo Onigi, un poliziotto che ha prestato servizio al Commissariato di P.S. di Orvieto, che il 16 gennaio scorso ha compiuto 100 anni. “Un compleanno importante festeggiato dal Questore di Terni Roberto Massucci che ha anche raccolto sua toccante testimonianza”.
“Ascoltando i ricordi di Michelangelo Onigi ho provato una grande commozione perché ho scoperto che è stato internato nel campo Küstrin. Lo stesso campo in cui è stato internato mio padre Donato, anche lui militare deportato nei lager, per il suo coraggioso rifiuto di servire gli aguzzini comandati da Hitler.
Ricordo anche un altro deportato: il Carabiniere di Talsano Luigi Zingarelli che, dopo l’Armistizio, fu catturato e deportato nei campi tedeschi dove trovò la morte. E al riguardo ringrazio il parroco della Parrocchia Maria Santissima del Rosario di Talsano, don Danilo Mimosa, per avermi invitato alla cerimonia della posa della Pietra d'Inciampo organizzata, per le ore 16.00 di domani 28 gennaio vicino, all’abitazione del deportato Zingarelli”.
“Concludo con un pensiero rivolto a tutte le vittime dell’Olocausto, a tutti coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei. Per citarne alcuni penso ai Giusti tra le nazioni Giovanni Palatucci e Angelo Di Fiore che abbiamo celebrato recentemente. Ricordo tutti i familiari dei deportati nei campi nazisti con alcuni dei quali ho avuto modo di relazionarmi nelle vesti di Questore e Prefetto e, in ultimo, anche come Delegato ai rapporti istituzionali dell’ANCRI”, ha concluso Tagliente. Non prima però di porgere il suo saluto anche a tutti gli amici dell’Ancri che hanno familiari deportati, tra i quali Laura Sorgente, moglie del Presidente nazionale ANCRI, Ufficiale OMRI Tommaso Bove. Presidente Nazionale e padre fondatore dell’Associazione dei benemeriti della Repubblica che ha ricordato a tutti i soci che “la Repubblica Italiana, con legge n. 211 del 20 luglio 2000, ha istituito la “Giornata della Memoria” per il giorno 27 gennaio, ovvero lo stesso giorno del 1945 in cui vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz ed il mondo intero prese coscienza dell’immane tragedia che si era consumata con il genocidio del popolo ebraico.
Lo stesso giorno vengono ricordate anche le ignobili leggi razziali promulgate dal regime fascista nel 1938; tutte le persone che si opposero al progetto di sterminio, salvando migliaia di vite e i deportati italiani, civili e militari.
Furono diverse centinaia di migliaia i militari che, dopo l'8 settembre del '43, pur consapevoli della sorte che li attendeva, si rifiutarono di combattere con i tedeschi, venendo così deportati nei campi di concentramento”.
“È necessario, per tutti noi, capire che non possiamo limitarci a “ricordare” e condannare il male di quei giorni, dobbiamo bensì farne “memoria”, perché solo così è possibile capire come sia potuto accadere, trarne i giusti insegnamenti ed impedire che possa nuovamente accadere”, ha concluso il presidente Bove che, anche attraverso il Delegato ai rapporti con gli organismi internazionali ed al coordinamento dei delegati all’estero, nei 18 Paesi in cui l’ANCRI è rappresentata, Generale della Guardia di Finanza (ris) Alessandro Butticé, ha offerto il sostegno della Presidenza Nazionale alle celebrazioni dei valori costituzionali di pace e rispetto dei diritti umani che sono cardini della Costituzione repubblicana. “In linea con i valori costituzionali che l’ANCRI incarna, non solo in Italia, ma anche nei Paesi in cui è rappresentata nel mondo, il Giorno della Memoria deve aiutarci a dire mai più agli orrori che hanno afflitto l’Europa a causa del nazi-fascismo. Come anche a quelli provocati dal comunismo nei Paesi che non hanno avuto la fortuna di fare parte da subito della costruzione europea. Un’Europa che, dalla nascita della Comunità, oggi Unione europea, è un progetto di pace e di costruzione sovranazionale unico nella storia dell’umanità, ma anche il più grande spazio di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani, con l’abolizione assoluta della pena di morte, e di democrazia. Nato proprio sulle ceneri di quella tragedia europea che oggi ricordiamo e dovremo sempre ricordare per sempre. Per dire, in ossequio a quei valori costituzionali e repubblicani che sono il fondamento dell’ANCRI, che includono quelli più nobili dell’Unione Europea: mai più in Europa!”, ha detto ad aise il Generale Alessandro Butticé. “Come Finanziere, e presidente fondatore della Sezione di Bruxelles-Unione Europea dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia”, ha aggiunto ad aise il Generale Butticé, “sono particolarmente toccato dallo scoprimento a Firenze, proprio oggi, della targa che intitola l’area tra viale Strozzi e via Valdfonda al maresciallo maggiore della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice”. All’iniziativa fiorentina, in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, hanno partecipato il sindaco Nardella e il Comandante generale della Guardia di Finanza, Generale del Corpo di Armata Giuseppe Zafarana. Vincenzo Giudice, decorato con la medaglia d’oro al valor militare, era un sottufficiale originario di Eboli in servizio a Bergiola Foscalina di Carrara. Avvertito di una rappresaglia delle SS ai danni di civili offrì la propria vita per salvare i civili, che però non furono risparmiati nonostante il sacrificio del militare. (alessandro butticé\aise)